Ognuno dei tre fuggiaschi rischia una condanna a 30 anni di carcere

Ognuno dei tre fuggiaschi rischia una condanna a 30 anni di carcere Ognuno dei tre fuggiaschi rischia una condanna a 30 anni di carcere Durante l'evasione da messo una decina di San Vittore, i pericolosi banditi hanno corrireati: dalla rapina all'aggressione al furto (Dal nostro corrispondente) Milano, 8 novembre. (g. m.) I tre evasi dal carcere di San Vittore sono giunti stasera alle 22,55 a Milano con una scorta di diciotto uomini della polizia romana: un funzionario, cinque sottufficiali e dodici agenti. Il trasferimento alle prigioni è stato rapidissimo: i tre banditi sono stati rinchiusi nel primo raggio, la sezione del cellulare più « sicura ». Magagnin, Basiricò e Gambino sono stati sistemati in celle di isolamento separate per evitare qualsiasi contatto tra loro. Anche dopo i processi cui saranno sottoposti in seguito alla clamorosa evasione i tre verranno avviati a penitenziari diversi. Il dott. Alberto Augugliaro, direttore del carcere di S. Vittore, interpellato sulle ragioni che hanno indotto a riportare a Milano i tre detenuti ha precisato: <In casi del genere è consuetudine die gli evasi catturati vengano custoditi in un carcere diverso da Quello dal quale sono fuggiti, ma nel caso specifico nei pressi di Milano ìion vi è ìieSsun istituto di pena che offra le necessarie garanzie di sicurezza e, d'altro canto, c indispensabile avere l tre evasi a portata di mano, sia per l'inchiesta sull'evasione, sia per le istruttorie sui loro precedenti reati ». Per l'evasione è previsto il processo per direttissima che potrebbe essere celebrato anche domani stesso. I tre rapinatori rischiano una condanna a 30 anni di carcere per i vari reati di cui si sono resi responsabili e cioè: evasione aggravata dall'aggressione e dalle minacce alla guardia carceraria, dal fatto di essersi associati nell'impresa, dall'effrazione, cioè dall'aver smontato gli armadi componibili e per aver costruito una scala, il tutto punibile fino a 5 anni; aggressione e rapina a mano armata all'automobilista Cartago che, sotto la minaccia del coltello fu costretto a consegnare la sua «850» in piazzale Aquileia (reato punibile fl[no a là anni); furto con scas¬ so (la «1100» rubata a Rho) punibile con sei anni; furto semplice («pieno» di benzina e fuga senza pagare a Campiglia Marittima), punibile con uri massimo di tre anni; ancora furto con scasso a Viterbo, (la « Giulia » rubata al veterinario provinciale) punibile anche questo con 6 anni di reclusione. In tutto fanno esattamente 35 anni di carcere, ai quali si debbono sommare le altre pene che darà il tribunale quan¬ do i tre evasi saranno processati per le rapine in banca che li hanno portati a S. Vittore: Magagnili per tutte le imprese della «banda del lunedì»; Ignazio Cambino per le varie rapine della banda di Domenico Buffa; Andrea Basiricò per la rapina di Cascina Olona, la tentata rapina di Sedriano e altri reati connessi. Un totale di non meno di 50 anni anche se l'Assise li punirà con la pena massima di 30 prevista dal nostro Codice penale. Un agente tra i due evasi catturati Andrea Basiricò, a sinistra, ed Ignazio Gambino fotografati nello scompartimento del treno diretto a Milano Telef. Ansa)

Persone citate: Alberto Augugliaro, Andrea Basiricò, Basiricò, Domenico Buffa, Durante, Gambino, Ignazio Cambino, Ignazio Gambino

Luoghi citati: Campiglia Marittima, Milano, Rho, Sedriano, Viterbo