"Sono arrivato qui con ventimila lire le ho ancora tutte e assieme il titolo,,

"Sono arrivato qui con ventimila lire le ho ancora tutte e assieme il titolo,, Un ragazzo felico ohe dichiara con la massima sincerità s "Sono arrivato qui con ventimila lire le ho ancora tutte e assieme il titolo,, Bianchetto, compagno • rivale fra i dilettanti, è stato il miglior consigliere del campione - Le congratulazioni di Baensch sconfìtto in semifinale - Mercoledì sera riunione al Vigorelli con i due « mondiali » italiani, Beghetto e Faggin San Sebastiano, lun. matt. Appena riuscito a sottrarsi alle graditissime noie del cerimoniale per la vestizione della Maglia iridata, Giuseppe Beghetto ha detto ai giornalisti una frase ohe definisce il «suo» personaggio. «Sono arrivato qui — ha detto — con ventimila lire in tasca. Le ho ancora tutte, e assieme il titolo». Una frase che spiega chi è Giuseppe Beghetto. Un ragazzo veneto di SS anni — 6 nato a Tombolo di Padova l'8 ottobre del '39 — che ha molto sofferto nella vita. Per lui la maglia iridata vuole dire finalmente la possibiltà di guadagni notevoli, la certezza di uscire dalla vita grama che ha fatto finora. I Beghetto abitano a Tombolo, in un cascinale di loro proprietà, e tirano avanti i alla meno peggio. Fino a tre anni fa c'era il papà del corridore che, con il suo mestiere di mediatore nel commercio di bestiame, guadagnava a sufficienza per tutti. Poi papà è morto e Beppe è rimasto solo a reggere la baracca. E' sposato ed ha un figlio di t mesi, che porta il nome del nonno Romano. La moglie di Beghetto, la signora Carmina, è rimasta a casa, a Tombolo. Del resto la signora Beghetto non ha mai voluto assistere alle gare del marito. Lo ha fatto una volta sola a Padova, ed è svenuta per l'emozione dopo aver visto il suo Beppe battere il grande Maspes. Giuseppe Beghetto era già stato due volte, da dilettante, sul punto di diventare campione del mondo. Ma sia nel 1961 a Zurigo che l'anno dopo a Milano aveva trovato disco rosso nel compaesano Sergio Bianchetto, suo amico inseparabile. «Se ho vinto — ha detto il neo campione del mondo — lo devo a Sergio che mi ha sostenuto ed incoraggiato come un fratello. Ero abbastanza sicuro di me, perché tutte le volte che ho incontrato Baensch anche da dilettante, l'ho sempre battuto e perché in due occasioni, in questa stagione, ho battuto anche Sercu. Bianchetto però ha caricato il mio morale come meglio non si poteva. Spero che con la maglia iridata addosso sia finito per me il periodo degli scarsi guadagni. Se gli organizzatori mi vorranno, chiederò che ingaggino anche Sergio. Se lo merita, per quello che ha fatto per me». Un particolare curioso sulla semifinale tra Baensch e Beghetto. L'australiano quando è in pista fa il suo mestiere con la massima spregiudicatezza, ma fuori della pista è un perfetto gentiluomo e uno sportivo al cento per cento. Dopo aver perso il doppio confronto con Beghetto, Baensch, rivestita la tuta, è entrato nel recinto dove l'italiano riposava su un materassino di gomma. Dopo aver accennato scherzosamente a dare un pugno al rivale, Baensch ha stretto la mano a Beghetto e gli ha detto: «Bravo. Sei stato formidabile. Tu diventerai campione del mondo». Beghetto è rientrato oggi in aereo in Italia, n <Cara- velie > da Madrid dovrebbe atterrare a Milano-Linate oggi pomeriggio alle 11,1)0. 1\ neo campione del mondo ga-, reggerà mercoledì sera al Vigorelli, in una manifestazione che vede impegnato anche Faggin, l'altro italiano in maglia iridata. g. P- Beghetto ancora in sella, ma già in trionfo (Telefoto)

Luoghi citati: Italia, Madrid, Milano, Padova, Tombolo, Zurigo