Ricena delia distensione nel rispetto di Nicola Caracciolo

Ricena delia distensione nel rispetto Ricena delia distensione nel rispetto (Dal nostro corrispondente) Washington, 23 novembre. Il presidente Johnson riceverà il 17 dicembre la visita del primo ministro britannico Harold Wilson. Non si sa ancora se l'incontro avverrà a Washington o a Johnsonville, nel Texas, dove il presidente sta trascorrendo, dopo l'operazione a cui sì è sottoposto ai primi di ottobre, un periodo di convalescenza che i medici hanno consigliato di prolungare almeno Uno a gennaio. Un portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che saranno discussi i seguenti argomenti: la guerra nel Vietnam, la riorganizzazione dell'Alleanza atlantica, i rapporti con l'Unione Sovietica e la questione della Rhodesia. Alle Nazioni Unite, dove Wilson parlerà il 16 dicembre in assemblea generale, si dice che il governo inglese intenda proporre una iniziativa per la pace nel Vietnam. Malgrado l'ampiezza dell'ordine del giorno dei colloqui, non c'è dubbio che il viaggio di Wilson ha essenzialmente lo scopo dì convincere gli americani in generale, e Johnson in particolare, a non fare troppe concessioni alla Germania per ciò che riguarda i problemi dell'armamento atomico della Nato. L'Inghilterra ha il merito di affrontare le discussioni sulla riorganizzazione della Nato — che si trascinano senza risultato oramai da anni — con le idee molto precise: non solo non vuole il riarmo atomico della Germania — che per la verità nessuno desidera — ma neanche dare a Bonn una parte di rilievo in una qualsiasi forza nucleare interalleata. Il viaggio di Wilson sarà preceduto di due settimane da quello del primo ministro della Germania Federale Ludwig Erhard che si tratterrà negli Stati Uniti due giorni — il 2 e il 3 dicembre — per perorare presso Johnson la causa contraria. Occorre rendersi conto e dell'importanza e della profondità del contrasto per capire le obiettive difficoltà che gli americani si trovano di fronte specie tenendo conto che su di esso gli stessi consiglieri di Johnson sono divisi. Per esempio — così ha scritto il New York Times —, Forster, assistente del Presidente per 1 problemi del disarmo, è piuttosto sulla posizione di Wilson; George Ball sottosegretario di Stato per i problemi auropei e membro di quel cerchio ristretto di consiglieri che Johnson interroga più di frequente, pare sia invece dell'opinione che bisogna venire incontro alle richieste dei tedeschi. Vediamo brevemente gli argomenti delle due parti. Che cosa chiede Erhard? In cambio della rinuncia da parte della Germania federale a produrre e a possedere bombe atomiche in proprio, si deve creare una forza atomica Nato sulle linee essenziali della quale tutti sono oggi disposti a discutere. Il progetto per la fiotta multilaterale (che prevedeva un certo numero di navi lanciamissili con equipaggi interalleati) non è più considerato, anche dai suoi fautori, altro che uno schema modificabile a volontà. Per i tedeschi che si possa giungere a qualche soluzione di questo genere è essenziale per un cumulo di motivi. La forza multilaterale rappresenta per loro la garanzia della permanenza dell'appoggio americano e un modo per acquistare lo status e il prestigio di una grande potenza senza seguire la strada pericolosa di De Gaulle o della Cina, che le armi atomiche hanno preferito fabbricarsele da soli Oltre a ciò una considerazione morale che — nell'opinione di quei funzionari del Dipartimento di Stato che sono d'accordo con le tesi di Ball — potrebbe avere un'importanza decisiva. La Germania a vent'anni dalla fine della guerra ritiene che gli alleati debbono compiere un gesto di fiducia nei suoi confronti per dimostrare che il passato comincia ad essere dimenticato. Se non si darà soddisfazione ai tedeschi c'è il rischio di vederli, amareggiati e delusi dei loro alleati, seguire la stessa strada che De Gaulle ha Imboccato con alcuni anni d'anticipo. Il punto di vista di Wilson è radicalmente diverso. Per gli inglesi è molto più importante trovare sul problema del disarmo un accordo tra Occidente e Unione Sovietica che non venire incontro alle esigenze per quanto legittime possano essere della Germania. Questo accordo ha per gli inglesi un significato vastissimo. In sintesi la distensione può portare a un mutamento reale dei rapporti tra le grandi potenze che potrebbero trovare interesse a risolvere insieme una serie di problemi giganteschi, per dirla con VEconomist di Londra che ha dedicato al problema un articolo dal titolo: « Se ali Stati Uniti e la Russia decidono di collaborare devono collaborare dovunque ». Dovunque significa alle Nazioni Unite dove quest'anno — malgrado l'apparente deterioramento delle relazioni tra le due grandi super-potenze — un accordo su fatti concreti (risoluzioni sul Kashmir e sulla Rhodesia) è stato effettivamente trovato in questa sessione. Di fronte a questa prospettiva il problema tedesco tende ad assumere un carattere per quanto il termine possa sembrare eccessivo — quasi locale. Evidentemente in ultima analisi toccherà agli Stati Uniti decidere il da farsi Su questo tutti gli osservatori sono d'accordo. E' tuttavia importante notare che il governo Wilson ha impostato una sua politica basata essenzialmente sulla continuazione della tendenza alla distensione tra il mondo atlantico e quello sovietico e che di questa politica per forza di cose tutta la Nato deve tenere conto. Nicola Caracciolo