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Duemila clienti a Torino dell'istituto Lynn Akers Duemila clienti a Torino dell'istituto Lynn Akers Il direttore dice : « Quasi tutti sono rimasti soddisfatti » Le due sedi milanesi dell'* organizzazione Akers » contro la calvizie sono state chiuse e sigillate dai carabinieri per ordine del medico provinciale La filiale di Torino è ancora aperta. Si trova in un elegante appartamento in via Monte di Pietà angolo via Roma, a! secondo piano con un atrio imponente e arredamenti modernissimi. Il cliente ha l'impressione di entrare in una clinica di lusso: viene ricevuto da belle ragazze in camice bianco (le «operatrici» ) e affi dato ai « tricologi », che sceglieranno il trattamento più opportuno per il suo deserto cuoio capelluto. « Operatrici », « tricologi » «trattamento»: nella pubblici tà della Akers si evita accura¬ tamente tutto ciò che possa richiamare anche di lontano l'impressione di una « cura » medica. Dice il direttore della sede torinese, Leandro Magagnoli: «Non si tratta di una cura. E' un trattamento unicamente cosmetico ». Perché non restino dubbi, ogni cliente, impegnandosi, deve firmare una scheda per prendere nota « che la Akers non si avvale di alcun aiuto medico». Malgrado queste cautele, i calvi sono accorsi numerosi anche a Torino: t Abbiamo avuto — dice il Magagnoli — duemila clienti, molti dei quali tornano periodicamente per i controlli, che sono gratuiti ». Quanto costa una cura? < Non c'è una cifra fissa: viene stabilita secondo le condizioni del cuoio capelluto e il trattamento da adottare. Comunque, è certamente al di sotto delle cifre di cui si è parlato in questi giorni ». Si è parlato di prezzi dalle centomila lire a mezzo milione. Probabilmente erano fissati secondo le possibilità del cliente: il giornalista di Quattrosoldi che ha compiuto un'inchiesta sulla « Akers » si presentò a Milano come commerciante e si senti chiedere 400 mila lire. A Torino la stessa calvizie fu valutata la metà: 200 mila lire. Ma qui il giornalista si era qualificato maestro elementare. « La grande maggioranza dei nostri clienti — conclude il direttore torinese — è uscita di qui soddisfatta ». E mostra una cartella gonfia di attestati: sono ringraziamenti «per l'ottimo esito del trattamento».