Si uccide con la sua moto piombando contro un albero

Si uccide con la sua moto piombando contro un albero Ieri sera a San Maurizio Canavese Si uccide con la sua moto piombando contro un albero La vittima, ventunenne, era orfano e abitava nella «Casa Benefica » di Pianezza - Due giovani perdono la vita in uno scontro a Bergamo Padre, madre e figlie morti a Napoli S. Maurizio Canavese, lunedì mattina. Un mortale incidente è accaduto ieri sera alle 19 sulla provinciale Torino-Cuorgnè, nel tratto fra San Maurizio Canavese e l'aeroporto di Caselle, lungo un rettilineo che veniva percorso quasi in colonna da numerose auto rientranti a Torino dal basso Canavese. Una « Vespa 125 », tentando un sorpasso, ha urtato di striscio la fiancata sinistra di una « 600 » che viaggiava nella stessa direzione, e per effetto dell'urto è uscita di strada alla sua sinistra. La strada è fiancheggiata da una alberata e il guidatore della moto, proiettato in avanti, è andato a schiantarsi contro un tronco, morendo sul colpo per frattura della volta cranica. Si tratta del ventunenne Giancarlo Lanfranchi, orfano, cresciuto e tuttora domiciliato in un istituto, la « Casa Benefica » di Pianezza, ma dipendente dalla ditta « Mesi » di Caselle Torinese. Il Lanfranchi ieri era venuto a Caselle ed al vicino paese di San Maurizio Canavese per trovare un amico e compagno di leva, il ventunenne Mario Capra, residente a San Maurizio in via Bertalazona 28, da qualche tempo militare di leva a Bra. Il Capra aveva avuto una breve licenza, che scadeva domenica, e l'amico, dopo aver trascorso con lui la giornata, 10 accompagnava in moto a Torino. Il Capra, che si trovava sul sedile posteriore della moto, ha compiuto anch'egli un volo, ma se l'è cavata con lievi contusioni. La « 600 », urtata dì striselo dalla moto, era pilotata dal quarantenne Giovanni Alessandri, residente a Torino in via Vincenzo Lancia 10, il quale è rimasto illeso. Dopo gli accertamenti, eseguiti sul posto dai carabinieri di Ciriè, il corpo del Lanfranchi è stato trasportato nella camera mortuaria del cimitero di San Maurizio Canavese, a disposizione della autorità giudiziaria. Napoli, lunedì mattina. Padre, madre e figlio sono morti, ieri sera, in una sciagura della strada avvenuta al la periferia di Melito, comune agricolo di settemila abitanti ad una decina di chilometri da Napoli. Attorno alla 22 una «1300» sulla quale viaggiavano tre persone è andata a schiantarsi con estrema violenza contro il rimorchio di un camion che giungeva dalla direzione opposta. L'autotreno, che marciava a discreta velocità sulla propria destra ed era diretto verso il lago Patria, ha tra scinato la vettura per un centinaio di metri. Appena il pesante veicolo si è arrestato i due autisti hanno cercato di portare soccorso ai passeggeri della « 1300 », Purtroppo non c'era più nulla da fare: l'uomo, che si tro vava al volante, la moglie ed 11 figlio (dei quali per ora non si conoscono ancora le esatte generalità) erano deceduti sul colpo. La donna, che era in cinta, morendo ha dato alla luce un bimbo: il piccolo è nato morto. L'autotreno, contro il quale l'auto si è schiantata, è della società « Satom » di Torino L'automezzo, proveniente da Napoli, era guidato da Fran cesco Montesanto di 38 anni di Torino. Bergamo, lunedì mattina. Quattro giovani, mentre nelle prime ore di ieri viaggiavano da Lovere verso Bergamo dopo avere trascorso una serata di feste in un locale sul lago, sono piombati con la loro auto fuori strada: due sono morti, gli altri sono rimasti feriti in modo lievissimo. La disgrazia è avvenuta sulla statale del Tonale nei pressi di Casazza, vittime Vanni Fischer, figlio della proprietaria dell'Albergo Cantiere di Sarnico ed Ivana Ravelli, abitante a Bergamo in via Angelo Mai 16. Essi viaggiavano sul sedile posteriore della «1300» di proprietà di Elda Marchetti, madre del Fischer. Al volante si trovava Mauro Ruggerl, domiciliato a Bergamo in via Carpinoni 23 ed occupato come cameriere presso lo stesso Albergo Cantiere di Sarnico, che aveva accanto Francesca Belotti, residente a Tagliuno, frazione di Chiuduno, in via Stazione. In una svolta l'auto è uscita dalla carreggiata sulla destra, ha divelto tre paracarri, ha urtato contro un albero ed infine si è rovesciata, completamente distrutta. I due giovani che erano sui sedili posteriori sono stati sbalzati fuori per l'apertura delle portiere, ed il loro decesso è stato istantaneo. Luino, lunedì mattina. Incidente mortale ieri sulla provinciale Luino-Varese, all'altezza di Mesenzana. Verso le 12,30, un'auto pilotata dal venticinquenne Nello Cremonesi, di Mesenzana, ha investito il sessantenne Celeste Caretti, di Montegrino, che stava attraversando la strada. Ricoverato all'ospedale di Luino per la frattura della gamba destra, il Caretti era giudicato guaribile in quaranta giorni salvo complicazioni. Nel pomeriggio le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate e più tardi è deceduto, sembra per embolia. VerceUi, lunedì mattina. Per un malore del pilota, un'auto è uscita di strada e nell'incidente ha trovato la morte una persona e altre due sono state ferite. II fatto è avvenuto nella notte fra il sabato e la domenica nel pressi della tenuta Veneria di Lignana, località alla quale i tre erano diretti. Alla guida di una «600», era 11 ventisettenne Lucio Ghisleri e a bordo si trovano Giuseppe Persegani di 44 anni e Paolo Piovani di 55, tutti salariati residenti nella tenuta. Mentre la vettura abbordava una curva è sbandata a causa di un improvviso malessere del Ghisleri. Uscendo di strada l'auto si è schiantata contro un albero. I tre sono rimasti feriti: avviati all'ospedale di Vercelli, purtroppo il Piovani vi è giunto cadavere per emorragia interna.