Cinquecento miliardi all'anno spesi dagli sciatori europei

Cinquecento miliardi all'anno spesi dagli sciatori europei Cinquecento miliardi all'anno spesi dagli sciatori europei E' una valutazione molto stretta, perché le persone dedite a questo svago sono oltre 5 milioni: 1 milione e 200 mila in Francia, quasi altrettante in Italia, 600 mila in Svizzera - La piena attività nei centri italiani comincia a S. Ambrogio (Dal nostro inviato speciale) Courmayeur, 2 dicembre. Un po' per tradizione, Un po' perché così vuole l'andamento meteorologico stagionale, nella ruasi totalità dei centri sciistici è consuetudine dare inizio alla grande stagione invernale con la festa di Sant'Ambrogio, il 7 dicembre. Quest'anno le cose si mettono bene. La neve è scesa copiosa lungo l'arco alpino con forte anticipo rispetto alla norma. Quindi l'imminente week-end vedrà sicuramente un grande esodo verso le montagne. La stagione invernale è abbastanza breve in considerazione dei capitali investiti nel settore; una settimana in più o in meno può essere molto importante per il bilancio definitivo, anche perché la grande massa del pubblico si muove generalmente a periodi fissi — S. Ambrogio, Natale, Carnevale, Pasqua, ecc. — quando cioè vi è vacanza nelle scuole, uffici, fabbriche. 6e le condizioni meteorologiche fossero in contrasto a questi movimenti di massa, la situazione diverrebbe pesante poiché le sole escursioni domenicali (anche queste comunque condizionate dalla meteorologia) non bastano a garantire introiti sufficienti. Insomma anche l'industria della neve ha i suoi problemi; deve rispondere alle ferree leggi economiche e tener conto di ammortamenti di capitali, rinnovo di impianti e così via. Che sia diventata un'industria molto importante — quasi primaria per certi paesi ■— è ormai noto. Citiamo, in proposito, quanto scrive Le Figaro nel suo numero del 1° dicembre: « Secondo le previsioni degli esperti, per la prima volta quest'anno, più d'un milione di francesi stanno per godere le gioie degli sport invernali. Il numero degli sciatori è aumentato del 20 per centu tra il 1958 e il 1964 e si ritiene che ora si accrescerà ulteriormente del 10 per cento ogni anno. « Fin d'ora tutte le stazioni dichiarano l'esaurito per Natale e Capodanno. Nuove formule vanno generalizzandosi per attirare il massimo dei clienti nei periodi vuoti: quasi tutti gli hótels in tali periodi offrono soggiorni à forfait con il libero accesso agl'impianti di risalita». Il giornale parigino annuncia nello stesso numero la pubblicazione d'una rubrica settimanale dedicata allo sci con informazioni pratiche sui vari luoghi di soggiorno ed esordisce con un reportage dal titolo « Sci all'italiana: più lontano, ma sovente meno caro ». Abbiamo citato questo esempio per la sua attualità, ma va precisato che la quasi totalità dei quotidiani e settimanali europei dedicano da un anno o due ampi servizi allo sci, perché i sondaggi d'opinione dimostrano che esso interessa un pubblico vastissimo. At¬ tendibili valutazioni si riflettono nelle seguenti cifre riassuntive: in Francia vi sarebbero un milione e duecentomila sciatori attivi ; altrettanti o quasi in Italia; da cinque a seicentomila in Svizzera; seicentomila in Austria; ottocentomila-un milione in Germania; duecentomila in Belgio-Paesi Bassi; da trecento a quattrocentomila in Gran Bretagna. Non esistono informazioni sicure per i paesi d'oltrecortina (i quali, in ogni caso, restano isolati anche a questo proposito), mentre bisogna tener conto che lo sci viene attivamente praticato nel Libano siriano, nell'Atlante marocchino e conta in America e in Giappone milioni di attivissimi praticanti . Austria, Svizzera, Italia, Francia sono evidentemente in questa industria i « produttori » più importanti poiché posseggono i luoghi più idonei — cioè le Alpi — e un complesso di attrezzature imponentissimo, corrispondente ad investimenti per parecchie centinaia di miliardi di lire (si consideri, per avere un termine di raffronto, che il solo raddoppio della funivia Cervinia-Plan Maison, terminato nel luglio scorso, su un dislivello di circa cinquecento metri, è costato 800 milioni di lire). Le caratteristiche di questa attività, per così dire frammentaria, impediscono ovviamente di raccogliere dati certi sugli introiti e sui movimenti di capitali nel settore, ma si può fare questo semplice calcolo ap prossimativo : se gli sciato ri nell'Europa occidentale sono all'incirca 5 milioni e se da parte di ciascuno di essi vi è nel corso d'una sta gione la spesa globale di 100 mila lire (soggiorni, trasporti, acquisto di at trezzature e così via) ne consegue che il gettito to tale è sui 500 miliardi. Ma è una valutazione molto stretta, forse la cifra tota le degli affari, direttamente o indirettamente determi nati dallo sci, nell'Europa occidentale deve essere raddoppiata. Remo Griglie