Bella sedicenne si uccide perché i familiari le rimproverano di condurre vita troppo libera

Bella sedicenne si uccide perché i familiari le rimproverano di condurre vita troppo libera La tragedia venerdì sera alia periferia di Milano Bella sedicenne si uccide perché i familiari le rimproverano di condurre vita troppo libera Si è lanciata da un terrazzino del quarto piano - In un primo tempo i genitori angosciati hanno cercato di far credere ad un delitto - Le indagini della polizia non hanno tardato a méttere in luce la verità - La giovane non aveva voluto dire dove aveva trascorso parecchie ore del pomeriggio ed era stata duramente affrontata dal padre - Disperata, per sottrarsi alle insistenti domande è uscita di casa e si è uccisa (Dal nostro corrispondente) Milano, 27 novembre Una bella commessa di 16 anni, Filomena Patruno, si è ucciso ieri notte, gettandosi dal y piolo di uno stabile di via Astico. La giovane trovata con il corpo orribilmente straziato e subito trasportata all'ospedale è morta poco dopo il ricovero. Per alcune ore, in base alle dichiarazioni dei familiari, si era pensato ad un orribile delitto, ma le indagini della polizia hanno potuto definitivamente chiarire che la giovane si era uccisa dopo una discussione con i genitori che le rimproveravano di condurre una vita troppo libera. 1 familiari (un nucleo di immigrati molto numeroso, proveniente da San Ferdinando di Puglia, in provincia di Foggia, formato dai genitori, nove figli, una cognata con due bambini) avevano infatti dichiarato che la ragazza prima di morire, sull'autolettiga che la trasportavo all'ospedale, aveva avuto il tempo di dire: « E' stato un giovane che mi ha trascinata...» Anche la sorella Angela, di ventiquattro anni e la cognata Rosa Giammurusta hanno contribuito a delineare l'ipotesi di un crimine. La prima ha riferito che Filomena le aveva detto che da tempo era perseguitata da un certo «Piero il siciliano», che le aveva brutalmente proposto di «fare la vita », offrendosi naturalmente come protettore e facendole balenare un'esistenza lussuosa. La cognata ha raccontato che Filomena era corteggiata daun giovane il quale, esasperato per la sua indifferenza l'avrebbe minacciata. Filomena Patruno che lavorava come commessa, ieri sera, secondo quanto avevano riferito i familiari, era tornata dal lavoro 'clic s'era trovato da soli quindici giorni, presso una negoziante amica di famiglia), e alle 20,10 era uscita di casa insieme con la sorella Angela e la cognata Rosa Giammaru sta: le tre donne erano mula te a prendere il latte. Sulla strada avevano notato un'auto sportiva, al volante della quale sedeva un giovane sui trent'annt. L'uomo ave va guardato insistentemente Filomena. « Lo conosci? » aveva chiesto a Filomena la cognata. «No — era \ stata la risposta —. Mi ha I seguita dal negozio fin qui. ! Ma non so chi sia ». j Filomena e le due donne erano tornate quindi a casa. Poco dopo la ragazza era andata nel bagno da dove poteva vedere la strada. Ne era uscita poco dopo dicendo ai familiari: < C'è una signora in strada, che non ha la chiave del portone Scendo ad aprirle » Erano passate da poco le 21. L'assenza si 6 protratta per ■.un po' di tempo, ma in casa j hanno pensato che Filomena si fosse fermata a chiacchierare con qualche coinquilino. !Ve»i/i minuti dopo, l'annuncio ideila tragedia: Filomena era stata trovata alle 21,05 da due ragazzi che rientravano dal [lavoro: il suo corpo morto' riato giaceva nel cortile del'■ lo stabile di via Astico 16 1 due ragazzi sono corsi a cercare aiuto e si sono rivaliti proprio al custode dell'edi fido al numero 13, Giorgio itMantelllnl, 37 anni. Questi hall priconosciuto subito Filomena inPatruno ed è corso ad avvi- ! fsare i familiari della ragazza.] Mentre la caricavano stillai ulettiga, la ragazza aveva mormorato qualche parola: «Mi ha trascinata — crede di avere sentito il padre disperato —, mi ha trascinata ». Poi r> entrata in corno, ed c morta all'ospedale di Niguarda due ore dopo. L'inchiesta della polizia si muoveva subito con massiccio impiego di mezzi in ogìli direzione. Mentre i familiari della vittima venivano interrogati in questura per illuminare tutti gli aspetti della vita di Filo mena Patruno, in via Astico si recavano alcuni funzionari per un rapido accertamento nello stabile, nel cui cortile è stata trovata agonizzante. Gli inqui rigsebtpscdcpcrenti potevano ben presto ap-\purare che la ragazza. dopo\sessere salita sul planerottolo\ del quarto piano si era getta-Vta nel vuoto. Questa tesi ve-\dniva confermata da un gio-\vane. Mario Marchi, che al- la polizia ha dichiarato di ave-\re incontrato poco dopo le\nove Lena Patruno che soIi«o|le scale del n. 16, dove lui al,i-\ IIIIIIIIII1IIIIIIIIIIIIIIIIIIUIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII to, tra il primo e il secondo piano, «Era agitatissima — no detto — ma lo non ci ho fatto caso». Era chiaro che si trattava di un suicidio, restava da mette- re in luce i motivi per cui tutti familiari sostenevano che la giovane era stata uccisa. La ragazza, malgrado la severità dei genitori conduecvn una vita piuttosto libera. Per questo veniva continuamente controllata e rimproverata dal padre e dallo stesso datore di lavoro. Ieri la giovane al ritorno a casa non aveva voluto dire dove aveva trascorso parecchie ore del pomeriggio: in un primo tempo aveva sostenuto di essere stata dalla sarta ma ciò è subito risultato falso. La ragazza in serata era già stata affrontata duramente siadal Padre sia dalle sorelle che si erano riproposti di sottoporla ad un ennesimo interV'ogatorio dopo cena. Dì qui la dlsperaelone di Filomena che Per sottrarsi alle insistenti domonde con un pretesto e uscita di casa e si c uccisa: i torniUari. angosciati hanno cercato <if far credere a un delitto, g. m. 1II1IIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIMI Filomena Patruno, la sedicenne suicida (Tel. Soncini)

Persone citate: Filomena Patruno, Giorgio Itmantelllnl, Lena Patruno, Mario Marchi, Patruno, Soncini

Luoghi citati: Milano, San Ferdinando Di Puglia