L'America è pronta a cessare gli attacchi aerei al Nord Vietnam di Nicola Caracciolo

L'America è pronta a cessare gli attacchi aerei al Nord Vietnam L'America è pronta a cessare gli attacchi aerei al Nord Vietnam li segretario di Stato Rusk dichiara : « Sarebbe da parte nostra un primo passo verso la pace - Chiediamo ad Hanoi che cosa offrirebbe come contropartita » - La Cina ha già dato ad Ho Ci Min 500 milioni di dollari ed intensifica gli aiuti - Grande interesse a Washington per i colloqui anglo-sovietici (Dal nostro corrispondente) Washington, 1 dicembre Il segretario di Stato Dean Rusk ha chiesto oggi al governo comunista del Nord Vietnam di chiarire quale contropartita sarebbe disposto a dare in cambio di un'interruzione dei bombardamenti americani. « Io non escludo — ha proseguito Rusk — la possibilità di arrestare i bombardamenti come segno di buona volontà verso la pace ». Il Segretario di Stato, che parlava di fronte a una conferenza convocata dalla Casa Bianca sulla cooperazione internazionale, ha aggiunto che gli Stati Uniti hanno già diverse volte tentato di sapere cosa farebbe Hanoi in un'eventualità del genere ma «?ion ci sono mai state risposte ». Rusk è stato applaudito dai delegati, molti dei quali nei giorni scorsi avevano aspramente criticato la politica americana nel Vietnam E' im portante notare che l'offerta americana cade in un momento in cui le notizie dal Vietnam lasciano temere che si sia alla vigilia di un allargamento del conflitto Fonti governative americane hanno rivelato che i cinesi anche a prezzo di un rallentamento della loro espansione economica, sono decisi ad aumentare 1 loro aiuti al Nord Vietnam per permettergli di tenere testa all'offensiva aerea americana. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Robert McCloskey, ha detto che la Cina ha fornito al Nord Vietnam un aiuto economico « per un ammontare superiore ai 500 milioni di dollari » (oltre 300 miliardi di lire) e ha mandato tecnici militari per riparare la ferrovia che da Hanoi conduce nella Cina meridionale. Inoltre il Dipartimento di Stato ha confermato le notizie diffuse alcuni giorni orsono, secondo le quali i cinesi stanno sgomberando parte della popolazione dalle città del Sud, quasi temessero di essere coinvolti nei combattimenti. Queste informazioni vanno messe in relazione con quanto l'altro ieri il segretario alla Difesa McNamara, ha detto a Saigon: che con la fine della stagione dei monsoni le infiltrazioni di militari in appoggio ai partigiani del Vietcong, è triplicata. E' certo, si fa notare a Washington che questo nuovo gesto distensivo americano va messo in relazione non soltanto con la situazione in Estremo Oriente, ma con tutto l'insieme dei problemi di politica internazionale che sono in questo momento all'esame del presidente Johnson. E' significativo del resto che Rusk abbia pronunciato il suo discorso di fronte alla conferenza per la collaborazione internazionale (dove si sta discutendo il famoso rapporto Gilpatrick il quale sostiene che gli Stati Uniti debbono assolutamente stipulare non solo con la Russia, ma anche con la Cina una serie di trattati per il disarmo e che devono, per giungere a questo obbiettivo, essere disposti a pagarne il prezzo) Ciò significa — semplificando una serie di proposte estremamente dettagliate — venire incontro alle preoccupazioni della Russia per l'inserimento della Germania in una forza nucleare Nato e < l'esplorazione delle condizioni » per l'ingresso della Cina all'Orni. E' in questo quadro che va vista l'estrema attenzione con cui gli americani seguono il viaggio del ministro degli Esteri inglese Stewart a Mosca. Il portavoce del Dipartimento di Stato ha accolto le dichiarazioni in sostanza intransigenti di Gromyko sul Vietnam rifiutando ogni commento, ma affermando che esse € coincidono con le informazioni ricevute da altre tonti*. l\ fatto è, su questo non sembrano esserci dubb:. che la missione di Stewart a Mosca è stata condotta in stretta intesa con gli americani e — si dice negli ambienti del Dipartimento di Stato — ha avuto essenzialmente due scopi: 1) cercare di capire quali sono le concessioni che i russi sono disposti a fare per giungere ad un trattato per la non proliferazione delle armi atomiche; 2) sondare ciò che i russi saranno in grado o vorranno fare per giungere a un compromesso nel Vietnam. La riconciliazione russo-americana non potrà mai avvenire senza un'intesa su questi due punti essenziali: partecipazione della Germania agli armamenti atomici dell'alleanza e Vietnam. Evidentemente è troppo presto per poter dire come si sta orientando su queste questioni la politica estera americana. E' tuttavia estremamente significativo che nel giro di nemmeno una settimana gli americani abbiano trovato modo di riaffermare il loro interesse alla pace nel Vietnam e di lasciare filtrare a Washington una miriade di indiscrezioni secondo le quali Erhard non otterrà da Johnson molto per ciò che riguarda il problema delle armi atomiche. Nicola Caracciolo

Persone citate: Dean Rusk, Gromyko, Johnson, Robert Mccloskey, Rusk