L'«equo canone» per i fitti chiesto dalla sinistra dc

L'«equo canone» per i fitti chiesto dalla sinistra dc L'«equo canone» per i fitti chiesto dalla sinistra dc Anche socialisti e socialdemocratici sono favorevoli alla norma che dovrebbe equilibrare le locazioni in base al valore degli alloggi e al costo della vita - Probabile proroga del blocco al 30 giugno (Nostro servizio particolare) Roma, 22 ottobre. Il problema dei fitti assume di giorno in giorno un rilievo politico crescente. Mentre si ritiene probabile la proroga degli attuali vincoli al 30 giugno '66, la possibilità di un futuro ritorno al regime completamente libero è osteggiata da socialisti, socialdemocratici e alcuni gruppi democristiani. L'introduzione dell'» equo canone » nella nostra legislazione è auspicata sia dai socialisti e dai socialdemocratici sia dall'ala sindacalista della democrazia cristiana. L'agenzia di Forze Nuove (la sinistra de) pubblica proprio oggi un editoriale dal titolo assai significativo: « L'equo canone per gli affitti merita una chiara battaglia democratica ». In polemica con i liberisti, fautori dello sblocco, l'articolo afferma : « Il regime vincolistico non è nato e non è stato ribadito per mettere in crisi l'industria edilizia, ma per bloccare una spìnta speculativa ancor oggi visibile nelle decine di migliaia di alloggi vuoti e sfitti a causa del loro eccessivo prezzo, in quei milioni di cittadini che attendono di veder riconosciuto il diritto ad una abitazione dignitosa ». Secondo l'organo della sini- stra de, « il problema della ripresa dell'industria edilizia non può essere risolto ridando una indiscriminata libertà ai costruttori, ai proprietari dei suoli, agli intermediari, perché così si riprodurrebbero automaticamente gli squilibri e i disastri di prima. Si devono invece creare, attraverso la legge urbanistica e le norme dell'equo canone e la politica dell'edilizia convenzionata, le condizioni per un nuovo orientamento dell'edilizia residenziale, tali da rispondere alle reali possibilità economiche del mercato italiano: un mercato nel quale i consumatori sono, in larga prevalenza, salariati e stipendiati dai redditi modesti e 7nodestissimi ». Concetti analoghi si ritrovano in una dichiarazione alla stampa dell'on. Vittorino Colombo, membro de della Commissione speciale per i fitti: « Non è pensabile — ha detto — una liberalizzazione per le case ante 1947. Si tratta infatti di inquilini appartenenti a un ceto sociale tra i più modesti, per cui l'inevitabile aumento dei canoni non potrebbe essere da loro sopportabile. Per queste categorie potrebbero essere previsti incrementi basati solo sugli aumenti del costo della vita ». Egli ha tuttavia ammesso l'ipotesi della liberalizzazione se gl'inquilini dispongono di un reddito elevato o se abbiano subaffittato l'appartamento. Per i contratti posteriori alil1947, e bloccati dalla legge dell"1963, l'on. Vittorino Colombo auspica l'adozione di un correttivo che tenga conto delle variazioni del costo della vita. A suo giudizio, anche i contratti posteriori al 1963 andrebbero disciplinati facendo appunto ricorso all'equo canone. L'auspicata equità del fitto consisterebbe nell'impedire che il reddito del proprietario possa superare una determinata percentuale, tenuto conto del capitale investito e degli oneri gravanti sull'immobile (spese di manutenzione, tasse, ecc.). Il pri appare ancora perplesso di fronte all'equo canone; un corsivo pubblicato oggi dalla Voce repubblicana lascia comunque trasparire una certa insofferenza per le tesi liberistiche. Vi si sostiene infatti che il problema dei fitti va inquadrato nella politica dei redditi e di industrializzazione dell'edilizia che costituiscono due punti fondamentali della programmazione economica. Tutto ciò risulta in linea con quanto l'on. La Malfa, segretario del partito, ebbe ad affermare nei giorni scorsi: «Non possiamo chiedere ai sindacati operai di conciliare le loro richieste con la dinamica del reddito nazionale quando poi il potere d'acquisto dei lavoratori venisse intaccato dallo sblocco dei fitti ». ar. ba ozrnmenl5spfczlpnsodsilztcn

Persone citate: La Malfa, Vittorino Colombo

Luoghi citati: Roma