Rapporti tra politica e produzione al convegno dei Cavalieri del lavoro

Rapporti tra politica e produzione al convegno dei Cavalieri del lavoro « Un1 Italia nuova per un'Europa unita» Rapporti tra politica e produzione al convegno dei Cavalieri del lavoro L'ing. Bono, direttore generale della Fiat, osserva che la società impone ai dirigenti economici un impegno di carattere sociale per creare a tutti migliori condizioni di vita - E' opportuno che nella responsabilità dell'azienda concorrano anche i sindacati e i poteri pubblici, in uno sforzo comune per il bene generale - Relazioni dell'onorevole Martino e di Alighiero De Micheli - Moro conclude i lavori rendendo onore «allo spirito di iniziativa e al gusto del rischio che la società libera deve garantire» (Nostro servizio particolare) Roma, 22 ottobre. La vigorosa conferma di lavorare per l'unità europea — e non una generica fiducia — è il risultato di fondo del convegno dei Cavalieri del lavoro aperto ieri s Roma dal Capo dello Stato e terminato stasera con un discorso del presidente del Consiglio, Moro. La giornata finale è stata imperniata sulla premiazione dei migliori studenti, operai e professori italiani, facendo un significante pendant con i riconoscimenti ieri attribuiti da Saragat ai 25 nuovi Cavalieri del lavoro. Moro ha voluto rimarcare il «.valore di questo contatto fra coloro che più hanno meritato nel mondo del lavoro e coloro che più hanno meritato nello studio e nella scuola». Attraverso i Cavalieri del lavoro ha «reso omaggio a quello spirito d'intrapresa, a quella capacità d'iniziativa, a quel gusto del rischio che una società libera come la nostra intende garantire». Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato lo « spirito di concordia » che, solo, può assicurare il progresso civile e sociale del paese. Ancora del lavoro, delle iniziative, e, soprattutto, dei giovani si è parlato nelle relazioni al convegno su « Jn'Italia nuova per una Europa unita », analizzando i contributi che gli italiani — gruppi e individui — possono dare alla integrazione completa. E' stato l'argomento specifico trattato dal cav. del lav. ing. Gau denzio Bono, amministratore delegato e direttore generale della « Fiat », che si è occupato della « prepara zione morale di individui e gruppi ». La moderna società industriale si evolve rapidamente, le trasformazioni sono profonde, estese ed incessanti e producono due fe nomeni concomitanti: da un lato lo sviluppo della ricerca scientifica, che impone un lavoro d'equipe, come mai in passato era avvenuto, dall'altro l'adeguata rispon denza delle realizzazioni industriali a questa evoluzio ne. Da tale situazione deri va una « nuova responsabi lità » per i dirigenti economici. L'impresa assume caratteristiche marcatamente sociali. In proposito l'ing. Bono ha ricordato la conclusione di un discorso del prof. Valletta ai dirigenti economici di tutto il mondo riuniti nel 1961 a San Francisco. « Se chi occupa posti di alta re sponsabilità nella condotta degli uomini al lavoro — aveva detto il prof. Vallet ta — noti sente l'imperativo etico di dover operare al di sopra del privilegio e del l'interesse personali per svi luppare con iniziative ed imprese di lavoro condizioni di vita umana superiori, perde ogni legittimità della sua posizione e della sua azione ». Per incrementare il con seguimento di queste sem pre maggiori condizioni di vita, è essenziale che alle responsabilità della dirigen za imprenditoriale — ha proseguito l'ing. Bono — nella constatazione della in scindibile realtà economica e sociale partecipino concor di in uno sforzo comunitario « anche coloro che a giù sto titolo dall'esterno esplicano forze di condizionamento dell'azienda: organi sindacali e, aggiungeremo, organi dei pubblici poteri » Collaborazione e solidarietà — ha continuato — sono i due « motivi essenziali » delle nuove responsabilità e, al livello dell'azienda o della nazione, si estendono alla cooperazione internazionale In una parola, la partecipazione dei gruppi e degli individui deve mirare al « bene comune ». Fra una generazione — ha concluso l'ing. Bono l'umanità avrà superato i cinque miliardi di persone (il doppio di oggi), perciò dobbiamo preparare degnamente i giovani ai compiti ardui che li aspettano, dan do loro fiducia, rendendoli partecipi del potere decisionale, aiutandoli con la nostra esperienza. Prima dell'ing. Bono avevano parlato il prof. Petrilli sulla necessità di coordinare l'integrazione economica e quella sociale; l'on. Gaetano Martino che ha insistito sull'urgenza di far progredire le strutture politiche europee accanto alla moltiplicata potenza economica; iiiiiiiminmiiiiniiiini minimi i il cavaliere del lavoro Alighiero De Micheli sulla « Libera iniziativa di programmazione a livello europeo ». Molto festeggiati i giovani, i professori premiati dal sottosegretario alla P. I on. Macrì. Il titolo di « Al- fiere del lavoro » è andato a 25 studenti di tutta Italia diplomatisi con punteggi superiori agli otto decimi. Sono: Silvano Porta di Alessandria (perito meccanico con media di 8,80), già assunto da uno stabilimento di Tortona; Agostino Riccardi di Verona; Vincenzo Andriello di Napoli; Giampaolo Borghello di Udine; Silvia Candela di Milano; Giovanni Cannata di Bari (ragioniere con media del 10) ; Bruno Cassarino di Siracusa; Francesco Casula di Cagliari; Giuseppe Cito di Catanzaro; Gustavo Coscarelli di Cosenza; Serafino Ferraris di Bologna; Leo nardo Grassetti di Ancona; Renzo Laneri di Catania; Giuseppe Malatino di Messi na; Franca Martinis di Go rizia; Fiorella Micarelli dell'Aquila; Antonio Minnella di Lecce; Gloria Morigi di Forlì; Daniele Mundici di Modena; Alba Oppedisano di Reggio Calabria; Leoluca Orlando di Palermo; Giuseppe Razzino di Caserta; Benedetto Ricci di Viterbo; Enzo Rullani di Siena e Gabriella Salinetti di Roma (ragioniera con media del 10). Borse di studio e premi sono stati consegnati, fra gli altri, a Pietro Melli che studia ingegneria a Torino, a Sergio D'Ormea campione di scherma e ottimo studente d'ingegneria a Torino, al Provveditore agli Studi di Varese e al prof. Francesco Valli, preside del liceo di Urbino. Lamberto Fumo L'ing. Gaudenzio Bono ha parlato ieri a Roma durante i lavori del convegno dei Cavalieri del Lavoro