Nello Zambia 24 aerei inglesi Difficoltà per rinvio di truppe di Giovanni Giovannini

Nello Zambia 24 aerei inglesi Difficoltà per rinvio di truppe londra autorizza la prima operazione militare Nello Zambia 24 aerei inglesi Difficoltà per rinvio di truppe Gli apparecchi hanno sbarcato in due aeroporti ingente materiale bellico e poche decine di uomini - Lo Zambia insiste per avere anche un battaglione di fanti - Inquietudini al confine con la Rhodesia - Il console italiano a Lusaka comunica che i 1200 connazionali stanno bene (Dal nostro inviato speciale) Lusaka (Zambia), 3 dicemb. Pochi minuti prima delle 8 di stamane un grande rombo ha avvertito la popolazione di Lusaka che l'o acgdclperazione militare inglese si!^era iniziata: il primo aereo della Raf atterrato all'aeroporto della capitale dello Zambia è stato un bombardiere Britannici seguito immediatamente da quattro apparecchi da trasporto Argosy dai quali sono sbarcati pochi uomini armati, ma non in tenuta da combattimento, e moltissimo materiale. Nessuna cerimonia ha accolto i militari inglesi. Qualche decina di soldati zambiani ha aiutato a scaricare. Contemporaneamente giungeva notizia da Ndola, alla frontiera con il Katanga, che stava arrivando ima squadriglia di nove Javelins da caccia insieme a quattro Beverleys, tre Hastings e tre Argosy. Mentre trasmetto non ho notizie di un eventuale sbarco in un terzo grande aeroporto dello Zambia, Livingstone, al confine con la Rhodesia. Sia a Lusaka sia a Ndola il personale della Raf (compresa una compagnia di terra) ha assunto immediatamente il controllo dei servizi, delle attrezzature e del movimento degli aeroporti. Si ritiene probabile anche l'arrivo di un battaglione di fanteria, secondo la richiesta del governo dello Zambia rimasta finora senza una risposta chiara da Londra. L'intervento militare inglese, auspicato da qualsiasi persona ragionevole, è quindi avvenuto e praticamente è stato completato nel giro di poche ore. L'accordo è stato però laboriosissimo ed ha richiesto nelle ultime ventiquat tro ore sette incontri tra il ministro Bottomley ed il presidente Kaunda. Londra ha tenuto fermo sulla esclu siva autorità sulle sue truppe, che dovranno difendersi da eventuali attacchi, ma non prendere iniziative con tro la Rhodesia. Questa impostazione è stata accettata con gravi difficoltà dal governo zam biano, diviso fra il gruppo più moderato del presidente Kaunda ed i « duri » capeggiati dal ministro degli Esteri, Kapwewe. Partendo ieri per la conferenza africana di Addis Abeba, Kap wewe ha tenuto ad affer mare che, inviando truppe, Londra fa solo il suo dovere ed ha rivendicato la pie na libertà del suo paese di ricorrere a forze africane se la Gran Bretagna non provvederà a far cadere il regime razzista di Smith. L'attenzione si sposta ora su Addis. Abeba, dove Selassiè ha aperto oggi il « consiglio segreto di guerra » tra trentacinque ministri esteri. Si delineano al convegno due gruppi: uno estremista, guidato dal Ghana, che ridicolizza il « trucco » dell'intervento inglese reclama la guerra degli africani contro la Rhodesia, ed uno moderato con il Malawi e vari paesi di lingua francese ed inglese ad ovest del continente contrari a simili iniziative e favorevoli a nuove pressioni su Londra per ulteriori provvedimenti contro i razzisti. La parola decisiva spetta evidentemente allo Zambia, eventuale campo di battaglia. Ieri si è diffuso un vivo allarme causa le dichiarazioni di un anonimo ma stranamente definito « responsabile » esponente del governo di Salisbury, il quale ha espresso il proposito di far saltare le centrali della gigantesca diga di Kariba nel caso di mosse inglesi o zambiane: la Rhodesia, ha detto, è pronta a tutto per difendere la sua sovranità. La Central African Power Corporation, che gestisce l'energia di Kariba sia per lo Zambia sia per la Rhodesia, ha sentito stamane la necessità di emettere un comunicato, più volte ripetuto dalla radio e dai giornali, in cui si dichiara totalmente all'oscuro di simili piani. Secondo la logica, Salisbury ha tutto l'interesse a non prendere nessuna iniziativa che obbligherebbe Wilson a mantenere la sua promessa di intervento: un conflittoqcpnvrRsbsmzcapbpgerba a sud dello Zambesi significherebbe il sicuro crollo del governo indipendentista rhodesiano. Ma un semplice accenno alla possibilità di folli colpi di testa dà l'idea del- ^quietudine che regna in questa frontiera tra l'Africa bianca e la nera. Complicazioni militari a parte, resta il pericolo economico per lo Zambia la cui vitale zona di Copperbelt resterebbe paralizzata se la Rhodesia, come anche ieri si è minacciato a Salisbury, bloccasse l'esportazione non solo dell'energia elettrica, ma del carbone. Nello sforzo disperato di assicurarsi combustibili, lo Zambia ha acquistato dall'Inghilterra, e perfino dal Sudafrica, il carbone che dovrebbe arrivare per ferrovia attraverso l'Angola. Oggi si è iniziato un esperimento di trasporto aereo da Ndola a Dar es Salaam di rame all'andata e benzina al ritomo. Nonostante le incognite sul futuro la popolazione africana ed europea nello Zambia è assolutamente tranquilla: del tutto normali, secondo quanto mi prega di comunicare il console generale Armando Albini, sono le condizioni dei 1200 connazionali della nostra colonia. Giovanni Giovannini