Ln'inquilina udì il corpo di Farouk cadere con un tonfo sordo; poi delle urla di donna

Ln'inquilina udì il corpo di Farouk cadere con un tonfo sordo; poi delle urla di donna La sfilata dei testi al processo per il delitto di via Veneto Ln'inquilina udì il corpo di Farouk cadere con un tonfo sordo; poi delle urla di donna E' un'anziana signora che abita nel piano sottostante l'appartamento del delitto - Favorevole a Claire la deposizione della portinaia - Il processo continuerà lunedì - Su di esso grava però la possibilità di una nuova sospensione in seguito alle eccezioni sollevate dal difensore dell'imputata (Nostro servizio particolare) Roma, 6 novembre. Il delitto di via Veneto non ebbe testimoni oculari. Tuttavia la Corte d'Assise, che sta giudicando i coniugi Youssef Bebawi e Claire Ghobrial per l'uccisione del giovane industriale Farouk Chourbagi, ha cercato di ricostruire ciò che accadde nell'ufficio della « Tricotex » il 18 gennaio 1964 attraverso i suoni e i rtimori percepiti quel pomeriggio d'inverno da una inquilino dello stabile di via Lazio: la signora Isabella Luparelli, un'anziana vedova che abita con la nipote nell'appartamento sottostante a quello in cui fu commesso l'omicidio. Intorno alle sei pomeridiane di sabato 18 gennaio la Luparelli stara nella sua camera da letto intenta a recitare il rosario, quando sentì un forte tonfo. « Ebbi l'impressione — ha spiegato la donna — che qualcuno fosse caduto pesantemente a terra. Subito dopo percepii grida di donna. Non erano urla d'invocazione. Mi affacciai alla finestra del cortile e chiamai preoccupata il portie¬ re. Ma l'uomo non mi rispose ». La Luparelli ha ricordato che anche altre volte aveva sentito grida femminili. Il mereoledì o il giovedì precedenti, tra le 12 e le 12,S0, aveva udito distintamente una donna che piangeva. Secondo l'accusa si trattava di Claire, che mercoledì 15 gennaio si fermò a Roma per qualche ora, il tempo necessario per recarsi nell'ufficio di via Lazio. Il pubblico ministero Giorgio Ciampani sostiene che l'egiziana tentò in quell'occasione di riconquistare l'amante, ormai deciso a staccarsi da lei, piangendo, disperandosi, minacciandolo. E le sue grida e i suoi singhiozzi furono uditi dalla Luparelli. Potrebbe essere «uà ricostruzione logica se un particolare non la invalidasse: nell'ora indicata dalla Luparelli la Ghobrial non era ancora a Roma, essendo giunta in treno alla stazione di Termini dopo le 13. Infastidita da quei rumori che periodicamente provenivano dall'appartamento superiore, la signora il mercoledì o il giovedì mandò la domestica Fulvia Trinca a protestare con il portiere. « La cameriera — ha detto la testimone — mi riferì che la moglie del portiere aveva parlato della faccenda con la signora Karin Arbib, segretaria del signor Chourbagi. L'Arbib non poteva dir nulla perché il giorno delle grida non era andata in ufficio ». Luciana Corcassi, nipote della Luparelli, ha ricordato che il 18 gennaio, rientrata in casa dal lavoro verso le sette di sera, la zia le parlò del tonfo e delle urla. « Non la lasciai finire perché quelle storie non m'interessavano » ha aggiunto la ragazza. Interessante è stata la deposizione della signora Augusta Aleandri, moglie del portiere di via Lazio 9. *. Dopo le proteste della signora Luparelli ha affermato — parlai con la signorina Arbib la quale mi disse: "Non è successo nulla; ma se lo fa un'altra volta mi licenzio" ». Il presidente della Corte Nicolò La Bua le ha fatto notare che la segretaria e la Luparelli avevano riferito versioni differenti del fatto. L'Arbib assicura di aver risposto alla portiera con queste parole: « A proposito delle grida non posso dirle nulla perché ieri mattina non ero in ufficio. Comunque il signor Farouk non alza mai la voce con me perché sa che alla prima scenata me ne andrei ». La Aleandri ha confermato la sua versione, che ha fatto segnare a Claire un punto di vantaggio. Poi ha aggiunto che Farouk Chourbagi era solito gridare mentre parlava al telefono. « Non aveva una vo ce profonda — ha precisato la teste — ma piuttosto sottile, quasi da donna ». Questa dichiarazione potrebbe far sorgere dei dubbi sulla testimonianza della Luparelli: le urla che sentiva erano proprio di donna o erano di Faroukf Dopo l'interrogatorio di altri due testi minori, Fulvio An gerosa, gestore di una pompa di benzina in via di Porta Pinciana, e Antonio Pintimalli, un posteggiatore di via Lazio, il processo è stato rinviato a lunedi. L'istruttoria dibattimentale prosegue dunque regolarmente, anche se su tutto il processo grava la possibilità di una sospensione, in seguito all'eccezione di legittimità costituzionale sollevata ieri dal professor Giuseppe Sotgiu, difensore della Ghobrial, sulla questione delle rogatorie. La Corte ha chiesto al ministero di Grazia e Giustizia d'informarsi, attraverso il dicastero degli Esteri, presso le ambasciate della Germania, Svizzera, Francia, Sudan e Repubblica Araba Unita se le rispettive leggi consentono la presenza degli avvocati agli interrogatori per rogatoria. Arnaldo Geraldini

Luoghi citati: Francia, Germania, Roma, Sudan, Svizzera