Il premier razzista della Rhodesia rifiuta nuovi colloqui con Wilson
Il premier razzista della Rhodesia rifiuta nuovi colloqui con Wilson Il premier razzista della Rhodesia rifiuta nuovi colloqui con Wilson Il Primo Ministro inglese aveva proposto un incontro «a Malta o in qualsiasi altro posto» Salisbury risponde: «I discorsi sono ormai inutili. E' impossibile trovare un'intesa» (Nostro servizio particolare) Londra, 8 novembre. Il problema dell'indipendenza della Rhodesia sembra giunto ad un punto morto. Ieri sera, il primo ministro inglese Wilson aveva proposto al premier rhodesiano Ian Smith un nuovo incontro < a Malta, questa stessa settimana od in qualsiasi altro posto, possibilmente a metà strada ». Wilson proponeva inoltre che il presidente della < Commissione reale» (incaricata di studiare il modo di risolvere la crisi) venisse a Londra per spiegare come la «Commissione» avrebbe potuto agire liberamente dopo che Salisbury aveva dichiarato lo « stato d'emergenza » nel Paese. Smith ha riunito stamane il Consiglio dei ministri per esaminare la proposta di Wilson e, al termine della seduta, ha comunicato di rifiutare la proposta. Il premier, interrogato dal giornalisti, ha risposto: « A Malta volete forse dire in vacanza, uno di questi giorni?». I giornalisti hanno insistito ripetendo la domanda e Smith ha replicato: « Non vi andrò per quanto mi risulta ». La stessa risposta è stata fornita da Smith quando gli è stato chiesto se il presidente della « Commissione reale », sir Hugh Beadle, si recherà a Londra, come suggerito dal Primo ministro inglese nella sua lettera di ieri. Poco dopo, però, si è appreso che sir Beadle era partito in aereo per Londra di sua iniziativa, malgrado l'affermazione di Ian Smith. Quest'ultimo ha tenuto subito a precisare che Beadle era partito «cowipletamente di sua iniziativa, per consultazioni sulla Commissione reale ». (La progettata « Commissione » dovrebbe comprendere tre persone e cioè sir Beadle. un rhodesiano e un inglese). Smith ha concluso affermando che Beadle « è libero di re carsi a Londra se lo desidera. Non vi è nulla che impedisca a un cittadino di lasciare il Paese ». All'osservazione che la deci sione del viaggio di sir Beadle spetta al governo rhodesiano Smith ha risposto seccamente: « Non è affar nostro ». Smith ha poi fatto pubblicare la sua lettera di risposta a Wilson. «Lo sola conclusione possibile — afferma il Primo mi nistro rhodesiano — è che noi siamo tornati alla situazione successiva ai nostri ultimi incontri londinesi, quando convenimmo che i punti di vista dei nostri rispettivi governi erano inconciliabili. Da una analisi del vostro ultimo messaggio risulta chiaramente che voi non avete arrecato alcun elemento capace di fare progredire le cose. Nuovi discorsi sarebbero quindi inutili ». Smith sostiene, tra l'altro, che l'ultima lettera di Wilson non ha rappresentato alcun progresso per quanto riguarda i poteri della progettata «Commissione reale»; e nega che nei loro colloqui con Wilson, a Salisbury, il governo si sia dichiarato pronto ad accettare il principio di un rapporto approvato all'unanimità da parte della commissione stessa, circa le modalità per l'indipendenza del Paese. Fonti ufficiali di Whitehall fanno rilevare, questa sera, che è ben difficile non essere delusi dalla risposta di Smith. Molti osservatori sono convinti che il premier si trovi costretto ad agire in tal modo da ambienti estremisti, ì quali vorrebbero indurlo a firmare al più presto una dichiarazione unilaterale d'indipendenza. Si tratta ora di vedere se Smith avrà la forza di resistere a queste pressioni e resta il fatto che, se non riu scisse a risolvere la situazione con dignità gli estremisti potrebbero chiedere le sue dimis sioni. (Ansa) Il primo ministro rhodesiano Ian Smith ieri a Salisbury dopo la riunione del governo (Telef. A. P.)
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