Psi, dc e psdi chiedono ad Aosta le dimissioni del sindaco comunista

Psi, dc e psdi chiedono ad Aosta le dimissioni del sindaco comunista Presentata dai tre partiti una mozione di sfiducia Psi, dc e psdi chiedono ad Aosta le dimissioni del sindaco comunista E' il primo atto della collaborazione tra i gruppi consiliari di centro-sinistra - Il pei e l'Union Valdòtaine, in comune da vent'anni, non vogliono dimettersi anche se in minoranza - Inevitabile una gestione commissariale e nuove elezioni - Ripercussioni anche nel governo della Regione dove i socialisti siedono ancora a fianco del pei? (Dal nostro corrispondente) Aosta, 19 novembre. Oggi alle 18 1 capigruppi del psi, del psdi e della de in séno al consiglio comunale di Aosta hanno presentato una mozione di sfiducia nei riguardi del sindaco comunista, ragionier Giulio Dolchi, e della Giunta composta dagli assessori del pei e dell'Union Valdòtaine rimasti in carica. Da tempo 1 due socialisti, come si sa, hanno rassegnato le dimissioni. Dopo la presentazione della mozione, il geom. Bruno Milanesio, del psi, già vicesindaco, ci ha dichiarato: «Con questo atto si apre ufficialmente la crisi, che da troppo tempo ormai si trascina all'Hotel de Ville con grave disagio per tutta la popolazione aostana. La mozione è firmata da socialisti, socialdemocratici e democristiani: ventun consiglieri, quanti ne bastano per formare una maggioranza politicamente qualificata ed efficiente. Con questa mozione — ha continuato Milanesio —-, come del resto avevamo preannunciato, democraticamente e con i mezzi che la legge ai mette a disposizione, noi socialisti intendiamo dare attuazione alle decisioni del XII Congresso regionale. Noi, il psdi e la do ci siamo assunti le nostre responsabilità. Spetta ora agli altri partiti e movimenti comportarsi di conseguenza, con le regole che il gioco democratico ha posto a salvaguardia delle libere istituzioni ». Ed ecco il testo integrale della mozione, che dovrà essere discussa dal consiglio comunale, come vuole la legge, entro dieci giorni dalla data del suo deposito. «Il consiglio comunale di Aosta, preso atto delle dimissioni dalla Giunta presentate dagli assessori del psi Bruno Milanesio e Angelo Carello in data li ottobre 1965; viste le dichiarazioni del sindaco rese nella pubblica adunanza consiliare del 10 agosto scorso, che così recitano: " E' indubbio che, rispettosi della volontà dei partiti, il sindaco e la Giunta, qualora una delle forze politiche dell'odierna maggioranza ritenesse operare altra scelta, rassegneranno l'incarico che questa sera a me e agli assessori che verranno eletti viene affidato"; constatato che, contrariamente agli impegni di cui sopra, nella seduta del 18 ottobre il sindaco non ha ritenuto di rassegnare le proprie dimissioni, né di annunciare quelle della Giunta, dichiarando di voler riportare in discussione in sede di Giunta le dimissioni stesse, malgrado il tenore inequivoco del punto " C" dell'ordine del giorno aggiuntivo " Comunicazioni del sindaco relative alle dimissioni del sindaco e della Giunta"; rilevato che la votazione inerente alla richiesta d'inversione dell'ordine del giorno ha reso palese che il sindaco e la Giunta sono stati posti in minoranza e che, come preannunciato dal capogruppo del psi nella stessa seduta, i consiglieri socialisti non intendono, dopo le decisioni del loro XII Congresso regionale, continuare nell'appoggio dell'attuale Giunta; allo scopo di non paralizzare la vita amministrativa della città, né di imporre ingiustificate remore all'insediamento di una nuova Giunta efficiente, che risponda all'attesa dell'elettorato cittadino chiaramente espressa dai risultati conseguiti; delibera di accettare le dimissioni degli assessori Bruno Milanesio e Angelo Carello, nonché la sfiducia, nei confronti del sindaco e dell'attuale Giuntò, invitando il sindaco stesso e gli assessori ancora in carica a rassegnare le proprie dimissioni ». La. mozione doveva già essere presentata nei giorni scorsi: si è attesa tino a stasera una decisione da parte dell'Union Valdòtaine, che sembra irremovibile e salda sulla posizione assunta dai comunisti che non vogliono dimettersi. Nelle ultime elezioni la maggioranza dell'elettorato del capoluogo della Regione diede i suffragi ai partiti del centro-sinistra; ma per una serie di circostanze l'intesa tra le segreterie regionali del psi, del psdi e della de non fu possi bile, anche perché i socialisti in numerose assemblee degli iscritti alla sezione cittadina non furono chiaramente d'ac cordo nel cambiare rotta per imboccare il nuovo indirizzo politico. Così si arrivò al 10 agosto, alla costituzione d'una cosiddetta Giunta-ponte, .-incora frontista, che avrebbe dovuto dimettersi non appena come disse il sindaco Dolchi al momento dell'insediamento, « una delle forze politiche del l'odierna maggioranza ritenes se operare altra scelta >. Ora 1 socialisti hanno fatto la loro scelta, ma 1 comunisti, spalleggiati dall'Union Valdo faine, non vogliono andarse ne. Secondo loro, la prassi se gulta dai socialisti non è regolare. Se Union e comunisti rimarranno fermi nella loro posizione, non si vede altra soluzione se non quella del commissario e di prossima elezio ni, preludio di una seconda crisi in seno alla Giunta regionale, dove, non dimentichiamolo, sono ancora con il «fronte> due assessori socialisti. Nella presentazione della mozione di sfiducia, oltre a quella dell'ex vìcesindaco Milanesio, vi è una dichiarazione del capogruppo della de, geom. Angelo Pollicini il quale tra l'altro dice: «La presentazione da parte dei ventun consiglieri del centro-sinistra della mozione di sfiducia al sindaco e agli assessori del pei e dell'Union Valdòtaine, rappresenta contemporaneamente il primo atto ufficiale di una collaborazione del psi, psdi e de per dare ad Aosta un'amministrazione seria e consapevole dèlie esigenze della cittadinanza, e la fine di venti anni di allegra amministrazione comunista di Aosta, il cui epilogo inglorioso è culminato con la condanna nella causa intentata dalla " Berio " in conseguenza di una demagogica leg¬ gerezza degli amministratori comunisti, grazie alla quale il Comune, che già deve ricorrere a prestiti e mutui pter potere fare fronte alle spese ordinarie (stipendi del personale, ad esempio), dovrà affrontare un ulteriore carico finanziario ». Infine, in un comunicato congiunto de, psi e psdi annunciano che le segreterie dei tre partiti sigleranno nei prossimi giorni l'accordo programma- ,te0 Italo Vaglienti Il vicesindaco socialista geometra Bruno Milanesio, a destra, fotografato durante la consegna ' della mozione di sfiducia al segretario generale del Comune di Aosta

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