II «premier» della Rhodesia fu abbattuto sopra Genova

II «premier» della Rhodesia fu abbattuto sopra Genova battuto il suo apparecchio. Smith visse fino al mese di ottobre con la famiglia Zunino. «Era, un tipo alto, volto robusto e gentile — dice Ren- zo Zunino —. Mi ricordo che gli piaceva molto la ginnasti ca e il sole, ma purtroppo era costretto a stare chiuso, specie di giorno: se l'avessero trovato durante i rastrellamenti ci avrebbero fucilati tutti». Un avvocato genovese, amico degli Zunino, in seguito venne a sapere del prigioniero. Egli mise in contatto Smith con il capitano inglese Davies che era ospitato da una famiglia genovese, i signori Pesce. Smith e Davies decìsero di unirsi ai partigiani che operavano nella zona al comando di un ex tenente dell'esercito italiano che si faceva chiamare « Mingo ». Ma dopo qualche tempo ci fu un grande rastrellamento che si risolse nella battaglia dell'Olbicella dove molti partigiani caddero o furono catturati ed impiccati. Smith con altri partigiani riuscì a rifugiarsi fra i monti Beigua e Dente, alti circa mille metri sul mare Smith però aveva deciso di tentare il ritorno in Francia per mettersi nuovamente in contatto col suo esercito. Il pilota non si fece più vivo, fin dopo la fine della guerra, ma non dimenticò i propri salva tori. Il 22 aprile del 1946 scrisse una lettera alla famiglia Pesce: ringraziava e prometteva una lunga corrisponden-ma Promessa che ha mante ! r>utc» EK" infatti ha continua 1" a scrivere alla famiglia amica anche recentemente. f« d. Ex pilota della Raf in guerra II «premier» della Rhodesia fu abbattuto sopra Genova Si salvò con il paracadute e sfuggì alla cattura dei tedeschi grazie ad un giovane che lo nascose nella sua casa (Dal nostro corrispondente) Genova, 22 novembre. Un breve ma certo uno dei più avventurosi capitoli della vita di Ian Smith, il premier bonrrhodesiano, è stato illustrato [zin questi giorni dalle testimonianze di alcuni abitanti di San Pietro d'Olba, un paesino dell'Appennino ligure dove lo Spitflre di Smith cadde durante l'ultima guerra. Era il 22 giugno 1944 quando molti videro precipitare l'aereo in fiamme a Valscura, una località collinare a circa quattro chilometri dal centro di San Pietro d'Olba. Videro anche il paracadute aprirsi, ma, stranamente, nessuna traccia del pilota. Ian Smith, tenente del 337" squadrone rhodesiano deila Raf, atterrato incolume in una zona fìtta di arbusti si liberò del casco e della tuta di volo, nascose con cura il paracadute e trovò per sé un anfratto di roccia abbastanza confortevole. Quando, verso sera, arrivarono i tedeschi con i cani poliziotto non furono in grado di trovarlo. Lo trovò invece un giovane del posto, Renzo Zunino, il quale lo condusse a casa sua, vicino a San Pietro d'Olba, dandogli ospitalità. Smith parlava solo inglese, ma riuscì ugualmente a farsi capire a gesti e con qualche parola francese. Su una carta geografica che la famiglia Zunino teneva appesa in casa, spiegò di essere inglese e di essere partito da un aeroporto gccdvccvEcvfPscdella Corsica dove il suo squamdrone aveva base. Una raffica ! delia contraerea tedesca, spa- rata probabilmente dal vicino Forte dei G'ovi, aveva ab-

Persone citate: Davies, Dente, Ian Smith, Mingo, Raf, Renzo Zunino

Luoghi citati: Corsica, Francia, Genova