L 'ex divo «Fabiolo» condannato a Roma a 2 anni e mezzo di reclusione per truffa

L 'ex divo «Fabiolo» condannato a Roma a 2 anni e mezzo di reclusione per truffa L 'ex divo «Fabiolo» condannato a Roma a 2 anni e mezzo di reclusione per truffa E' Don Jaime de Mora y Aragon, fratello della regina del Belgio - Non era presente in aula: si trova in Sud America dove vanamente lo ricercano creditori di mezza Europa - Era stato denunciato dal suo amministratore romano per un prestito (non restituito) di 30 milioni (Nostro servizio particolare) Roma, 19 ottobre. Don Jaime de Mora y Aragon, fratello della Regina Fabiola del Belgio, ormai ex divo del cinema, della televisione e della rivista è stato condannato stamane dal tribunale a 2 anni e 6 mesi di reclusione per truffe. Egli era stato ospite dell'Italia soltanto per pochi mesi ed attualmente risiede in qualche Repubblica del Sud America, 'dove è riuscito a far perdere le sue tracce, invano seguite dai creditori che ha lasciato un po' dovunque in Europa. La vittima è il suo ex amministratore, Giovanni Mastrorocco; l'ammontare del la truffa: 30 milioni di lire. L'apparizione in Italia del brillante ed imprudente nobile spagnolo fu relativamente breve, nel 1962: ma molto intensa e ricca di episodi che tutti, o quasi tutti, hanno avuto conseguenze giudiziarie. Un suo ex cameriere, Gastone Petracchi, lo ha cercato disperatamente perché gli venissero pagati i suoi compensi e la liquidazione; altri lo hanno denunciato per avere emesso degli assegni a vuoto; il suo amministratore lo ha trascinato in Tribunale ed ha avuto, oggi, la soddisfazione, in verità molto magra, di ottenere la sua condanna, severa, ma quasi certamente inapplicabile perché è improbabile che Don Jaime n meglio « Fabiolo » come era familiarmente chiamato per la .sua parentela con la regina dei belgi, commetta l'errore di tornare in Italia Nel febbraio 1962. Don Jaime de Mora y Aragon fu informato che a Roma s'era diffusa la voce, che aveva evidentemente qualche fondamento, delle sue non floride condizioni economiche. Generoso oltre ogni limite (i camerieri dei niulìt clubs romani lo ricordano soprattutto per le sue mance) non sembrava dare alcun valore al danaro. A quelle che egli sostenne essere soltanto delle insinuazioni, il nobile spagnolo reagì con vivacità persino durante una intervista alla televisione Don Jaime colse quella occasione per dire che si poteva permettere molte spese date le sue ricchezze. Ma la notte stessa, ricévette la telefonata di un giornalista il quale, molto bruscamente, lo avvertì che tanta sicurezza mostrata èra per lo meno imprudente perché stavano per essere pubblicate le fotocopie di taluni assegni rilasciati a vuoto ai suoi creditori Don Irime pensò subito ili sanare la situazione. Chiese in prestito al suo amministratore, Giovanni Mastrorocco, 30 milioni di lire con i quali pagò i suoi debiti Ma poi non pensò mai di restituire i danari con cui aveva soddisfatto i creditori: anzi partì dall'Italia e nessuno ha mai saputo più nulla di lui. A Giovanni Mastrorocco non rimase che presentare una denuncia alla Procura della Repubblica. Questa mattina i giudici del Tribunale hanno risolto il processo in pochi minuti. Il Pubblico Ministero dott. De Majo, ha chiesto la condanna dì Don Jaime rie Mora y Aragon ed il Tribunale ba accollo la richiesta concedendo soltan to al fratello della Regina Fabiola nato a Madrid il 19 luglio 1925 il condono di un an no. In realtà, egli dovrebbe scontare, se la condanna venisse confermata dalla Corte d'Appello, un anno e sei mesi di reclusione oltre che pagare 60 mila lire di multa. Ma vi sono altre noie giudiziarie che il nobile spagnolo deve affrontare quelle relative alla emissione di assegni a vuoto. S- S- ORA DIFFICILMENTE RITORNERÀ' IN ITALIA Don Jaynie de Mora, fratello della regina Fabiola, fotografato con la moglie