Fratello e sorella trucidati a colpi di cacciavite con inaudita ferocia

Fratello e sorella trucidati a colpi di cacciavite con inaudita ferocia MiisstGriosso diesi iti & Ime. mia dL**ogHGx*ia. di MommcmMìO)m»ì Fratello e sorella trucidati a colpi di cacciavite con inaudita ferocia Avevano 53 e 63 anni - Il delitto scoperto da un ragazzo alle 7,30 - L'uomo giaceva vestito sul pavimento del negozio, nell'alloggio di sopra la donna in camicia da notte cadavere ai piedi del letto - Uccisi con parecchie decine di colpi - Indagini tra le « amicizie particolari » e tra i debitori delle vittime - Prima di uccidere l'assassino ha bevuto il caffè con il droghiere Fratello e sorella sono stati trucidati, la notte scorsa a Moncalieri, nella loro drogheria a colpi di punteruolo o di cacciavite: decine di colpi al petto e alla schiena, al volto e al collo. Non si sa chi ha ucciso né perché. Ma lo scempio dei cadaveri è tale che tradisce la furia di un pazzo o un odio infinito. Le vittime sono Francesco e Maria Gallo di 53 anni e di 63. Vediamo da vicino la loro vita. Nel '52 lasciano il paese — Rocca de' Baldi, provincia di Cuneo —, vengono a Moncalieri e affittano la drogheria di via Santa Croce 9. Siamo nel vecchio centro della cittadina, una strada in forte pendenza, animata dalle molte botteghe. ta drogheria (una sola vetrinetta, l'interno angusto e gonfio di merce) ha una scala a chiocciola che sale ad uno stretto corridoio dove ci sono tre porte: della camera da letto, del tinello, del cucinino. Presto nascono e si diffondono voci attorno ai Gallo. Si dice che l'uomo non sia normale e per ogni ragazzo che si vede entrare nella drogheria o parlare con Francesco Gallo si trova un'occasione per malignare. Si mormora che fratello e sorella dormano nello stesso iiiHiiiiiitiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ietto. Sì afferma che anni fa un ragazzo di Moncalieri è stato insidiato dal drog-hiere il quale, ricattato dal padre, ha dovuto pagare gli studi del giovane fino al diploma. Niente di provato, nulla di certo, ma le dicerie resistono e si allargano. (E ieri la polizia non ha potuto ignorarle, noi le riportiamo per dovere di cronaca). Voci che i Gallo non sì curano di smentire, anche se nuocciono agli affari. La dro gheria non va bene, la clientela è scarsa. Ma per ì due fratelli basta. Vivono con poco, risparmiano la lira, accendono la luce nel negozio quando proprio non si vede più. La donna esce dalla bottega soltanto per la prima Messa del mattino nella chiesa di S. Croce, che è di fronte alla drogheria. Quasi sempre l'accompagna il fratello, poi torna al negozio, prende la vecchia bicicletta e va a portare bottiglioni dì vino ai clienti. Quelli con cui abbiamo parlato ieri conoscevano tutti le dicerie sui Gallo, ma aggiungevano subito: « Era brava gente, tranquilla, riservata ». Francesco Gallo è timido, non sa dire di no a nessuno e se gli chiedono soldi li impresta perfino senza interesse, talvolta senza ricevuta. A un paio di persone dà in prestito oltre un milione; somme minori, a cinque p sei conoscenti. Non tutti restituiscono. Il Gallo si trova in difficoltà, è costretto a fare debiti, a firmare cambiali. Passano gli anni, aumentano debiti e crediti, i due fratelli sono più grigi e taciturni. E' difficile vedere sorridere l'uomo. Francesco Gallo ha un occhio opaco in seguito ad un incidente, spesso vi tiene sopra una pezza nera, o porta occhiali scuri. La sera non esce mai e non si capisce come possa vivere quelle tristi avventure che gli attribuiscono. Il negozio di giorno, la sera un po' di televisione in'Casa, dove tutto è mediocre e dozzinale, con le sedie niale impagliate, disordine negli angoli e sui mobili, alle finestre tendine di plastica, alle pareti i ritratti di Giovanni XXIII e Paolo VI tolti dai rotocalchi. Questa è stata la vita di Francesco e Maria Gallo fino lunedì sera. Ieri alle 7,30 un ragazzo di dieci anni, Luigi Andreacchio, è andato alla drogheria per comperare della conserva. C'erano ancora i pesanti scuri di legno, la porta era accostata. Il ragazzo l'ha spinta: il negozio era illuminato, Francesco Gallo giaceva bocconi sul pavimento con le braccia allungate in avanti. L'Andreacchio è andato dal mobiliere vicino, Giacomo Bertolino, e gli ha detto: < Venga a vedere, il signor Gallo si è addormentato nel negozio ». Il Bertolino è accorso pensando a un malore: il droghiere giaceva in una pozza di sangue Aveva scarpe, calzoni e un pe sante maglione. Alle 8 è giunto il maresciallo dei carabinieri Colonna. E' salito nell'alloggio e ha visto Maria Gallo assassinata ai piedi del Ietto. C'era sangue sul pavimento, sulle pareti, ma non sulle lenzuola. Da Torino sono arrivati il cap. Denaro e il ten. Formato per i carabinieri, il vice questore Borghini, il dott. Maugeri e il dott. Sgarra della Mobile, il sostituto procuratore dottor Marzachì. Fratello e sorella avevano tante ferite che subito si è pensato che fossero stati uccisi con colpi di lupara sparati a bruciapelo. Ma nessuno aveva sentito rumori: né i coniugi Accattino che abitano al piano di sopra né gli altri abitanti di questa strada che la notte è deserta e silenziosa. Si è cercata l'arma e non si è trovata. I cadaveri sono stati portati al cimitero di Moncalieri per l'autopsia. Una guardia notturna — Gregorio Carplnteri — ha detto di avere infilato il foglietto di controllo tra i battenti della porta della drogheria alle 1,30 e di non avere visto nulla di anormale. Quest'affermazione ha fissato l'ora del delitto tra l'l,30 e le 6 (non dopo le 6 perché la strada aveva incominciato ad animarsi). Intanto, un punto risultava evidente: la vittima conosceva l'assassino, 10 ha ricevuto" in casa senza sospetto, forse aveva appuntamento con lui. Hanno preso il caffè assieme nel tinello (la polizia ha trovato le due tazzine), poi sono scesi nel negozio e l'assassino ha colpito il Gallo vicino al banco (due o tre bottiglie e scatole di conserva sono rotolate per terra). 11 droghiere è fuggito verso la porta, l'altro lo ha inseguito e colpito dieci, venti volte, ha infierito su di lui quando era già a terra, uno dei colpi gli ha staccato di netto l'ultima falange del pollice destro. Poi l'assassino è salito alla camera da letto. Doveva uccidere anche Maria Gallo e il motivo è evidente: la donna lo conosceva, sapeva che era venuto nella loro casa, se non lo sapeva lo aveva probabilmente sentito parlare con il fratello nel tinello e lo aveva riconosciuto. Era quindi indispensabile eliminarla. L'ha vista terrorizzata in piedi, in camicia da notte, appena scesa dal letto. L'ha colpita e ha infierito. Strano: al piano di sopra i coniugi Accattino non hanno sentito i fratelli gridare. Non li hanno sentiti le venti suore di clausura del convento carmelitano attiguo all'allog gio dei Gallo. Nell'alloggio delle vittime la polizia e i carabinieri hanno cercato una spiegazione de: due delitti; hanno frugato nelle pieghe dell'esistenza delle vittime. Hanno trovato cambiali, carta bollata, storie di debiti e di crediti; hanno raccolto le voci che abbiamo detto. Vicende turpi delle quali nessuno era veramente sicuro, comunque è una pista che non si può trascurare. Le indagini si sono subito avviate su questa strada e su altre due: una che potrebbe portare ad un creditore esasperato, l'altra che potrebbe arrivare ad un debitore disperato. Nel tardò pomeriggio si è avuto l'esito dell'autopsia eseguita dal prof. De Bernardi. I particolari appartengono al segreto istruttorio, ma risulterebbe che: le ferite sono parecchie decine su ogni cadavere, di più su quello della donna; l'arma è stata una sola: un ferro appuntito e senza taglio, che potrebbe essere un punteruolo o un cacciavite; le ferite possono essere state inferte sia da una persona forte sia debole, anche da un ragazzo. Il perito settore ha inoltre stabilito che la morte dei due è avvenuta prima della mezzanotte. Ma la guardia notturna Carpinteri afferma che all'1,30 la drogheria era chiusa e spenta. Forse il Carpinteri si sbaglia oppure l'assassino è rimasto nell'alloggio fin dopo il passaggio della guardia notturna. Il caso è misterioso. Ieri sono state interrogate sei persone (almeno due avevano forti de¬ biti con il Gallo) ma da loro non si è appreso nulla. Per ora, di certo, c'è questo: Francesco e Maria Gallo non sono stati assassinati da un rapinatore, perché c'era poco da portare via in quel negozio e nell'alloggio più che altro c'erano delle cambiali. Essi sono stati massacrati da qualcuno pazzo d'odio, che odiava sia il fratello sia la sorella, perché anche sul cadavere della donna ha infierito. Francesco e Maria Gallo: assassinati a mezzanotte. Luigi Andreacchio, 10 anni, scopre il delitto alle 7,30 Sopralluogo nella drogheria dove sono stati scoperti i cadaveri dei due fratelli

Luoghi citati: Cuneo, Moncalieri, Torino