Lunedì i due piloti del «Gemini» tentuno di inseguire e agganciare un missile nello spazio

Lunedì i due piloti del «Gemini» tentuno di inseguire e agganciare un missile nello spazio Im'imp&e&a chi e prepara il viaggio alla Iaimna Lunedì i due piloti del «Gemini» tentuno di inseguire e agganciare un missile nello spazio Alle 3 del pomerìggio (ora italiana) sarà lanciato da Cape Kennedy un razzo « Agena » - Cento minuti dopo partirà il « Gemini » con Walter Schirra e Thomas Stafford - Ad un certo momento i due veicoli si troveranno a 60 km di distanza su orbite diverse: a questo punto comincerà l'inseguimento e la manovra di aggancio - L'impresa durerà 24, o al massimo 36 ore - Se dovesse fallire, il progetto «Apollo» (che prevede la conquista della Luna entro il 1970) subirebbe un grave rinvio, e forse i russi arriverebbero prima - Per batterli gli americani hanno già speso 7500 miliardi di lire e ne spenderanno altrettanti nei prossimi 4 anni (Dal nostro corrispondente) Washington, 22 ottobre. Alla base di Cape Kennedy si sta lavorando agli ultimi preparativi per il lancio del € Gemini 6» — previsto per lunedi mattina — con a bordo gli astronauti Walter M. Schirra e Thomas P. Stafford. Oggi essi sono stati sottoposti a un controllo medico du rato cinque ore. Ma non è escluso che la partenza, almeno così ha dichiarato un funzionario dell'agenzia spaziale americana, sia rimandata a causa del tempo cattivo. Nessu7ia decisione è stata ancora presa. L'ora ufficiale del lan- ciò del < Gemini», che dovrà inseguire e raggiungere in orbita il secondo stadio di un razzo <Agena», resta quindi stabilita per le 11,41 (corrispondenti in Italia alle 16,41). Attraverso il mondo si sta mettendo a punto quel complesso apparato necessario al successo dell'operazione: una squadra navale si prepara a partire per l'Atlantico occidentale, dove si prevede il « Gemini » andrà a cadere al ritorno sulla Terra. I due astronauti Schirra e Stafford rimarranno poco nello spazio, non più di 84 o 36 ore. Dovranno realizzare l'appuntamento nello spazio con il secondo stadio del razzo « / gena » e quindi tornare sulla Terra. Il grande ostacolo che gli americani debbono superare con questo esperimento è d'impadronirsi perfettamente della tecnica degli appuntamenti nello spazio. Se non ci riuscissero, l'intero programma < Apollo » per mandare un equipaggio umano sulla Luna entro il 1970 entrerebbe in crisi. Su di esso l'America ha investito somme enormi, finora circa 12 miliardi di dollari (7500 miliardi di lire) e spenderà, pare, quasi altrettanto entro il 1970. Si capisce quindi l'importanza che gli americani stanno dando a questo esperimento che rappresenta in definitiva un esame che non può più essere rimandato. La via americana per la Luna — il progetto « Apollo » — come del resto il progetto rivale dei sovietici, si basa su un dato di fatto': non ci sono e non ci saranno per vari anni razzi e motori spaziali abbastanza potenti per essere in grado di mandare un'astronave sulla Luna e farla tornare sulla Terra. Il progetto « Apollo » quindi ricorre ad un espediente: non c'è bisogno di mandare sulla Luna, cosi ragionano gli scienziati della Nasa, la pesantissima capsula dell'* Apollo », costruita per resistere all'immenso attrito dell'uscita e del rientro nella atmosfera terrestre. Si procederà invece a tappe: il progetto americano prevede che l'< Apollo » venga messo in orbita intorno alla Luna con a bordo un equipaggio di tre uomini, dei quali due con una navicella più piccola e più leggera scenderanno sulla superficie della Luna dove sosteranno un giorno od un giorno e mezzo, il tempo di compiere alcune rilevazioni. Il terzo astronauta resterà ad aspettar- li girando con l'< Apollo » intorno alla Luna. La nave spaziale figlia si staccherà, grazie a un razzo, dalla superficie della Luna e si ricongiungerà all'< Apollo » sul quale i due cosmonauti risaliranno per tornarsene sulla Terra. Alla base di questo piano c'è la considerazione clte cos'i è possibile effettuare un notevole risparmio d'energia rispetto a quella che sarebbe necessario impiegate facendo atterrare e ripartire dalla Luna la stessa nave spaziale lanciata dalla Terra. Ciò che dà una notevole tensione a tutta la faccenda è che oggi come oggi nessuno è in grado di prevedere se riusciranno a giungere per primi sulla Luna gli americani o i russi. La lotta resta aperta e imprevedibile. E' certo comunque che se gli americani dovessero incontrare nei loro tentativi di appuntamento e di saldatura fra veicoli diversi nello spazio difficoltà maggiori del previsto, il programma < Apollo » non potrebbe andare avanti dando così ai russi un vantaggio forse decisivo. Vediamo ora in che consiste la missione del « Gemini 6 ». Alle 10 della mattina di lunedì le 3 del pomeriggio in Italia — dalla base di Cape Kennedy verrà lanciato in orbita, se tutto andrà secondo i piani, lo stadio superiore di un razzo « Agena ». Lo stadio inferiore, quello che verrà acceso per partire, sarà un < Atlas ». Esattamente 101 minuti più tardi un razzo < Titan » lancerà la capsula del < Gemini » che do vrà cercare di avvicinarsi in orbita all'< Agena» e ricongiungersi ad esso. La manovra sarà ripetuta quattro volte, due per ciascuno dei piloti. Press'a poco cinque ore do po la partenza il « Gemini » verrà a trovarsi a 60 Km. di distanza dall'* Agena » e su d un'orbita di SO Km. più vici ìia alla Terra. A questo punto avrà inizio l'inseguimento vero e proprio: restando sull'orbita più bassa il « Gemini » tenterà dapprima di sorpassa re V* Agena », poi di portarsi sulla sua stessa orbita per aspettarlo. Bisognerà quindi inserire il cosiddetto « naso » del < Gemini» in un cono di aggancio sull'i Agena». Effettuata questa operazione, sarà avvenuta la prima saldatura fra due veicoli nella storia delle esplorazioni spaziali. Già due volte gli americani avevano, con ì voli del < Gemini 4» e del < Gemini 5», tentato di realizzarla, ma l'impresa non era riuscita una volta per un guasto ad una calcolatrice elettronica e una volta per il cattivo funzionamento di una pila. I prossimi voli del program ma « Gemini » avranno tutti (tranne quello di dicembre, il « Gemini 7 » che dovrà con un viaggio di 14 giorni servire a misurare la resistenza umana nello spazio) lo scopo di rea lizzare appuntamenti spaziali. Si badi beile cioè che da un punto di vista puramen te scientìfico probabilmente il programma « Gemini » è più importante di quello € Apollo » vero e proprio: attraverso di esso infatti si è già dimostra to che l'uomo può sopravvivere nello spazio per undici giorni senza che l'assenza di peso comporti conseguenze particolarmente gravi. Lunedì si tenterà l'appuntamento spaziale, premessa non solo al viaggia sulla Luna, ma anche alla possibilità di creare nel cosmo tutta una serie di stazioni spaziali che renderanno intorno al 1980 possibile il volo umano verso altri pianeti. Resta quindi una sola incognita da risolvere prima di scendere sulla Luna. Quale è la consistenza del suolo lunare? E' abbastanza compatta per sostenere il peso di una nave spaziale? Per venire a capo del problema gli americani contano di lanciare nel 1966 sulla Luna il < Surveyor », una capsula spaziale sema equipaggio, ma carica di strumenti. Nicola Caracciolo Ultimi preparativi a Cape Kennedy alla vigìlia della nuova impresa « Gemini 6 ». L'astronauta Schirra, che lunedì sarà lanciato in orbita con il collega Stafford, scherza durante un collaudo impugnando la « pistola » che viene usata per misurare la quantità d'acqua consumata dai cosmonauti durante i voli spaziali (Tel. A.P.)

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