Molto difficile per i maestri vincere una cattedra di ruolo

Molto difficile per i maestri vincere una cattedra di ruolo Molto difficile per i maestri vincere una cattedra di ruolo L'incontro a Torino su scuola e lavoro • Ci sono 110 mila abilitati in attesa di un posto, annualmente escono dagli istituti altri 23 mila: mentre l'insegnamento statale ne può assorbire appena 5-6 mila l'anno La serie degli incontri fra giovani studenti e imprenditori organizzati dall'ente Palazzo della Civiltà del Lavoro si è conclusa ieri. Era il turno dei candidati agli esami di abilitazione magistrale. O meglio delle candidate, perché il pubblico che affollava la platea del Teatro Nuovo era per la maggior parte femminile. Presiedeva il cavaliere del Lavoro Giuseppe Soffietti, che ha rivolto ai giovani il saluto di TorinoEsposizioni, illustrandone le attività. Ha poi parlato l'ispettore centrale del ministero della Pubblica Istruzione dott. Sottili: un'esposizione spassionata e responsabile delle prospettive che si aprono ai futuri maestri. « Alle porte della scuola ha detto — premono 110 mila abilitati all'insegnamento; altri 23 mila vengono sfornati ogni anno dagli istituti magistrali. Per contro, la possibilità di assorbimento annuale è di 5-6 mila unità» . A rendere meno buio l'orizzonte, quattro nuove circostanze, capaci di creare posti di lavoro, si profilano. Primo: il passaggio dei maestri laureati alla scuola media, che manca di Insegnanti. Si calcola che saranno in totale 10-15 mila, e lasceranno vacanti altrettanti posti. Secondo: un sensibile aumento delle classi, in base alla recente norma che ne impone lo sdoppiamento automatico quando gli allievi sono più di 40. Terzo: il collocamento in aspettativa speciale dei mae¬ stri che pur occupando un posto di ruolo non insegnano, ma sono comandati ad altri servizi presso provveditorati, ispettorati e direzioni didattiche. Quarto: lo sviluppo previsto di altri servizi integrativi di uuello scolastico, come 11 doposcuola, e delle classi differenziali per allievi meno provveduti, per cui si aprirà un notevole reclutamento di insegnanti specializzati. E' anche in programma l'aumento delle scuole materne: ma non bisogna farsi illusioni sul quando e sul come. E tutte queste iniziative non basteranno per assorbire tutti gli abilitati. « La lotta per un posto sicuro — ha detto il dott. Sottili — diventerà sempre più /Ufficile. Il diploma non basta più ». Ci si avvia a una maggiore severità: la riforma del corso di studi magistrali prevede l'aumento di un anno e la necessità, per l'abilitazione, di un diploma a livello universitario, dopo un altro biennio. Ma già ora solo i migliori hanno prospettive: *Il diploma magistrale è solo l'inizio di una severa preparazione ». L'altro ieri la Camera ha approvato la legge 426: la prima del genere in Italia, dove l'an zianità ha sempre contato più del merito. Questa norma non scritta è capovolta da provvedimenti rivoluzionari. Un de cimo dei posti messi a concorso ogni biennio sarà riservato a coloro che supereranno le prove d'esame con più di 40 cinquantesimi. Tutti coloro che saranno dichiarati idonei con una determinata votazione, an che se non avranno subito il posto In ruolo, non dovranno più ripetere il concorso per ottenerlo. Verranno iscritti in una graduatoria speciale e as sorbiti via via: a questo elen co, frattanto, si attingeranno i supplenti. Per contro, gli 'altri titol che non siano di merito vengono svalutati: finora, nella formazione, davano diritto un punteggio massimo di 75 ora questo limite sarà abbas sato a 25. E ancora: un terzo dei posti nelle città capoluogo sarà riservato a coloro che perfezioneranno la propria preparazione con un altro concorso. Si otterrà così una se vera selezione dei migliori. Il maestro ha uno stipendio ini ziale di 90 mila lire, sale a 111 mila dopo due anni, tocca le 180 mila dopo 40, o prima se accelera gli scatti partecipan do a concorsi. Ha davanti a s<5 la più ra pida delle carriere statali; trent'anni può raggiungere un grado superiore a quello di capo-divisione dei ministeri «Afa non c in queste cose ha concluso il dott. Sottili la più forte attrattiva: ù nella libertà di cui gode. In realt il maestro è un libero profe. sionista: non c'è nessuno che\ gli dica cosa deve fare, inventa il suo lavoro giorno per gio no. con il gioioso impegno del j creatore ». g. m.

Persone citate: Giuseppe Soffietti, Sottili

Luoghi citati: Italia, Quarto, Torino