Quattro condanne a Cuneo grida e proteste degli imputati

Quattro condanne a Cuneo grida e proteste degli imputati Quattro condanne a Cuneo grida e proteste degli imputati Abitano tutti a Torino - Quattro anni e mezzo a un giovane ritenuto autore del « colpo » - Pene da 6 a 16 mesi - Un quinto accusato prosciolto con formula piena (aveva già scontato quasi un anno di carcere preventivo) (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 29 ottobre. Con quattro condanne e una assoluzione si è concluso sta sera al tribunale di Cuneo il processo a carico di cinque giovani abitanti a Torino accusati di concorso in un grosso « colpo » ladresco. Soltanto Gaetano Ferrandino di 29 anni, residente in via Vigone, è stato riconosciuto responsabile di furto e condannato a 4 anni e 6 mesi e 150 mila lire di multa. Il trentaseienne Aldo Carron residente in via Carlo Alberto e il ventottenne Fran cesco Stai tari, abitante in corso Cairoli, sono stati condannati per ricettazione: il primo a 1 anno e 4 mesi e 150 mila lire di multa; il secondo a 10 mesi e 80 mila '.ire. Vincenzo La Duca — per il quale la pubblica accusa aveva chiesto il proscioglimento con formula dubitativa — sì è visto invece infliggere 6 mesi con la condizionale per favoreggiamento reale. Giovanni Torchio di 34 anni, domiciliato in via Carlo Alberto e che aveva scontato 10 mesi di carcere preventivo, è stato assolto per non aver commesso il fatto. Nella notte fra il 17 e il 18 ottobre dello scorso anno fu commesso a Cuneo un furto nel negozio di elettrodomestici di Sergio Cerato sito in corso Dante 4. Vennero rubati televisori, apparecchi radio e altri elettrodomestici per oltre un milione. A distanza di 48 ore la squadra mobile di Torino sequestrò parte della refurtiva in casa del Carron, che fu arrestato insieme col Torchio e 10 Staltari suoi presunti complici. Poco più tardi venne arrestato anche il La Duca: si sospettava che in un magazzino ch'egli aveva affittato in via Osoppo fosse stata depositata la maggior parte della merce rubata al Cerato; in realtà questa parte del bottino non fu mai più ricuperata. Nel corso delle indagini, condotte dal brig. Rizzo, il Carron fece 11 nome del Ferrandino affermando di aver acquistato da costui, in buona fede, la merce che gli era stata sequestrata in casa. Oggi, al dibattimento, l'amministratore dell'edificio ha dichiarato di aver visto una notte il La Duca mentre armeggiava attorno al magazzino, Gli altri testi citati sono stati invece assai evasivi. Il fatto più singolare dell'udienza è che il Carron — sempre in ■•.tato d'arresto unitamente al Ferrandino mentre gli altri tre erano stati posti da tempo in libertà provvisoria — si è presentato in aula in barella, per che sofferente per i postumi della frattura d'una vertebra lombare. Il.p. m. ha chiesto 4 anni e 6 mesi per il Ferrandino; 1 an no e 4 mesi per il Carron; 8 mesi per lo Staltari. Per il La Duca è stata chiesta l'assoluzione per insufficienza di prove e per il Torchio l'assoluzione con formula ampia. Il Tribunale è stato invece più severo. La sentenza, letta dal presidente dott. Bianco, ha suscitato violenta emozione fra gl'imputati. Il Carron steso sulla brandina è svenuto; gli altri hanno protestato; il Ferrandino è scoppiato a piangere imitato dalla moglie, presente in aula. <Sono innocente! >, ha urlato ripetutamente l'imputato mentre la moglie si avvicinava, gesticolando, al banco del pubblico ministero dott. Laratore. Tutti gli imputati, tranne il Torchio, hanno interposto appello. n. m. Gli imputati Ferrandino, a sinistra, e Canon, in barella, ieri in aula a Cuneo

Luoghi citati: Cuneo, Torino