Armati e mascherati rapinano di 3 milioni una signora ad Aosta

Armati e mascherati rapinano di 3 milioni una signora ad Aosta Armati e mascherati rapinano di 3 milioni una signora ad Aosta di imputati, un cinquantunenne di La Salle e il nipote di 31 anni, respingono le accuse - Molti indizi sono contro di loro, ma la stessa rapinata e i testi che accorsero alle sue grida non li hanno riconosciuti (Dal nostro corrispondente) Aosta, 10 novembre. Dinanzi alla Corte d'Assise di Aosta è cominciato nel tardo pomeriggio di oggi il processo a carico dei due presunti responsabili della rapina avvenuta alle 20 circa del 22 agosto scorso alla periferia della nostra città in danno della signora Lina Palmieri, moglie del titolare di una agenzia di cambio di Aosta, cui furono sottratte da un individuo mascherato e armato di rivoltella due borse con tre milioni. Sul banco degli imputati sono Francesco Blanc, di 51 anni, nativo di St. Nicolas e residente a La Salle, e il nipote Carlo Charles, di 31 anni, di La Salle, difesi dall'avvocato De Marchi di Torino. Interrogati dal presidente Cordone, essi hanno negato la partecipazione alla rapina, ma non hanno saputo dare un alibi certo. Quella sera verso le 20 la signora Palmieri, com'era solita fare, chiusa la propria agenzia di cambio, tornò a casa in auto, ma, entrata nel cortile dell'abitazione e parcheggiata la vettura, mentre stava per uscirne, un individuo col viso semicoperto da una sciarpa e armato di rivoltella le intimava: « Dammi le borse! ». Arraffate le due borse, 10 sconosciuto correva verso la strada dove l'attendeva una «Volkswagen » azzurro-chiara, col motore acceso, alla cui guida era il complice. Alle grida di aiuto della signora Palmieri accorrevano alcuni avventori di un bar vicino, tra i quali l'agente di P. S. Giuseppe Bruno, e lo stesso proprietario del locale Bruno Cosseta che fecero in tempo a vedere i due dileguarsi sull'auto. Veniva rilevato da alcuni il numero di targa AO-23922, che però non corrispondeva a quello rilevato da altre persone, essendo una cifra posposta Si iniziavano immediate indagini e l'auto era riconosciuta per la «Volkswagen» targata 23292 appartenente al Blanc; e sulla quale, nascosto, era rinvemito un pezzo di lana marrone che poteva assomigliare alla maschera portata dal rapinatore. Anche oggi il Blanc ha dichiarato che quel pezzo di lana non gli appartiene e non ne conosce la provenienza; non sa nemmeno dove ha trascorso 11 tardo pomeriggio di quella domenica o almeno non ricorda: « Sono stato a Fenis da una mia amica — egli ha detto — 7io bussato alla sua abitazione, non mi ha risposto e allora ho bighellonato per il paese; incontrate delle persone che bevevano, mi sono unito a loro ». Non rammenta nemmeno di essere stato fermato da una pattuglia della polizia stradale alle 21,05 per un sorpasso effettuato senza il prescritto lampeggiamento: l'agente della stradale Renzo Parma ha segnato l'ora e oggi ha testimoniato che, dopo un po' di contestazioni, staccò il tagliando della multa alle 21,40 circa presso il bivio per Cogne. Con tutto ciò nessuno dei testimoni, né la stessa rapinata, hanno riconosciuto nel Blanc e nel Charles i due rapinatori di quella sera, che pure videro da vicino. Un ca meriere del bar Cosseta ed al tri hanno però dichiarato di aver visto i due alcuni giorni prima della rapina aggirarsi nella zona con fare sospetto. Un duro colpo al fragile alibi del Charles hanno infine infetto i testimoni Pasquale Tripodi, Giuseppe Roda e Pasqua la Pitassi, che lo videro verso le 19 della domenica 22 agosto in piazza Chanoux, mentre egli ha sempre dichiarato che a quell'ora, lasciato l'albergo «La Grande Rochère » di La Salle dove lavorava 'a moglie, si era recato nel fienile dello stesso caseggiato a dormire in attesa che ella lo raggiungesse. Domani parlerà il P. M. r i a I e o o 1 L'imputato Francesco Blanc e la signora Lina Palmieri, la cambiavalute che fu rapinata ad Aosta