La legge contro lo «smog » di Giuseppe Alberti

La legge contro lo «smog » Approvala dal Senato, deve ancora passare alla Camera La legge contro lo «smog » Misure protettive igieniche, norme per l'adozione dei vari combustibili, controllo dei gas di scappamento - L'esempio di Los Angeles, dove si è riusciti a purificare l'aria, almeno in una certa misura - Due categorie di sostanze inquinanti: gassose e pulviscolar! L'approvazione da parte] della XI Commissione del Senato del disegno di legge d'iniziativa governativa, la cui discussione, ratione materiae, si è abbinata alle cospiranti, seppure in parti diverse, proposte a firma del sen. Scotti e del sen. Berlingieri ed altri, costituisce un saldo punto di partenza per l'ulteriore sezione dell'iter che dovrà percorrere nell'altro ramo del Parlamento la cosiddetta legge antismog. Ormai la parola inglese smog, che vale «nebbia fumosa » ( da smoke — fumo e fog — nebbia;, coniata nella capitale inglese che al fenomeno è adusata, è entrata tra le parole correnti internazionali; bisognerà rispettarla, ma combattere strenuamente il fenomeno che ne è a base. Il relatore, sen. Ferroni, con un rapporto fervido e accurato (già consegnato alla letteratura medica e igienistica, tanta è l'importanza dell'argomento per gli urbanisti e l'igiene, propriamente, del suolo e dell'abitato) e con una articolazione risultante da collegiale lavoro di una apposita Sottocommissione (specialmente l'art. 12 stabilisce una linea normativa applicabile circa l'adozione dei vari combustibili) ha integrato l'opera, meritoria, degli Uffici ministeriali, all'uopo orientati con lena dal ministro Mariotti: non si poteva indugiare di più, essendo gli inconvenienti legati allo smog, presumibilmente, per aumentare, data la crescente industrializzazione, e il certo moltiplicarsi della circolazione automobilistica. Occorre distinguere nella lotta contro l'inquinamento atmosferico, repressione e prevenzione; gli aspetti tecnico-scientifici non vanno disgiunti da quelli giuridicoamministrativi e qualcosa si è già ottenuto. Gioverà esaminare, con una prima approssimazione, le due grandi categorie degli inquinanti, quelli gassosi e quelli pulviscolari. Tra i primi ricordiamo l'anidride solforosa, emessa da raffinerie e da ben cognite industrie chimiche, e soprattutto dagli impianti di combustione, sia domestici sia industriali, alimentati da carbone fossile e olì minerali. L'anidride solforosa tende a trasformarsi in aerosol di acido solforico. Altri gas inquinanti l'atmosfera e di derivazione industriale sono il cloro, gli acidi fluoridrico e cloridrico, l'ammoniaca, l'idrogeno solforato (dal caratteristico cattivo odore di uova marce) e l'ossido di carbonio. Questo gas si origina in notevole copia nei veicoli a motore, e più nocivi son quelli che eliminano i loro scarichi al livello stradale. Gli inquinamenti corpuscolari nelle città sono molteplici e risultano da particelle di carbone incombusto, cenere, fuliggine, sostanze catramose, ecc. Oltre all'ossido di carbonio si sprigionano, nei gas di scappamento, ossidi di azoto (che si formano soprattutto nei cilindri per combinazione dell'azoto atmosferico con l'ossigeno,, idrocarburi e derivati dagli additivi immessi nelle benzine. I crocevia stradali, per ragioni ovvie, sono i più inquinati. Oltre ai danni all'organismo (irritazione degli occhi, disturbi respiratori, ecc.) sono da prendere in considerazione i danni recati alle piante e alle condizioni di visibilità. Particolarmente istruttiva risulta, per i cultori di igiene e di medicina sociale, l'esperienza emergente da quanto si è fatto, in proposito, circa la lotta antismog, nella città di Los Angeles. Questa città, nonostante il sole e la positura marittima privilegiata, è una delle più afflitte dallo smog. Come altre città, Saint Louis e Pittsburgh, anch'esse afflitte dallo smog, Los Angeles è giunta a eliminare una parte della nebbia fumosa. Lo smog di Los Angeles è un po' differente da quel lo delle altre città ameri cane. Gli igienisti vi ravvisano nel determinismo un ossidante che non è altro che l'ozono, legato a piccole quantità di ossido nitroso e di perossidi organici. In occasione di smog vi è nell'aria di Los Angeles dieci più volte ozono che nell'atmosfera delle altre città. Pare che esso si formi nell'alta atmosfera per l'azione dei raggi ultravioletti solari e a Los Angeles in particolare si formi per una reazione fotochimica dovuta all'ossido nitroso; quest'ossido si forma ad alta temperatura per la combinazione dell'azoto e dell'ossigeno atmosferico quindi può dar luogo ad ossido nitrico e ossigeno. Tale ossigeno liberato attacca i prodotti organici degli idrocarburi mal bruciati contenuti nei gas di scappamento delle automobili. Fra questi prodotti i cosiddetti peracylnitrati e la formaldeide sono particolarmente irritanti per gli occhi. Dunque sono in causa il traffico automobilistico intenso e l'azione del sole non meno intensa; il fenomeno, che colpisce le città meno sospettabili di nebbia naturale deve essere ancora meglio approfondito e studiato. Così come deve essere ancora profondamente studiato il fenomeno della cattiva combustione della benzina; si pensa di modificare i carburatori in modo da ottenere anche il 25 o 30 e più per cento di economia di consumo, in modo che l'arrivo della benzina sia diminuito quando si rallenta la velocità. Così anche si pensa a controllare l'ossido nitroso. Si parla di dispositivi relativamente semplici atti a rimettere in circolazione il gas eliminato nei motori attraverso un accor¬ gimento detto « combustione bifasica». Così anche l'ossido di azoto può controllarsi, anche contro opinioni correnti, con un sistema di combustione bifasica pur in sede industriale, sen. Giuseppe Alberti Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato

Persone citate: Berlingieri, Ferroni, Mariotti

Luoghi citati: Los Angeles, Pittsburgh