Bimba paralizzata dopo l'operazione Il padre chiede i danni all'ospedale

Bimba paralizzata dopo l'operazione Il padre chiede i danni all'ospedale Delicato caso all'esame della Magistratura Bimba paralizzata dopo l'operazione Il padre chiede i danni all'ospedale Durante l'intervento il chirurgo credette trattarsi di un tumore maligno e recise un nervo - Il giudice, con l'ausilio dei periti, dovrà stabilire le effettive responsabilità Una richiesta di risarcimento di danni è stata presentata contro l'ospedale San Giovanni e contro un chirurgo dal padre d'una bambina che rimarrà con un braccio paralizzato in seguito a un intervento. La bimba, Caterina Chirico, ha ora 10 anni. Fin dalla nascita aveva una tumefazione sul collo, che andò lentamente ingrandendosi, senza darle però mai fastidio. Tro anni fa la tumefazione aveva raggiunto la grossezza di un uovo e il padre decise di farla asportare. Venne diagnosticato un adenoma: un tumore benigno che aveva preso impianto sul lobo destro della ghiandola tiroide. Il 6 giugno 1962 là bimba venne ricoverata all'ospedale e il 20 giugno operata. Tacciamo il nome del chirurgo perché non ha ancora avuto notizia della citazione e non ha potuto quindi fare dichiarazioni in proposito. Sostiene la richiesta di danni: «Durante l'intervento, ci si accorso che non si trattava di un adenoma, ma di qualcosa di diverso. Il chirurgo credette trattarsi — o almeno cosi dichiarò più tardi — di un tumore maligno e prosegui l'operazione, che comportava rischi più gravi del previsto, senza chiedere il consenso del genitori della bambina ». Si trattava in realtà di un neurinoma, cioè di un tumore, anch'esso benigno, che attacca la guaina che riveste i nervi. « Si sarebbe dovuto — sostiene l'avv. Costantino Macrl — sospendere l'operazione, compiere gli esami necessari ad accertare se si trattava realmente di un tumore maligno (ma lo avevano già escluso gli ac certamenti compiuti in precedenza) e se l'operazione era urgente e necessaria. In realtà avrebbe potuto benissimo esse re rimandata ». Inoltre — si afferma nel ricorso — chi operava era un ottimo chirurgo, ma non un neurochirurgo. come sarebbe stato necessario trat-ti 111 [ 11r 111111111111111111111^ 11 ! 111■ 1111 ;111111111111111 tandosi di asportare un tumore a un nervo. Il nervo venne tagliato e la piccola Caterina rimase con un braccio paralizzato. Una recente perizia medica ha accertato che non potrà riacquistarne mal più l'uso: di qui la richiesta di danni avanzata all'ospedale — che come tutti gli ospedali è assicurato contro queste evenienze — e, In linea subordinata, contro il chirurgo. I danni dovranno ossero valutati successivamente, per intanto si chiede un anticipo di 5 milioni. — E' stato Iscritto a ruolo per il 7 dicembre un processo per appropriazione Indebita aggravata contro 1 coniugi Bartolomeo Audisio, 49 anni e Ada Manfrlno, 44 anni. Nel 1958, come gestori dell'agenzia di Avigliana del Consorzio Agrario Provinciale, avevano ricevuto l'incarico di distribuire il grano che il governo aveva mandato per 1 contadini colpiti dalle alluvioni in Val di Susa. Secondo la denuncia presentata dal Consorzio, assistito dall'avv. Avonto, nella gestione di questi soccorsi governativi, durata poco più di quattro mesi, 1 due coniugi si sarebbero appropriati di oltre 13 milioni di lire. Gli imputati, difesi dall'avv. Macri, sostengono ohe certe irregolarità di gestione furono compiute per ordine dello stesso Consorzio e negano di averne approfittato trattenendo del denaro.

Persone citate: Ada Manfrlno, Avonto, Bartolomeo Audisio, Caterina Chirico, Macri

Luoghi citati: Avigliana