Morto Hans Knappertsbusch famoso direttore d'orchestra

Morto Hans Knappertsbusch famoso direttore d'orchestra Morto Hans Knappertsbusch famoso direttore d'orchestra li musicista tedesco aveva 77 anni - Prese la successione di Bruno Walter all'Opera di Monaco - Dopo l'ultima guerra diresse a Bayreuth Bonn, 26 ottobre. Hans Knappertsbusch, considerato uno dei migliori di¬ rettori di orchestra, sino aJ195S direttore dell'Opera di Stato di Vienna, è morto a ,, „„„..„,.„ „,„„ta j; Monaco di Baviera, atleta di77 anni, dopo una lunga ma lattia. Quasi ignoto al pubblico to-rinese, Hans Knappertsbusch venne più volte a Napoli, a Milano, dalla nativa Germania (era nato il 12 marzo 1888 ad Elberfeld), alla quale era devoto, e che gli ricambiava l'affetto con gratitudine per la lunga consuetudine e per i molti servigi. Nessuno scambiava la sua valentia con quella d'un Furtwàngler o d'un Walter, e pertanto sembrava degno di molta simpatia anche per ilsuo fare gioviale e perennemente giovanile. Il cappellacciò a larghe tese, alla foggia così detta calabrese, ardita- mente alto sulla fronte, e lecravatte sgargianti e la statu-ra alta, i motti pungenti, lalarga risata pronta, la fama di golosone, l'avevano reso popolare. Bastava dire « Kna >■ per individuarlo. Colto, per esser stato laurea to in filosofia potuto frequentare valentissimi docenti nel Conservatorio a Bonn, aveva di Colonia, dove ebbe condiscepoli Adolf e Fritz Busch e Wilhelm Backhaus. Lo Steinbach, che non ne aveva subito scorto il talento, non tardò a riconoscerlo pregevolissimo. In un decennio progredì rapidamente. Kapellmeister a Miìhlheim-Oberhausen nell' '11, passò l'aiano seguente al festival wagneriano in Olanda. Al breve ritorno ad Elberfeld se- guì, 1922, nientemeno la sue-cessione a Bruno Walter nei l'Opera di Monaco. Questa nomina inattesa provocò qualche sospetto e qualche commento. Difatti non rimase a lungo nella città bavarese. I nazisti gli vietarono di dirigere. Vienna l'accolse volentieri. I Filarmonici lo ospitarono finché, terminata la guerra, la patria lo riebbe, e Bayreuth lo chiamò più volte. Cominciò allora la miglior fortuna. All'attività nei teatri, per opere di Wagner, anche di Mozart, e, più recentemente, di Humperdinck, e perfino di lK°rnSold. alternava quella \ concertistica, prediligendo i maggiori sinfonisti. E nell'uno e nell'altro campo ottenne con\ , sensi, ma anche rimbrotti. Gli osservatori competenti pregiavano certamente la sua musiIcalità e l'esperienza, e pure |sovente deploravano la rinunizia alla migliore esecuzione. Affidandosi alla naturale prontezza, trascurava la concertazione, anzi, come scrivevano parecchi critici, improvvisava. Una « prova » di meno, anziché una di più. Anche a Bayreuth. Era curioso, ricordo, vederlo arrivare di corsa fra i lescnccmtedterqtrgtectmg leggìi dell'orchestra, balzare sul podio, impugnare la bacchetta e dare l'attacco, senza neppur un momento di concentrazione, mentre il pubblico non ancora aveva taciuto. Un altro appunto gli era mosso, quello di rallentare ì tempi. La statistica compilata da un revisore mostra che certe sue esecuzioni teatrali duravano molti minuti più di quelle di un Krauss o d'un altro esperto e studioso. Ma l'argomento riguarda sommamente l'interpretazione, non è il caso di sfiorarlo. Sparisce con lui un anziano, tanto diverso da un Generalmusikdirektor della successiva generazione. a. d. C.