Sessantenne uccide a Roma con 8 pugnalate una vedova torinese che rifiutava di sposarlo di Gianfranco Franci

Sessantenne uccide a Roma con 8 pugnalate una vedova torinese che rifiutava di sposarlo Tragedia in una casa del quartiere di Centocelle Sessantenne uccide a Roma con 8 pugnalate una vedova torinese che rifiutava di sposarlo L'omicida (un impiegato anche lui vedovo) è stato subito arrestato - La vittima, di 52 anni, era madre di tre figli ed abitava a Torino - Spesso trascorreva qualche settimana nel Lazio in una casetta di sua proprietà -1 due si erano conosciuti nel marzo scorso progettando il matrimonio - Di recente la donna, saputo che l'impiegato aveva precedenti penali, decideva di troncare la relazione (Nostro servizio particolare) Roma, 22 ottobre. Un impiegato di 62 an?ti, vedovo e padre di sei figli, ha ucciso oggi pomeriggio con otto coltellate la donna con la quale aveva intrecciato una relazione sentimentale e che adesso rifiutava di sposarlo. Il fatto di sangue è avvenuto in una casa di via delle Albizzie 21,, nel quartiere di Centocelle. L'omicida è. stato arrestato; verrà denunciato per omicidio premeditato. La vittima è la cinquantaduenne Angela Ceotto Cescon, nata e residente a Torino in via Pier Luigi da Palestrina 21,, vedova di guerra e madre di tre figli: Luigi di 33 anni, che risiede a Milano; Alvino, di 27, abitante a Roma in un appartamentino attiguo a quello della tragedia; Narciso, ventitreenne, die vive a Torino dove lavora come carrozziere in una officina meccanica. Da anni la vedova Cescon trascorreva lunghi periodi a Roma e a Palestrinu, l'antico paese della Ciociaria dove possedeva una casetta. Fu nel marzo scorso, durante un viaggio di ritorno a Torino, che conobbe in treno Giuseppe Caccili, il quale, impiegato in una agenzia di spedizioni, aveva spesso occasione di recarsi nell'Italia settentrionale. Fra i due nacque una amicizia che li spinse a incontrarsi nuovamente c che divenne sempre più profonda fino al punto che il Cocchi inopose alla doniiiiiiiiitiiiiiitiiiiitiiiiiiintiiCMiMiiiiiiiiitiifiiin morbosjt. all'improvviso, devoT.0 na di sposarlo. Entrambi vedovi e con i figli ormai grandi, avrebbero potuto unire le loro modeste risorse per trascorrere insieme una serena vecchiaia. Angela Cescon non respinse la proposta. Anzi: tornando a Roma da Torino fece trasportare nella capitale una parte dei mobili per sistemarli in un appartamentino di via dei Narcisi, di sua proprietà. La Cescon, che soffriva di disturbi alla tiroide ed al fegato per i quali era stata anche ricoverata in ospedale, lasciava sovente Palestrina per trascorrere alcuni giorni in casa della sorella Giovanna, sposata con il signor Giulio Periti, impiegato presso l'ambasciata della Cina nazionalista. Frequenti erano quindi gli incontri con il Cocchi il quale le dimostrava sempre più il suo attaccamento quasi Poi essere intervenuti dei fatti nuovi die indussero la donna a rivedere i suoi sentimenti: forse l'opposizione dei figli, forse l'aver saputo che l'uomo aveva tentato anni fa di usare violenza ad una delle proprie figlie e che aveva precedenti penali, oltre che per questo reato, anche per furto, minacce e lesioni. Fatto sta che verso la metà di settembre cominciarono i primi litigi originati dalla volontà drlla Cescon di troncare definitivamente la relazione. I due si incontrarono tuttavia ancora domenica scorsa. Andarono a fare una gita fuori Roma, trascorsero insieme la notte, ma la donna espresse nuovamente il suo proposito. < Stai attenta, non so quello che potrebbe succedere », le rispose il Cocchi. Si videro, per poche ore, martedì pomeriggio. Stamattina, infine. Angela Cescon ha telefonato a casa del Cocchi. «Torno a Torino — «rii ha detto —, e non ci vedremo per molti mesi. Spero che tu dimentichi. Addio! ». II figlio dell'impiegato, Enrico Cocchi, un panettiere di diciott'anni, ha raccontato che il padre, dopo aver ricevuto quella telefonata, gli è apparso sconvolto. Ha cominciato a inveire e a urlare: «Io l'ammazzo! »; ma il giovane non ha dato eccessivo peso a quelle parole, essendo ormai abituato ai violenti scatti d'ira del padre. L'impiegato, invece, è uscito di casa dopo aver preso in cucina un affilato coltello. Verso le 15 è giunto in via delle Albizzie. Gli è andata ad aprire la nipote della vittima, una ragazza di 11, anni, alla quale il Cocchi ha chiesto della Cescon. Nell' ingresso dell' appartamento i due si sono scambiati soltanto qualche parola. Poi un urlo disperato ha richiamato l'attenzione dei familiari della donna. Accorsi, l'hanno trovata nel corridoio mentre dopo aver ricevuto una coltellata all'addome e quattro alla schiena cercava di sfuggire all'assassino. I parenti della vedova hanno cercato di fermare l'uomo, ormai completamente in preda ad una furia omicida, ma questi, raccolto il coltello che gli era sfuggito di mano, è riu¬ scito a raggiungere la Cescon con altre tre coltellate: due al braccio destro, l'ultima in direzione del cuore. Dall'appartamento attiguo è accorsi/ anche il figlio della donna, Aluino. E' stato chiamato un medico che abita nella stessa palazzina ma non c'era più nulla da fare: la donna è spirata pochi attimi dopo. L'omicida, intanto, ha sceso le scale. E' stato arrestato dagli agenti del commissariato, poco distante dal luogo del delitto. Gianfranco Franci u Angela Ceotto Cescon, uccisa a Roma (Tel. Ansa) Giuseppe Cocchi, 62 anni, l'assassino (Telef. A. P.)