Folklore, balletto e scambi commerciali alla «Settimana britannica» di Milano

Folklore, balletto e scambi commerciali alla «Settimana britannica» di Milano L'apertura in piazza Duomo al suono delle cornamuse Folklore, balletto e scambi commerciali alla «Settimana britannica» di Milano Il ministro del commercio di Londra rileva che le esportazioni italiane in Gran Bretagna sono aumentate, mentre quelle inglesi in Italia sono diminuite - Grande serata alla Scala per lo spettacolo del Royal Balle!, con Margot Fonteyn: poltrone vendute fino a 50 mila lire (Nostro servizio particolare) Milano, 9 ottobre. A completare l'aspetto londinese che Milano è venuta assumendo in questi giorni di preparazione alla « Settimana britannica», mancava soltanto un particolare: la nebbia. E la nebbia è arrivata puntualissima per la cerimonia dell'apertura ufficiale. Stamattina alle dieci, poco prima del solenne incontro fra il sindaco e il Lord Mayor, Piazza del Duomo presentava il suo più tipico aspetto autunnale. In questa atmosfera anglolombarda migliaia e migliaia di persone, trattenute da cordoni di polizia e di vigili urbani, si accalcavano attonìo al sagrato dove, proprio di fronte al gran palco delle autorità, erano schierati tre imponenti corpi di banda: quello dei reggimenti scozzesi in gonnellina con le loro caratteristiche cornamuse, quello dei marines in casco bianco, quello della Guardia Reale, colbacco nero e giubbe rosse. Uomini per lo più giganteschi la cui statura eccezionale contrastava con quella del direttore musicale, un ufficiale piccolissimo e scattante che guidava i loro movimenti. Il gruppo delle autorità, reduce dalla Piccola Scala dove il ministro del Commercio inglese, Douglas Jay, e il nostro ministro del Commercio Estero on. Mattarella, avevano illustrato il significato della « settimana » per i due Paesi, è salito sul palco alle 10,30, salutato da un assordante, rullar di tamburi. Fra tanti illustri personaggi la folla cercava con gli occhi la figura del sindaco di Londra, il Lord Mayor Sir James Miller, pensando forse che vestisse i fastosi paludamenti con cui era apparso in alcune fotografie. Invece il Lord Mayor — uno scozzese sulla sessantina con un gioviale faccione da bevitore di birra — vestiva un semplice doppiopetto scuro e come unico distintivo della sua carica portava un collare con un grosso medaglione. Parlando in inglese egli ha rivolto il saluto a Milano ed ha dichiarato aperta la «settimana» mentre migliaia, di palloncini bianchi, rossi e azzurri — i colori della bandiera inglese — venivano lanciati verso il cielo. Subito dopo, mentre le tre bande alternavano marce militari a canzoni popolari — « Funicolì-Funicolà » e perfino « Papaveri e Papere > — le autorità sono passate nell'attigua Piazzetta Reale dove hanno inaugurato il « City of London Pavillon >, un padiglione a forma di cupola in cui, con abbondanza di trovate luminose e cinematografiche, sono illustrati tutti gli aspetti più caratteristici e le istituzioni più tradizionali della capitale inglese. Più tardi in occasione di un « luncheon » offerto dalla «British Chamber of Commerce for Italy », il ministro britannico del Commercio ha fatto il punto sulla situazione degli scambi italo-britannici. Egli ha rilevato che i provvedimenti anticongiunturali varati due anni or sono da Roma hanno provocato nel corso del '64 un sensibile calo — circa il 20 per cento — delle esportazioni britanniche nel nostro Paese; mentre analoghi provvedimenti adottati dal governo inglese non hanno frenato le esportazioni italiane in Inghilterra. Anzi in questo ultimo periodo le nostre esportazioni sono state alimentate dall'esemplare slancio con cui gli imprenditori italiani si sono dedicati ai mercati esteri per superare la minore richiesta del mercato interno. Questa «Settimana britannica » — ha precisato Douglas Jay — mira appunto a incrementare le esportazioni inglesi verso l'Italia, che già notevoli iel settore dell'equipaggiamento industriale, sarebbero invece insufficienti, a suo dire, nel campo dei prodotti di consumo quali i tessuti, l'abbigliamento, i prodotti alimentari, il whisky, ecc. Il ministro, fedele alla politica economica dei laburisti in campo europeo, ha tenuto ad attenuare le preoccupazioni italiane per il mancato ingresso dell'Inghilterra nel Mercato comune europeo. « L'attuale divisione commerciale dell'Europa in Efta e Mec, — egli ha detto — è per noi causa di rammarico, ma non si è rivelata un ostacolo come si temeva per gli scambi commerciali fra i due gruppi ». Nel tardo pomeriggio il Lord Mayor, Sir Miller, è stato ricevuto a Palazzo Marino in forma particolarmente solenne. Seguendo le minuziose procedure del protocollo britannico, un piccolo corteo, preceduto dal « sergente d'armi », dal « portatore di spada » e formato, oltre che dal sindaco di Londra, dall'* assessore sceriffo» e dal « chief commoner », si è diretto verso il palazzo comunale dove è stato ricevuto dal sindaco, prof. Bucalossi. La prima giornata della « Settimana britannica » s'è conclusa con la rappresentazione scaligera di «Romeo e Giulietta» di Prokoflev presentato dal Royal Ballet di Londra, protagonisti Margot Fonteyn e Rudolf Nurejev. Per lo spettacolo si era creata una attesa eccezionale tanto negli ambienti musicali ansiosi di vedere all'opera il famoso complesso londinese, quanto in quelli mondani dove la presenza di Margot Fonteyn, il prossimo arrivo del principe Filippo e in generale tutta la « Settimana britannica » hanno suscitato particolare interesse. L'attesa non è andata delusa. Lo spettacolo ha avuto il tono ed ha riscosso il successo di una « apertura stagionale ». Le poltrone, dai bagarini, sono arrivate fino a cinquantamila lire. g. t. Margot Fonteyn in una scena di « Romeo e Giulietta » di Prokofiev alla Scala