L'elettricità in scatola

L'elettricità in scatola Trasportata in aereo, entro contenitori di metallo spaiale L'elettricità in scatola E' l'« uranio arricchito » - Questo minerale produce enormi quantità di corrente attraverso le reazioni a catena che provoca nelle pile atomiche - Da due anni ne importiamo dall'America per la centrale nucleare di Trino: in questo campo il Piemonte vanta un primato mondiale Il Piemonte gode di un primato mondiale: quello dell'importazione di « elettricità in scatola », sotto forma di elementi di combustibile fissile (uranio arricchito) destinato alla carica iniziale della centrale elettronucleare Enrico Fermi di Trino Vercellese. Le statistiche commerciali non registrano i movimenti internazionali di questo genere, dato che i combustibili nucleari sono tuttora classificati come materiali strategici. Ma i tecnici sanno che, poco più di due anni fa, aerei americani comin¬ ciarono a scaricare in un aeroporto dell'Italia settentrionale preziosi fardelli: si trattava di decine di migliaia di cilindretti metallici di lega speciale contenenti uranio arricchito che, una volta introdotti nel reattore ed incolonnati nei numerosi canali tubolari del nocciolo, originano le reazioni a catena, non appena il volume della carica raggiunge le proporzioni necessarie alla fase « critica ». Si so che per € arricchimento > si intende l'aumento percentuale di materiale fissile contenuto nell'uranio na- turale (dov'è presente nella misura dello 0,7 %); e che per ciò fare occorre un complesso trattamento elettrochimico. L'uranio cosi trattato, inguainato in piccoli elementi paragonabili a scatole di conserva, origina le radiazioni che danno al reattore di potenza le funzioni di una immensa fornace a riscaldamento continuo, con un- consumo limitatissimo di combustibile. Contrariamente a quanto avviene nella combustione chimica, i residui possono essere in gran parte rigenerati e comunque formano altre materie radioattive, il cui impiego nel campo industriale, agricolo e della medicina si diffonde in una vasta gamma di applicazioni. La polivalenza dell'energia nucleare, già dimostrata in numerosi usi pratici, è tuttora allo stadio Iniziale come lo era la petrolchimica alla vigilia della seconda guerra mondiale, allorché sorsero sulle coste del Golfo del Messico i primi impianti statunitensi di trasformazione degli idrocarburi. In Italia la petrolchimica ha poco più di un decennio di vita, ma ha già raggiunto alti livelli di produzione ed alimenta importanti traffici dì esportazione. Nel settore nucleare il primo progetto industriale accessorio alla produzione di elettricità è stato oggetto quest'anno di un accordo fra la Snam e l'Ente governativo britannico per l'energia nucleare. Si tratta di una fabbrica di elementi di combustibile fissile che sorgerà a Talamono presso Sondrio, ove esis., già uno stabilimento del Nuovo Pignone. Scopo dell'impianto è la fabbricazione di elementi di uranio naturale metallico e di ossido di uranio, destinati alle centrali elettronucleari di tipo inglese (come quella di Latina). La fabbricazione di tali elementi è quella che offre le minori difficoltà. In un secondo tempo però è prevista la creazione di un'attrezzatura per le operazioni di rigenerazione degli elementi esausti delle centrali di Trino e del Garigliano, mentre i combustibili esausti di Latina (la cui rigenerazione non è economica) verranno inviati in Inghilterra per l'estrazione del plutonio dai residui della combustione. L'impianto chimico-metallurgico di Talamona costituirà il primo passo su scala industriale di uno dei rami più promettenti delle attività nucleari, necessario per l'autonomia dei rifornimenti interni e per la creazione di traffici di esportazione. I rifornimenti del combustibile < arricchito » che dovrà servire ad alimentare i reattori ad acqua di tipo americano delle centrali di Trino e del Garigliano sono per ora assicurati dai contratti originali conclusi sotto gli auspici rispettivamente della Export-Import Bank e della Banca Mondiale. Intanto alla rigenerazione degli elementi esausti di queste due centrali potranno concorrere tanto gli impianti chimico-nucleari nordamericani quanto quelli dell'Euratom e del Regno Unito. Comunque, la produzione di elettricità nelle centrali nucleari italiane, finora limitata ad una percentuale modesta del fabbisogno nazionale, è destinata a servire di base a sviluppi industriali analoghi a quelli che si sono verificati negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e, più recentemente, in Francia ed in altri paesi europei. I prezzi del minerale di uranio sono oggi eccezionalmente bassi e favoriscono la costituzione di scorte in misura sufficiente a rifornire un'industria che possa soddisfare nei prossimi decenni non solo i fabbisogni elettrici crescenti, ma permettere anche l'esportazione di combustibili fìssili e di attrezzature nucleari. Aldo Cassuto

Persone citate: Aldo Cassuto, Enrico Fermi