Gimondi riprende a gareggiare dopo l'incidente del 28 agosto

Gimondi riprende a gareggiare dopo l'incidente del 28 agosto Gimondi riprende a gareggiare dopo l'incidente del 28 agosto La Maglia gialla impegnata oggi in Francia, a Miramont de Guyenne Felice Gimondi torna alle corse. Proprio adesso che la stagione agonistica volge al termine e prepara il Trofeo Baracchi, ultima gara dell'anno, il vincitore del Tour ha rifatto le vàlige ed è partito per la Francia, per tener fede a due impegni sottoscritti da tempo. La Maglia gialla corre oggi a Miramont de Guyenne e gareggerà domani a Moussidan. Poi, il 1, novembre, sarà a Bergamo, in veste di spettatore del «Baracchi» e prenderà parte, il 7 del mese, ad un circuito in Italia. Quindi, dopo un periodo in montagna, a far provvista d'aria buona, incomincerà la preparazione per il 1966. Gimondi, animato dalle migliori delle intenzioni, vuol saldare il conto con la sorte, un conto che s'è aperto in modo brusco, il giorno che cadde, a Robbiano, durante una delle competizioni premondiali. Felice aveva trionfato nel Giro di Francia, puntava ai campionati del mondo con la innata caparbietà del suo carattere. Il successo nel Tour gli aveva procurato una fama improvvisa e molti ingaggi, e proprio questi ingaggi avevano scatenato una discreta polemica, poiché il bergamasco, impegnato all'estero in compagnia di Adorni, tardava agli appuntamenti fissati dal commissario tecnico Fiorenzo Magni ai selezionati azzurri. Il responsabile della compagine italiana dava, almeno alle apparenze, notevole importanza ad una serie di gare programma te sulle strade della Brianza e Gimondi, finalmente, era tornato in Italia. Faceva sul serio, voleva dimostrare in pratica che il grado di forma mes so in luce al Tour non era scalfito dal lungo vagabondaggio attraverso mezza Europa. Si arrivò cosi alla corsa di Robbiano, «8 di agosto. Tante vivaci schermaglie avevano proiettato al comando una trentina di atleti, i migliori. Ci fu uno scarto, si trovarono sull'asfalto in cinque o sei. Fra i cinque o sei, Adorni e Gi mondi. Cosa da poco, parve lì per 11. Ed invece era cosa grave, addirittura preoccupante. Per l'uno e per l'altro una leggera frattura cranica, per Gi mondi anche una clavicola rotta. Oltre un mese di gesso ad imprigionare la spalla ferita, poi la lenta convalescenza a riadattare l'intero fisico alla fatica della bicicletta. I primi chilometri sono duri, ricominciare è difficile, anche per un ragazzo di ventidue anni, il cui morale pareva un po' scosso dalla brusca disavven tura. Pure, Gimondi, superata la logica impressione di una normale incertezza, d'incanto ha ritrovato gusto al suo la voro. Oggi e domenica si rituffa nell'ambiente eccitato delle competizioni e gli applausi che sicuramente lo accoglie ranno al suo riapparire, gli serviranno di sprone. Il ragazzo lombardo pensa al futuro con serenità: è guarito in modo perfetto e la sua giovinezza l'ha curato dal disappunto causatogli dal ruzzolone. Proprio ieri l'altro, Anquetil, con un lodevole anticipo, ha dichiarato ai quattro venti il suo cambiamento di idea, annunciando di voler scendere in lizza nel Tour del '66, per non dare l'impressione di evitare il confronto con Gimondi. Felice, che è giovane ma saggio, ha raccolto la sfida. Fin d'ora centra x> la stagione prossima sul Giro di Francia. Ha di nuovo il morale alle stelle, insomma. E rappresenta una sicura garanzia. Alla lieta realtà di un Gimondi « ritrovato », la malinconia di un Taccone triste e sfiduciato. Anche l'abruzzese cadde a Robbiano, cento metri dopo i suoi due capitani, e si spezzò un braccio. Da allora, più nessuno l'ha visto. Adesso, la notizia — Vito dà l'addio al ciclismo. Dice di essère stanco, di non sentirsela più di recitare un ruolo particolare, il ruolo del « personaggio Taccone » simpatico, ma un po' turbolento, con la fama dell'eterno attaccabrighe. « Basta con il ciclismo » lia dichiarato l'abruzzese. Solo il futuro deciderà se si sarà trattato di un malumore passeggero o di una meditata decisione. Gigi Boccacini

Luoghi citati: Bergamo, Europa, Francia, Italia