Tom Simpson contrattacca troppo tardi A Lissone vittoria a sorpresa di De Prà

Tom Simpson contrattacca troppo tardi A Lissone vittoria a sorpresa di De Prà Ieri, nella Coppa Agostoni, lotta tra ciclisti italiani e stranieri Tom Simpson contrattacca troppo tardi A Lissone vittoria a sorpresa di De Prà Nella prima fase della gara, Motta e Dancelli hanno tentato di staccare i rivali - Poi, raggiunti dal gruppo dei migliori, hanno favorito l'azione dei loro gregari De Prà e Fezzardi, fuggiti sul Ghisallo con il francese Pingeon A due chilometri dal traguardo, il campione del mondo reagisce, ma riesce soltanto a ridurre il distacco ed a conquistare il quarto posto - Anquetil e Poulidor hanno confermato d'essere bene preparati per il Giro di Lombardia (Dal nostro inviato speciale) Lissone, 13 ottobre. La cosiddetta egaranzia Motta-Dancalli > — quella di assicurare con il massimo impe gno la vivacità anche nella Coppa Agostoni — è durata all'incirca per 100 dei 230 chilometri in programma. I due alfieri della Molteni, infatti, non hanno tradito le promesse della vigilia e si sono get tati nella lotta con lo slancio che gii è caratteristico: i campioni stranieri, tutti fedeli al l'appuntamento, anche se magari intendevano limitare la fatica ad una più o meno pacifica sgroppata, hanno accettato la sfida ed hanno risposto per le rime in modo che la corsa, per un paio d'ore, è stata davvero bella ed entusiasmante. S'è messo dapprima in fuga un drappello animato da Dancelli, qumdi si portava sulla pattuglia di testa Motta con Massignan. La strada sa liva verso il colle di Balizio e pareva che il traguardo finale fosse U a due passi, tanto era il vigore impiegato nella battaglia. Nessuno si tirava in dietro: Motta e Dancelli si prodigavano all'avanguardia nel tentativo di fare il vuoto alle proprie spalle, ma Anquetil e Stablinski, Simpson e Poulidor, e Anglade e tutti gli altri ribattevano colpo su colpo: la situazione, in pochi chilometri dieci volte cambiava aspetto, pur se, a rimanere sulla cresta dell'onda, restavano sempre i < grandi ». Motta e Dancelli furono attivissimi. Cercarono di sorprendere i rivali e di fiaccarne la resistenza, gli stranieri però gareggiavano ad occhi aperti, i due della Molteni vengo no ormai considerati concor renti. ben pericolosi nelle quo tazioni della popolarità internazionale. E, terminata, la rampa di Balisio e percorsa a folle andatura la discesa su Lecco, sui saliscendi della Brianza finirono con il trovarsi insieme in quaranta, sudati e sbuffanti a guardarsi in ca gnesco, con lo schieramento dei migliori al gran completo. A questo punto, pesò sulla bilancia l'intelligenza di Giorgio Albani, direttore sportivo della Molteni. Era difficile oggi, per Motta e Dancelli, aver via libera, tanto valeva provar con i gregari. In fondo ai gruppo di testa pedalicchiava De Prà. Albani si portò alla sua altezza e gli chiese che stesse facendo. De Prà sfoderò un sorriso. Rimontò posizioni, con uno scatto scappò via. Lo lasciarono fare. Quando ebbe un vantaggio di due minuti, Albani manovrò un'altra pedina, Fezzardi, che si mise all'inseguimento con Pingeon, un giovane francese rivelatosi al Tour, Groussard e Bon^ioni. I quattro raggiunsero De Prà ed intanto la corsa già scalava il Ghisallo. Cedettero di schianto Groussard e Bongioni. Pingeon si liberò di De Prà e di Fezzardi, involandosi con il piacevole stile dello scalatore. Pin geon fu primo in vetta. A l'IO" transitò la coppia della Molteni, a 2'20" passò Bongio ni. Gli assi, nel frattempo, avevano giocherellato in cauti assaggi, senza eccessiva convinzione. Bitossi, Poulidor, Poggiali, Anquetil e Massignan erano in ritardo di 2'50", Motta e Simpson di 3', Dancelli di 310", Wolfshohl di 3'40", Anglade di 4'. All'arrivo mancavano quaranta chilometri, una « caccia > decisa ed organizzata avrebbe mandato in fumo l sogni dei fuggitivi. Ma tornarono alla ribalta Motta e Dancelli, una volta tanto nella veste di gregari. De Prà e Fezzardi erano piombati su Pingeon, ed i due capitani sgobbavano duro per proteggerli. I campioni stranieri, spalleggiati da un Bitossi in ottima « verve >, si diedero da fare per annullare il distacco, la loro fat'ca però fu inutile, Motta e Dancelli si divertivano a < rompere i cambi > in una efficacissima azione di disturbo. Solo Simpson riusci a forzare il blocco e.d a filarsene via. Ma l'inglese vestito della maglia dei colori dell'iride, o sbagliò tempo o non fu in grado di togliersi il bavaglio al momento giusto. Perché lasciò il gruppo, ma De Prà, Fezzardi e Pingeon erano ormai all'ultimo chilometro ed i due italiani già stavano mettendo in trappola il francese. Gli ordini erano precisi, una serie ripetuta di scatti per piegare l'avversario. Scattò De Prà, Pingeon si riportò sotto Scattò Fezzardi ed il francese ancora lo acciuffò. In quell'attimo riparti De Prà e Pingeon si arrese. Al traguardo, primo De Prà (26 anni, nato a Mot' tara). Poi Pingeon e Fezzardi a 10", Simpson a 45" Bitossi a 52", il plotone a 55" Albani diceva: € E' la ventiseiesima vittoria stagionale della Molteni» e riceveva i complimenti che gli toccavano di diritto Qualcuno gli chiedeva quando avrebbe smesso con la collezione di successi e Albani rispondeva: «L'anno prossimo. Pensava al Giro di Lombardia. Motta e Dancelli, Dancelli e Motta. Ma sabato sarà un affare serio. Gli stranieri, per quel che s'è visto oggi, sono preparati a dovere. Un nome, fra tutti: quello di Tom Simpson ». Gigi Boccacinì Ordine d'arrivo: 1. De Prà (230 km in 5 ore 55', media km 38.880); 2. Pingeon e. 10"; 3. Fezzardi id.; 4. Simpson a 45"; 5. Bitossi a 52"; 6. Motta a 55"; 7. Dancelli; 8. Daems; 9. Monty; 10. Massignan; 11. Durante; 12. Anglade; 13. Schlek; 14. Vicentini; 15. Andreoli. Segue tutto il gruppo, tra cui Anquetil e gli altri assi, con lo stesso tempo di Motta. L'asso francese Anquetil, a sinistra, ed il suo rivale Poulidor impegnati ieri sulla salita del Ghisallo (Tel.)

Luoghi citati: Lissone, Lombardia