Balzac e Tolstoi

Balzac e Tolstoi Balzac e Tolstoi Lo spirito soffia dove vuole, c niente permette di prevedere che un grande scrittore nascerà nella tale città, da tali genitori. Si possono immaginare due uomini di origini più diverse di Balzac e Tolstoj, i più grandi creatori di romanzi della storia letteraria? Tolstoj discendeva da una vecchia famiglia della aristocrazia russa; trovava nella sua culla una proprietà, una fortuna. Tutti gli ambienti sociali gli erano aperti. Balzac aveva per antenati, da una parte dei rozzi contadini che si erano a malapena guadagnata la vita zappando la terra; dall'altra dei mercanti del iVlarais. Per quanto suo padre avesse compiuto un modesto trasferimento di classe, il figlio non poteva contare su alcun protettore potente. Tolstoj non c mai stato costretto a scrivere c a pubblicare perché non aveva bisogno di danaro; Balzac ha conosciuto, non la miseria, ma l'estrema povertà. Ogni opera è costruita sulla conoscenza di certi aspetti della vita. 11 romanziere inventa, indovina, ma basandosi sulle proprie conoscenze. A Tolstoj, la sua nascita apportava la storia della sua famiglia, antica, pittoresca e poetica. Non ebbe che a consultare i ricordi e gli archivi dei suoi per scoprirvi i personaggi con cui avrebbe fatto Guerra e Pace. Henry Troyat, nel suo bel libro su Tolstoj, ci dipinge il principe Volkonski, nonno del nostro Tolstoj, e sua figlia, la principessa Maria. Abbiamo l'impressione di averli sempre conosciuti; sotto il nome, appena modificato, di Bolkonski, hanno incantato la nostra gioventù. Inoltre, con il suo matrimonio con Sonia Bers, Tolstoj acquista una seconda famiglia, altrettanto ricca di elementi romanzeschi. Sua moglie, sua cognata Tania, avrebbero posato insieme, per l'ammirevole Natascia. Suo fratello, Serge Tolstoj, pieno d'un fascino pericoloso, con la sua aria use, i suoi occhi azzurri, la sua eleganza noncurante, viveva da vero eroe di romanzo. Niente del genere nell'ambiente di Balzac. Certamente, poteva osservare una famiglia di piccoli borghesi i cui lati ridicoli sembravano abbastanza divertenti, e degli amici da cui fece Cesar Birotteau, il chincagliere Pillevault; questo gruppo ristretto non bastava a creare un mondo. Gli antenati di Tolstoj vivevano a livello dei palazzi imperiali, quelli di Balzac a quello dei magazzini e dei negozi. E tuttavia, e Balzac che ha creato l'universo romanzesco più vasto e più popolato. Tolstoj sa dipingere la vita militare che ha conosciuto nel Caucaso e a Sebastopoli, la vita aristocratica di .Mosca, la vita del proprietario terriero che è la sua. Ma, quanto alle donne, ha soprattutto conosciuto quelle che lo circondano: Tania, Sonia, le sue zie e, prima del matrimonio, delle contadine n delle zigane. Contatti di pelle, non di cuore. Delle classi medie ne sa ben poco. Balzac ha avuto la fortuna di essere formato dalla grande Alme de Bcrny che gli insegnò l'amore e il mondo, dalla duchessa d'Abrantcs, da Alme de Castries che, pur rifiutandosi, l'ha arricchito di mille racconti, da Zulma Carraud, da sua sorella Laure. Inoltre, ha fatto i suoi studi alla scuola della miseria. Tolstoj, malgrado un carattere difficile e pronto a soffrire, ha, per un istante, provato una felicità piena, senza compromessi, « una felicità spaventosa » co me ha scritto agli inizi del suo matrimonio. Più tardi, il suo matrimonio è stato straziato, la sua famiglia divisa, egli stesso sconvolto da un conflitto tra le sue idee e il suo genere di vita Tuttavia, aveva provato le gioie di un giovane ménage e quelle di una famiglia numerosa che nessuna preoccupazione materia le inquieta. Nella sua carriera letteraria, aveva sùbito conosciu to il successo. Dalle sue prime opere, maggiori di lui come Turghenicv e i critici salutano in lui un maestro. A partire da Guerra e Pace, è « il grande scrittore della terra russa », il primo, in un tempo in cui la letteratura del suo paese stupisce per la sua ricchezza. Balzac avrà anch'egli, un immenso pubblico in tutta Europa, ma non arri vera mai, da vivo, a farsi riconoscere dalla critica seria, in parte a causa del suo genere di vita, in parte a causa dei suo aspetto tìsico. Un po' perché produce troppo, un po' perché confessa il suo bisogno di danaro, un po' infine, perché tratta soggetti che i delicati giudicano sordidi, lo si mette sullo stesso piano di un Hugo o d'un Vigny Egli sa che è ingiusto ma ha la debolezza, molto naturale, di affliggersene. Soltanto, una volta ancora, le sue sventure gli servono. Se la povertà non l'avesse costretto a pubblicare ogni anno parecchi romanzi, non avrebbe mai scritto la Commedia Umana; se non avesse sentito che, per rendersi dlfarcfrzrzBtqLltemagTdIzmsmngmpsl a o o i e a a i n i degno di una ammirazione che la maggior parte dei suoi confratelli persisteva stupidamente a rifiutargli, avrebbe dovuto fare ciò che nessun romanziere prima di lui aveva mai osato: creare due o tremila personaggi, farli ricomparire di romanzo in romanzo e comporre « l'Imitazione di Dio Padre », non sarebbe diventato il gigante Balzac. In verità, che si tratti di Balzac o di Tolstoj, « uno scrittore si ricompensa come può di qualche ingiustizia della sorte ». Le più grandi opere nascono dalle più grandi sofferenze. Le battaglie dei popoli, nella Guerra e Pace, le battaglie dei sentimenti in Anna Karenina, sono avvolte in una atmosfera di angoscia che è quella in cui visse Tolstoj. E' quando si sono perdute molte illusioni che si scrive Illusioni perdute; è quando Balzac, vedendo Mme de Bcrny morente, evoca quello che è stata per lui, e che non sarà mai più, che compone il Giglio nella Valle. Una gelosia folle genera La Sonata a Kreutaer come un furore di amante deluso produce la Duchessa di Langeais. Ognuno di questi due uomini si è messo egli stesso in scena più volte, e sotto nomi diversi. Quando il romanziere vuole esprimere le sue idee personali, due metodi gli si offrono. Può, in margine all'azione, abbozzare una filosofia impersonale. Tolstoj lo fa, in Guerra e Pace, per esporre le sue idee sulla storia; Balzac, nella Ricerca dell'Assoluto, per trattare dell'unità della materia, ma il romanzo mal s'accorda a queste lunghe dissertazioni. Le descrizioni di, Balzac sono belle, vive e utiii; le sue esposizioni dottrinali, come quelle di Tolstoj, interrompono l'azione senza convincere il lettore. Al contrario, il romanziere ha il diritto di incarnarsi, per difendere le sue tesi, in uno o più personaggi. Tolstoj, in Guerra e Pace, nutre della sua sostanza sia il Principe Andrea che Pierre Bezoukhow, lo scettico eroico e lo spirito religioso. Questi due aspetti del suo pensiero si affrontano nella finzione come nella realtà. Quando il Principe Andrea ha una lunga conversazione con Pierre, Tolstoj parla con Tolstoj e risponde alle sue stesse obiezioni. Gli eroi di Risurrezione, meno vivo, è tuttavia nato, anch'egli, da una avventura dell'autore. Balzac racconta la sua difficile gioventù sotto il nome di Louis Lambert come sotto quello di Felix de Vandencsse. Soltanto, quest'ultimo appartiene a un ambiente tutto diverso da quello di Balzac e trova a Corte degli appoggi che mancano al suo creatore. Louis Lambert fa i suoi studi, come Balzac, al collegio degli Oratnriens a Venderne. E' un uomo di genio autentico perché incarna Balzac, ma « Dio può creare tutto tranne un altro Dio; il genio può tutto creare tran-, ne un altro genio » e Louis Lambert non si sveglia alla vita. Il principe Andrea o Levine di Anna Karenina sono migliori autoritratti. In compenso, Balzac si è servito con fortuna di altri aspetti di sé per modellare Albert Savarus, Rastignac e persino Vautrin. Un romanziere, come un autore drammatico, deve dividersi per dipingersi. In Tolstoj, come in Balzac, la vocazione è stata precoce, imperiosa. Marcel Proust diceva che chi è nato per diventare scrittore, prova giovanissimo, quando osserva la natura e gli uomini, il sentimento di un dovere verso ciò che vede, il dovere di scoprirne il segreto, di andare al di là delle apparenze e di dipingere l'essenza delle cose. Balzac adolescente si chiude in una mansarda per scrivere delle meditazioni metafisiche, poi un dramma in versi; Tolstoj, a dodici anni, compone un poema per sua zia Toinctte, tiene un diario e già si vede « poeta, adulato, adorato come quel Puskin che c stato ucciso in un ducilo tre anni prima ». Dunque una medesima vocazione, ma essa sarà in Balzac più costante e più esclusiva. Sonia Tolstoj dice di suo marito: « Mi ama come ha successivamente amato la scuola, la natura, il popolo, forse anche la letteratura. Poi questa infatuazione passa e si innamora di up altro oggetto». E' vero che tra due libri Tolstoj attraversa sempre un periodo di dubbio. Scrivere la storia d'una donna innamorata di un ufficiale? Perché? E bisogna scrivere? Balzac non si pone tali domande. Ha sempre nel suo vivaio dieci soggetti di romanzi che si ingrassano. Gli basta sceglierne uno per mettersi al lavoro. L'uno e l'altro agganciano il romanzo a un episodio reale. Il suicidio di una vicina è la cellula iniziale donde uscirà Anna Karenina come il ballo di 'lour al quale aveva assistito Balzac all'uscita dal collegio susciterà Felix affamato di belle spalle del Giglio nella Valle. Tutti e due prendono l'avvìo da una lettura. L'inizio brusco di un racconto à l e . o di Puskin ispira a Tolstoj la prima frase di Anna. Balzac scrive il Giglio per rifare la Voluttà di Saintc-Beuve, « in meglio ». Presa la partenza, le loro tecniche sono differenti. Tolstoj ama definire i personaggi gli uni in rapporto agli altri e, di conseguenza, a mostrarli sono più angoli. Conosceremo una Natascia vista da se stessa, da sua madre, dalle sue sorelle, dal principe Andrea, da Pierre Bezoukhow. Donde un rilievo stupefacente. Balzac dipinge piuttosto con l'aspetto fisico e l'azione. Balzac è più grande di Tolstoj? Tolstoj più vero di Balzac? Classificare delle opere d'arte mi sembre l'esercizio più vano. Il Padre Goriot non è più bello di Anna Karenina. Sono due capolavori. Tutt'al più si può pensare che il pessimismo realistico di Balzac è una dottrina più sa na che il tolstojanismo. Se Balzac non fosse morto così giovane, la sua vecchiaia sarebbe stata molto diversa da quella di Tolstoj. Mi piace immaginarlo felice, liberato dalle preoccupazioni di danaro, finalmente ammesso a quegli onori il cui solo valore è di salvare quelli che li possiedono da ogni desiderio di conquistarli. Mme Balzac sareb be stata per lui una sposa affettuosa altrettanto a lungo quanto egli avrebbe soddisfatto que sto temperamento eccessivo. Certamente non avrebbe avuto 1 bizzarri scrupoli che gettarono Tolstoj nella più vana disperazione. Balzac, come ha detto Alain, assomigliava piuttosto a un curato frettoloso che confessa molto di premura. Da molto si era dato da solo l'assoluzione. André Maurois dell'Accademia di Francia

Luoghi citati: Caucaso, Europa, Francia, Kreutaer, Mosca