Crème Anglaise precede Cresus nella corsa dei milioni a Merano

Crème Anglaise precede Cresus nella corsa dei milioni a Merano Mìope 3 stMMMMi un cavallo italiano vince il &a»asa. JPjpgmxiìo Crème Anglaise precede Cresus nella corsa dei milioni a Merano La pioggia caduta nella nottata ha reso pesantissima la pista ed estremamente dura la corsa - Il fantino Nello Coccia, autore di un tempestivo « invito » dopo il salto del muro, è stato il maggior artefice del successo - Nel finale il vincitore è stato attaccato dal numero uno francese, ma ha resistito fino sul palo DAL NOSTRO INVIATO Merano, lunedi mattina. Un cavallo italiano ha avuto ragione dei fuoriclasse francesi: Crème Anglaise si è imposta nella ventiseiesima edizione del Gran Premio di Merano, al termine di una gara tiratissima, disputata su un terreno reso pesantissimo dalla pioggia caduta per tutta la notte e fino a poco prima dell'inizio della < corsa dei milioni ». Bisogna risalire al 1957 per trovare il nome di un altro saltatore italiano nell'Albo d'oro della prova, Spegasso, e ad ancora più indietro fino al 1949, per trovarvene un altro, quello di Ermellino. Dai 1901 i milioni del primo premio andavano oltre confine. Questa volta, finalmente, sono rimasti in Italia, addirittura a Merano. Infatti il proprietario delia vincitrice è Paul Trenkwalder, meranese. ben noto nella sua città, dove è proprietario di uno dei maggiori saloni di bellezza per signora. Paul Trenkwalder aveva acquistato nell'agosto del 1964 Crème Anglaise per 900 mila lire dall'allevamento Alpe Ravetta, dove era nata nel 1961. La affidò in allenamento a Pericle Mercuri, un ex fantino in ostacoli, che aveva vinto il « Merano » nel 1940 in sella a Maenio, e l'aveva poi rivinto, come allenatore, nel 1954 con Lokifepsscht. Crème Anglaise disputò la sua prima corsa in ostacoli nell'autunno dell'anno scorso a Torino, giungendo seconda; poi mostrò un considerevole px'ogresso di forma. In gennaio fu vittima di un Incidente che la tenne a lungo lontana dalle piste e nelle ultime gare, proprio qui a Merano, aveva dimostrato di essere ancora migliorata, fino a giungere seconda nella « Coppa d'oro », battuta solo da Belforte. Le condizioni della pi3ta avevano in mattinata ridotto a diciassette il numero dei concorrenti, per i ritiri di Sivignano e di Pregel, che non « rendono » sul fango. Nettamente favorito il «trio» del barone De Blonay — Cre- sus, Dion, Le Mont Carmel, — offerto a 3 contro 2; seguivano Quel Gosse e Bazouka II a 2, Nikollo a 4, il « due » della Scuderia Aurora — Cogne e Belforte — a 5. Crème Anglaise a 6 e a quote maggiori gli altri, con i massimi di 30 per Termidoro e addirittura 50 per Lambnisco. Dopo la sfilata, in cui il pubblico aveva modo di ammirare i concorrenti, il «cantei-» per portarsi alla partenza. Allineamento molto sollecito ed in breve lo starter (l'ex fantino Paolo Caprioli) poteva dare il «via» al Gran Premio. Nelle prime posizioni appariva ben presto Tudor, che galoppava con vicino Belforte e Dion, poi il gruppo, chiuso da Termidoro. Nelle prime battute della corsa non si avevano sensibili spostamenti. Progredivano però i com¬ pagni di scuderia Totonaco e Odoacre, che, dopo poco meno di due chilometri, si portavano al comando della gara, avendo sempre vicino Tudor, poi Belforte. quindi Cresus e Le Mont Carmel I Tyrannie, Bazouka II. Ni| kolio cadeva al passaggio del « siepone sbarrato », e Petrus, era vittima a sua volta di una caduta poco dopo, al « terrapieno ». Crème Anglaise galoppava ancora piuttosto discosta dai primi. Dopo il salto del « muro » Nello Coccia muoveva Crème Anglaise: era il punto preferito dal fantino. Già di lì aveva preso il volo verso il successo nel '60 con Zambo e nel '63 con Dragon Vert. Si è visto dalle tribune Crème Anglaise' scattare, guadagnare terreno, apparire già in testa al salto del difficile « siepone verticale », mentre nella sua scia si slanciava Cresus. Cedeva anche Le Mont Carmel. Si faceva invece sotto Quel Gosse, seguito da Hermes e da Co?ne. Ma ormai gli occhi erano tutti puntati su Crème Anglaise, che volava verso ;a dirittura d'arrivo seguita la Cresus. La femmina proseguiva nell'azione, ancora spinta energicamente da Nello Coccia. Ma Cresus non si dava per vinto: sulla dirittura finale raggiungeva l'avversaria e la attaccava a fondo. Il finale era altamente emozionante. 11 pubblico incitava a gran voce la cavalla italiana, mentre Cresus riduceva vistosamente il distacco. Ma Crème Anglaise aveva ancora energie e proseguiva con tenacia. Al traguardo una scarsa mezza lunghezza la divideva dall'avversario. Più indietro Quel Gosse era terzo, con vicinissimo Cogne, poi gli altri. Grandi applausi al rientro per la vincitrice, e soprattutto per il suo fantino, quel Nello Coccia, sempre bravissimo, per l'allenatore Pericle Mercuri e per il proprietario, Paul Trenkwalder, che ricevevano poi dalle mani del ministro Andreotti le coppe in palio. Ordine d'arrivo del Gran Premio Merano (L. 30 milioni e una coppa d'oro; metri 5000): 1. Crème Anglaise (62 'j. N. Coccia, di Paul Trenkwalder) ; 2. Cresus (71 tt, J. P. Ciravegna): 3. Quel Gosse (72, A. Tixier); 4. Cogne (68, G. Morazzoni); 5. Hermes (63. F. Martinez); 6. Le Mont Carmel Elvio Rossi Crème Anglaise seguito da Oresus taglia il traguardo del Gran Premio di Merano (Tel. a » Stampa Sera»)

Luoghi citati: Cogne, Italia, Merano, Torino