Probabile a Casale una conferma della Giunta di centro - sinistra

Probabile a Casale una conferma della Giunta di centro - sinistra Oltre 31 mila elettori domani alle urne Probabile a Casale una conferma della Giunta di centro - sinistra La città applicò per prima in Italia la formula tripartita - Se de, psdi e psi ottenessero una nuova maggioranza verrebbe riconfermato sindaco il socialista Tartara - Atmosfera tesa a Valenza Po retta da un commissario prefettizio (Nostro servizio particolare) Casale Monferrato, 26 nov. La campagna elettorale per le amministrative di domenica a Casale Monferrato, Valenza Po, Frascaro e Volpeglino si è ormai conclusa con gli ultimi comizi di oggi. A Casale andranno alle urne 31.773 elettori (in prevalenza le donne) per eleggere 40 consiglieri. L'attuale maggioranza è di centro-sinistra (23 consiglieri su 40), retta dal sindaco socialista cav. Tartara, ma è difficile fare una previsione per l'esito della prossima consultazione Nel 1957 la democrazia cristiana ottenne 8305 voti (14 seggi), il partito socialista democratico italiano 1447 (2), il partito socialista italiano 6738 (11), il partito comunista italiano 4662 (8). il partito liberale italiano 2043 (3) e il msi 479 . (nessuno). Nella successiva consultazione (novembre '61) 8015 voti andarono alla de (12 seggi), 1929 al psdl (3), 6950 al psi (10), 6022 al pel (9), 2540 al pli (4) e 747 al msi (1). Pochi furono come si vede gli spostamenti di voti, ma diversa è la situazione se si esaminano 1 risultati del novembre '64, quando a Casale si votò solamente per le provinciali. La de ebbe 7949 voti, il psdi 2171, 11 psi 3786, Il psiup 1791, il pel 8453. il pli 3238, il msi 895. Se tali risultati si ripetessero il prossimo 28 novembre, alla de andrebbero 11-12 consiglieri, 3 ai socialdemocratici, 5-6 al psi, 2 al psiup, 13 al pei, 4 al pli e 1 al msi. Non è da escludere però che sia de che psi abbiano ora un recupero. Se il centro-sinistra otterrà la maggioranza, il sindaco Tartara sarebbe confermato e pochi mutamenti si dovrebbero avere anche nella Giunta Il 28 novembre si voterà pure a Valenza e la campagna elettorale si è conclusa in un'atmosfera tesa ed elettrizzata. La posta in palio è grossa: comunisti e socialisti insieme avevano governato la città dalla line della guerra allo scorso anno quando, durante la campagna elettorale, tra 1 due partiti avvenne una frattura clamorosa e insanabile. La conseguenze fu la nomina di un commissario prefettizio in quanto i risultati della consultazione elettorale non avevano consentito la formazione di nessun'altra maggioranza. Praticamente la lotta tra i partiti dura da allora e tutto è stato sfruttato da ogni parte per convincere 1 più incerti a mutare opinione, a rompere con il loro voto l'equilibrio creatosi In città. La fortuna non è stata dalla parte dei comunisti e degli alleati socialproletari. Proprio in questi giorni gli ex-assessori comunisti e socialisti (tutti passati al psiup) sono stati Invitati dal Consiglio di prefettura a coprire di tasca propria parte del deficit lasciato nel bilancio comunale (22 milioni) ed inoltre nei confronti dell'ex sindaco on Lenti e dell'ex assessore ai Lavori Pubblici Fusco, entrambi comunisti, è stata aperta un'Inchiesta per presunte irregolarità nel settore edilizio Le previsioni sono comunque tutt'altro che rosee. Nelle * politiche » del '63 la de ebbe 3619 voti, il psdi 1140. il psi 1743. il pei 6016, il pli 848 e 11 msi 200; le amministrative « inutili » del novembre '64 det tero i seguenti risultati: de 4427 voti (10 seggi), psdi 1094 (2). psi 1187 (2). psiup 759 (1) pei 5963 (14) il pli 426 (1) Come si vede, differenze mini me tra le due consultazioni e se altrettanto avverrà il prossimo 28 novembre la situazione non muterebbe. Potrebbero perdere un seggio i comunisti, ma non è escluso che in tal caso i socialproletari ne conquistino uno in più, e quindi nulla di fatto. Nel caso il centro-sinistra ottenesse la maggioranza, nuovo sindaco di Valenza sarà un socialista quasi certamente il maestro Renato Spriano, che ha ricostituito la sezione del partito socialista italiano, uscita sfasciata dopo la scissione socialproletaria. f. m.

Persone citate: Fusco, Renato Spriano, Tartara