Si presentano come genitori e rapiscono una diciassettenne

Si presentano come genitori e rapiscono una diciassettenne A Settimo, di sera, in una casa isolata Si presentano come genitori e rapiscono una diciassettenne Inutili pianti della madre adottiva che ha allevato la giovane per quindici anni • La trovatala ha seguito sulla grossa automobile una elegante signora sconosciuta che le ha detto : « Sono tua madre » ■ Un losco intrigo? (Dal nostro corrispondente) Settimo, 30 novembre. Una trovatella di 17 anni è stata rapita da una donna e da un uomo che si sono spacciati per madre e padre. D'episodio è accaduto a Settimo in via Leinì 69, una casa isolata nella quale abita Caterina Para di 74 anni, una vedova che non ha avuto figli e ha dedicato la propria vita ad allevare : bambini abbandonati. In 35 anni di questa attività sono passati per la sua casa e cresciuti sotto le sue cure decine di bambini. In questi giorni ne aveva sei, la più piccola di 4 mesi e la più grande di 17 anni. E' appunto questa — Rosanna Tommaso — che è stata vittima del ratto. Rosanna fu affidata alla Para dall'* Opera maternità infanzia» di Settimo quando aveva circa due anni. L'Onmi conosceva le generalità dei genitori e sapeva che essi non potevano allevarla per circostanze che qui non conviene precisare. La bambina imparò a chiamare mamma la Para, andò all'asilo, poi a scuola. Terminate le elementari incominciò ad aiutare Caterina nella custodia degli altri bambini. Tre mesi fa la ragazza trovò da occuparsi presso una fabbrica locale di penne a sfera. Fu il suo primo contatto con la vita esterna, la soddisfazione del guadagno e dei primi acquisti. « Prendeva 20 mila lire al mese — racconta la Para — e avrebbe voluto comperare tante cose, faticavo a farmi consegnare qualche migliaio di lire da mettere nel mio magro bilancio familiare». Venerdì della scorsa settimana, Rosanna ritorna alle 21 quando Caterina è già a letto con i bambini. La donna chie de alla ragazza dove si è attardata, ma ha una risposta vaga: «Con le amiche». Ro¬ sanna cena, poi si mette davanti alla televisione. Alle 23 qualcuno batte al cancello, la ragazza va a vedere chi è. In strada c'è una grossa automobile, scendono un uomo e une donna, parlano con lei. La Para, a letto, non intende le parole, manda una delle bambine, Gisella di 10 anni, ad origliare alla porta. La donna che è scesa dalla macchina dice: «Sono tua madre, devi venire con me ». Rosanna fa entrare gli ospiti 1 quali si presentano anche alla Para. « Slamo i genitori della ragazza — dice la donna — siamo venuti a prenderla ». La Para cerca di opporsi: «Non potete portarla via così, all'improvviso; mi è stata affidata dall'Onmi, quindi voi dovete rivolgervi a questo ente per avere l'autorizzazione a prenderla ». Ma la donna insiste, dice che ha fretta, che vuole portarla via subito. Rosanna sembra affascinata da questa signora, che veste elegantemente ed è scesa da una grossa automobile. «Vado con loro » dice, prepara la valigia e scompare. L'indomani la Para si è recata a Settimo dall'incaricati dell'Onmi a raccontare il fatto e poi dai carabinieri. Da quella sera non ha più saputo niente di Rosanna. Ci si chiede: «Erano davvero i genitori, quelli che sono andati a prelevarla, oppure si spacciavano per taM e avevano intenzioni insane sulla ragazza? ». p. g. Caterina Para con a fianco Rosanna Tomasso - In basso trovatelli

Persone citate: Caterina Para, Para, Rosanna Tomasso, Rosanna Tommaso

Luoghi citati: Settimo