Sette parenti del prof. Aliotta lavoravano negli uffici dell'lnps di Guido Guidi

Sette parenti del prof. Aliotta lavoravano negli uffici dell'lnps Il processo per la speculazione sui bimbi malati di tbc Sette parenti del prof. Aliotta lavoravano negli uffici dell'lnps li padre dell'imputato era consigliere d'amministrazione, una sorella era al servizio gestione case di cura, la cognata all'ufficio confratti - In aula gli ispettori dell'Istituto di previdenza dichiarano che la pulizia delle cliniche lasciava a desiderare - Non era stata denunciata la morte di un bimbo per epatite virale, perché si temeva che l'Inps non mandasse più altri malati da ricoverare (Nostro servizio particolare) Roma, 15 ottobre. Il costo medio giornaliero per il cibo destinato ad ogni bambino ricoverato nei preventori gestiti direttamente dall'Inps è calcolato sulla base di circa 600 lire: i Padri Trinitari con i quali il prof. Nicola Aliotta aveva stipulato una subconvenzione confezionavano i pasti calcolando una spesa media giornaliera di 400 lire. Questo significa che i bambini « subappaltati » mangiavano meno di quello che avrebbero dovuto. Sennonché nessuno dei numerosi ispettori inviati dalla Direzione generale dell'lnps ha mai rilevato qualcosa di anormale nei preventori di cui il tisiologo e primario dell'ospedale «Forlanini» di Roma era praticamente il proprietario. Uno di loro soltanto notò delle deficienze ma relative alla pulizia dei locali e alla mancanza di riscaldamento meravigliandosi, invece, che un altro ispettore avesse trovato tutto molto efficiente. I giudici del tribunale che dovranno stabilire se il prof. Aliotta, il dott Sammarco, il dott. Catasti e il dott La Porta hanno truffato oltre un miliardo di lire all'Inps, hanno esaminato oggi i funzionari e i dirigenti dell'ente di previdenza ai quali per anni sfuggì la misura esatta dello scandalo latente nella attività del tisiologo. Primo fra tutti ad essere interrogato il direttore generale dell'ente dott. Carlo Alberto Masini. Sì è accertato che ben otto persone della' famiglia Aliotta hanno lavorato contemporaneamente nell'istituto: il prof. Vincenzo come consigliere d'amministrazione; i figli prof. Nicola e dott Renato; la figlia Adriana e il marito Luciano Cassanelli e una sorella di costui, Jolanda; la nuora, Caterina Pizzella e una parente signora Ada Aliotta. E si è accertato anche che l'assistenza sanitaria ha una incidenza minima — valutata dal direttore generale dott. Masini nella misura del 14 per cento — sulla retta giornaliera mentre il prof. Aliotta sostiene che le maggiori spe3e sono destinate alle cure mediche per giustificarsi se al vitto e all'alloggio dei bambini ha destinato somme irrisorie. II dott. Carlo Alberto Masini ha spiegato quale posizione avessero i parenti di Nicola Aliotta in seno all'Inps: Adriana (sorella) era al servizio gestione case di cura da principio insieme con suo marito Luciano Cassanelli che successivamente venne trasferito al servizio gestioni speciali; Renato (fratello) era al servizio ispettorato centrale prima di passare a quello ragioneria; la moglie di Renato, Caterina Pizzella, da Caserta venne a Roma prima all'ufficio contratti, poi al servizio patrimoniale ed infine a quello prestazioni; la signora Ada Aliotta dopo avere lavorato a Roma fu trasferita a Ferrara. P. M. — E come sono stati assunti questi parenti? Dott. Masini — O come impiegati fuori ruolo o con regolare concorso. P. M. — Quali provvedimenti sono stati adottati contro gli impiegati compiacenti con Aliotta? Dott. Masini — E' stata compiuta un'inchiesta e sono stati iniziati dei procedimenti disciplinari. P. M. — Per quale motivo non si è ancora concluso quello nei confronti del professor Aliotta? Dott. Masini — E' stato soltanto sospeso. P. M. — Quanto incide l'assistenza sanitaria sulla spesa per ciascun ricoverato? Dott. Masini — Secondo i dati statistici le prestazioni sanitarie oscillano tra l'8 e il 14 per cento per cui si può dire che su cento lire di diaria dieci soltanto vanno all'assistenza medica. P. M. — Quanto viene a costare l'assistenza alimentare, invece? Dott. Masini — Nei preventori gestiti direttamente dall'Inps la spesa in media è di 600 lire al giorno. Presidente — Che- cosa accadde quando venne da lei padre Orante Valletta? Dott. Masini — Padre Valletta venne a chiedermi di aumentare le rette giornaliere spiegandomi c7ie quella " povera gente" non ce la faceva ad andare acanti. Presidente — E chi era quella "povera gente"? Dott. Masini — Aliotta e i suoi soci. Padre Valletta era convinto che noi dessimo ad Aliotta soltanto 1100 lire al giorno per ogni ricoverato. Quando io lo informai che la diaria giornaliera oscillava fra le 1800 e le 2 mila lire allora mutò atteggiamento. Avv. Gariboldi (difensore di Aliotta) — E' vero che il comm. Cattabriga, ex direttore generale dell'lnps, disse che l'ente sapeva sin dal 1!)58 che i servizi domestici nei preventori erano affidati alle organizzazioni religiose? Dott. Masini — Credo di ri¬ cordare che disse qualcosa del genere nel corso di una riunione del comitato ristretto avvenuta nel luglio 1064. Dopo 11 direttore generale è stato il turno di ispettori e funzionari, ed il quadro ha assunto toni impressionanti. Il dott. Ugo Massa, ispettore centrale, ha detto di avere avuta la sensazione che le sue visite improvvise nel preventori del prof. Aliotta fossero preavvisate perché dovunque andava gli sembrò di essere atteso. Il dott. Emanuele Sampieri, altro ispettore, andò in Puglia dopo le accuse mosse da suor Elisa Grandi al direttore sanitario: le trovò infondate o per lo meno non accertabili, ma anche lui ebbe la sensazione che 11 suo arrivo fosse stato preceduto da una telefonata. Il dott. Antonino Pio Gaeta, direttore del servizio sanitario, oltre a confermare che ebbe il sospetto di non essere arrivato all'Insaputa di tutti, ha raccontato di essersi trovato di fronte ad un episodio sconcertante. «Erano le tre del pomeriggio — ha detto — e vidi un gruppo di ricoverati giocare al foot-ball c?ie non è uno sport per ammalati di tubercolosi. Accertai anche ohe la pulizia dei locali lasciava molto a desiderare; che si era verificata una epidemia di epatite virale per cui un bimbo era morto ma nessuno si era preoccupato di informare la direzione generale la quale in conseguenza aveva continuato a disporre altri ricoveri». Ultimo testimone: il dott. Roberto Poggi. Condusse una inchiesta amministrativa, accertò che esistevano delle gravi irregolarità perché 11 prof. Nicola Aliotta non avrebbe potuto stipulare convenzioni con l'Istituto e propose che le convenzioni venissero disdette. Ma il vice direttore dott. Caracciolo — ha aggiunto 11 dott. Poggi — fu di avviso contrarlo nel senso che volle chiedere il parere della commissione consultiva; trascorsero così i termini previsti per la disdetta delle convenzioni. Domani nuova udienza con altri testimoni di rilievo: fra gli altri 11 dott. Caracciolo e l'ex direttore generale dell'lnps comm. Cattabriga. Guido Guidi

Luoghi citati: Caserta, Ferrara, Puglia, Roma