Scomparso dall'ospedale il parroco che fu salvato nel fiume a Luino

Scomparso dall'ospedale il parroco che fu salvato nel fiume a Luino Scomparso dall'ospedale il parroco che fu salvato nel fiume a Luino Forse è stato trasferito in una clinica per malattie mentali Il sacerdote, di 48 anni, dirige un santuario nell'Alessandrino Giorni fa, in abiti borghesi, rischiò di annegare nel Tresa (Dal nostro inviato speciale) (anelli, 18 ottobre. Porte sprangate al santuario della Madonna dei Caffi, a Cassinasco, e nessuna traccia di don Ernesto Cestino, il sacerdote quarantottenne che venerdì scorso era stato salvato dalle acque del fiume Tresa, al confine con la Svizzera e che, ricoverato in ospedale, è improvvisamente scomparso. La chiesa sorge su un cocuzzolo a cinquecento metri d'altezza, a sei chilometri da Canelli, completamente isolata: l'unica casa a fianco del santuario è disabitata da tempo. All'intorno vi sono parecchi cascinali e piccole borgate: gli agricoltori che vi abitano Bono tutti parrocchiani di don Cestino. Nessuno ha più notizie del sacerdote da martedì scorso; nessuno sa dove possa essere andato dopo avere lasciato l'ospedale di Luino. Dall'ospedale di Luino — è stato detto — sarebbe uscito tmsscttdl| assieme a due sacerdoti diret- to a un nosocomio di Acqui, ma la notizia viene smentita. E' quasi certo che don Cestino, come già altre volte, si sia fatto ricoverare in qualche clinica per malattie mentali, Don ErnestT Cestino giunse una decina d'anni fa al santuario dei Caffi, una chiesa dedicata alla Madonna, con le pareti ricoperte da centinaia di ex voto. Tutti lo conoscono nella zona e ormai più nessuno ha dubbi sullo stato di salute del sacerdote: «E' una brava e gentile persona — dicono — ma purtroppo la sua mente appare sconvolta; in certi momenti è chiaro che non ragiona più ». «Non riusciamo a capire perché — aggiungono gli agricoltori della zona — i superiori si ostinino a lasciarlo alla Madonna dei Caffi quando è evidente che non è più in grado di adempiere al suo ufficio. Sarebbe meglio, nell'interesse dello stesso don Cestino, tro| vargli un'altra più idonea si- sti pensieri molti li avevano espressi in un esposto inviato al superiori del sacerdote, chiedendone il trasferimento, D'altra parte lo stesso don Cestino deve rendersi conto delle sue condizioni: periodica mente infatti era solito sotto porsi a cure presso cliniche per malattie mentali. Da qualche mese appariva normale, ma i primi sintomi della nuova crisi si ebbero domenica 3 ottobre, quando, in chiesa disse che aveva licenziato l'anziana donna che andava alla canonica per sbrigare le varie faccende. «Non mi servirà piti — commentò il sacerdote —, < poi ora aprirò un grande al bergo a fianco della chiesa ». Passarono sette giorni e domenica 10 apparve ai fedeli affaticato, preoccupato. Martedì mattina, 12 ottobre, alcuni agricoltori lo videro di buo n'ora allontanarsi dalla chiesa in borghese, con una borsa ! l'ombrello, diretto verso Canel li. Da allora non seppero più nulla di don Cestino, f. m.

Persone citate: Caffi, Cestino, Ernesto Cestino, Tresa

Luoghi citati: Acqui, Canelli, Cassinasco, Luino, Svizzera