Tutta l'America ha trattenuto il fiato per Johnson «presidente della prosperità» di Nicola Adelfì

Tutta l'America ha trattenuto il fiato per Johnson «presidente della prosperità» Ottime condizioni di salute dopo l'operazione Tutta l'America ha trattenuto il fiato per Johnson «presidente della prosperità» E' abitudine della democrazia americana che la viia privata, i fatti personali dei capi siano un libro aperto sotto gli occhi dei cittadini - Ma nella caccia alle notizie sulla salute del presidente c'era qualcosa di più - Johnson gode di una grandissima, giustificata popolarità - Sotto il suo governo il paese vive un periodo di slancio mai visto verso la ricchezza e la giustizia - Quest'anno la produzione raggiungerà il valore di oltre 400 mila miliardi di lire (Dal nostro corrispondente) Washington, 9 ottobre, (n. c.) Le condizioni del presidente Johnson sono state definite questa sera dalla Casa Bianca « molto buone ». L'intervento operatorio di ieri per l'asportazione della cistifellea non ha lasciato strascichi, salvo un lieve mal di capo. Oggi Johnson ha di nuovo mosso qualche passo nella stanza dell'ospedale «Bethesda », ha ricevuto alcuni dei suoi collaboratori, ha firmato 13 decreti e parecchia corrispondenza. (Vedere a pagina 22 altre notizie sulle condizioni di Johnson). L'affettuoso interesse dell'intera nazione (Dal nostro inviato speciale) Washington, 9 ottobre. Nei giorni scorsi i giornali, la televisione e la radio americani hanno riversato ininterrottamente un mare di notizie sulla cistifellea del presidente Johnson: notizie anche minime o futili, oppure di un verismo sconcertante, cóme quelle che si riferivano alle dimensioni e al colore della cistifellea e dei calcoli estratti; oppure notizie altrove segrete, come quelle che riguardavano le misure prese dalla polizia o i piani adottati dalle forze armate in vista delle quattro ore di venerdì, in cui Johnson sarebbe rimasto sotto gli effetti dell'anestesia. I gesti e le parole della signora Johnson e della figlia Luci, i colori delle vestaglie che indossavano la mattina dell'operazione, le interviste fino all'ultimo in¬ serviente dell'ospedale: tut-\to abbiamo saputo, e questo è uno degli aspetti più im-mediati della democrazia americana. Essa è realmen-\ te un libro spalancato sotto gli occhi di tutti i cittadini.ìSenza riandare al caso\ estremo della Russia, dove la morte di Stalin fu resa nota solo alcuni giorni dopo e di cui tuttora s'ignora no le circostanze, basteràricordare con quanta circo- spezione e vaghezza l'anno scorso filtravano dal Quiri-nale le notizie sulla malat-tia del presidente Segni In merito al diluvio di informazioni sulla salute di Johnson è anche da dirsi che la merce era ed è molto richiesta a tutti i livelli della popolazione americana: e questo per il semplice motivo che Johnson è certamente l'uomo più popolare fra i suoi compatrioti. In questa popolarità non so quanta parte abbia la simpatia personale e quanta invece la convinzione che l'attuale Presidente degli Stati Uniti è uno dei migliori che il Paese abbia mai avuto. \E' come una lunga, ininterj rotta luna di miele fra lui 'Johnson e gli americani. Il fatto è che mai gli americani dì questa gene razione si sono sentiti così in buona salute come ora con Johnson. Scoppiano di contentezza per il presente e di ottimismo per il futuro. Chi era ricco ora è di ventato più ricco; e chi era povero, o non lo è più, op pure ha una concreta spe ranza di stare meglio e di poter avviare i figli sulle strade che menano fuori della povertà. In questo modo, tangibilmente, la gente sente che la « grande società» promessa da Johnson non è uno slogan di prò pagando politica, ma un impegno quotidiano del go verno a fare dell'America una nazione sempre più prospera (« perpetuai prospevity»), senza più poveri (« war to the poverty », guerra alla povertà), sempre più difesa ed elevata nei valori dello spirito, con una gioventù che abbia tutte le scuole che chiede. Chi crede nella democrazia non può non sentirsi commosso davanti allo spettacolo di questa America così nuova e straordinaria, l'America di Johnson. E dire che l'ultima volta che venni qui, nel gennaio dell'anno scorso, l'America era una nazione prostrata dallo sconforto e anche dalla sfiducia in seguito all'uccisione di Kennedy. Quel suo volto così giovanile, quel suo modo di parlare così ricco di immagini e di idee nuove, e il pensiero che era sta to lui a dare un nuovo slan ciò alla nazione americana dopo un lungo periodo di depressione più morale che fisica: tutte queste cose era no allora vive e amare nel cuore degli americani e li inducevano a farsi un'opi nione men che mediocre del successore di Kennedy Bastarono pochi mesi per far capire quanto prematuro e ingiusto fosse quel giudizio. Una volta entrato alla Casa Bianca, Johnson non rinnegò niente di Ken nedy: semmai rese più espli citi ed operanti alcun aspetti delia rivoluzione kennediana. Sicché nell'autunno scorso, durante la campagna elettorale, il candidato repubblicano Goldwater potè giustamente dire che Johnson era un uomo di sinistra, decisamente di sinistra. In un comizio Goldwater arrivò a dire: « Quest'uomo è più rooseveltiano di Roosevelt e più kennediano di Kennedy» E questo fu il commento di Johnson: «Chi mai avrebbe potuto farmi un elogio più bello?». Ora, a distanza di un anno da quelle battute elettorali, possiamo dire che Johnson è stato pari all'elogio. Fino a qual punto, siano alcune cifre e alcuni fatti a dirlo. Proprio nelle ore in cui Johnson stava sotto i ferri dei chirurghi, il ministero del Lavoro comunicava che nello scorso mese di settembre, c per la Iprima vòlta negli ultimi ot U0 anni} il numero dei disoc\cupati era sceso a meno di i à\tre milioni: 2.850.000, ap- j pena il Jf,J/. % delle forze di o lavoro, ossia la metà circa -l degli anni prima di Bien-Uiedy. i i i o : e n o i e . i i ì a i e a i e ri o a e nn a i , a n i a , e a o o o a di e a el li l r l o n e a o : ù E i e ù e , i e a , o a i Questi numeri indicano che praticamente non c'è disoccupazione, anzi c'è una sensibile scarsezza di mano d'opera: in realtà i disoccupati dobbiamo andarli a cercare fra quanti sono abitualmente o provvisoriamente inabili al lavoro, non hanno trovato un lavoro di loro convenienza, oppure non ricevono per il momento una busta paga in quanto la fabbrica dove lavoravano sta rinnovando gli impianti. Lavorano tutti, e via via che i profitti aumentano nelle aziende, i salari crescono di pari passo. Il profilo economico della nazione americana negli ultimi 5Jf mesi può riassumersi in poche parole: aumentano i consumi e la produzione ne viene stimolata, aumentano i profitti e i salari. Il diffuso e crescente benessere, a sua volta, fa aumentare i consumi. E' una spirale tutta d'oro. Da 5Jf mesi consecutivi vengono toccati sempre nuovi primati. Per esempio, nel 1963 venne raggiunta la produzione record di sette milioni e mezzo di automobìli, l'anno scorso salì a otto milioni, quest'anno supererà sicuramente i nove milioni. Siccome l'industria automobilistica assorbe il 22 per cento dell'acciaio prodotto negli Stati Uniti, il 60 per cento della gomma, il 13 per cento dell'alluminio e del rame, gli americani hanno per proverbio che « la prosperità corre sui pneumatici ». Altri esempi: alla fine del 1965 gli investimenti industriali ammonteranno a 51 miliardi di dollari, con un aumento del 13,4 rispetto all'anno scorso. L'espansione industriale si appoggia a una Borsa le cui quotazioni non fanno che salire, e attirano in questo modo denaro fresco da parte di vecchi e nuovi risparmiatori. In una settimana negli Stati Uniti vengono scambiate 150 milioni di azioni e il numero degli azionisti è salito a venti milioni: se calcolate in media quattro persone per ogni famiglia, sono ottanta milioni gli americani interessati al buon andamento della Borsa. Un ultimo dato: il prodotto lordo nazionale di anno in anno supera ogni precedente record e le più ottimistiche previsioni: 600 miliardi di dollari nel 1963, 630 nel '61f,non meno di 670 alla fine del '65 (oltre Jf00 mila miliardi di lire). Mai dunque ci fu tanto denaro nelle tasche degli americani e mai essi lo spesero più abbondantetnente: eppure, il potere di acquisto del dollaro è diminuito di appena il i\3 % negli ultimi due anni. Per un gran numero di americani la « perpetuai prosperity » ha un nome preciso: Johnson. Nei primi tempi della sua presidenza la gente vedeva che le cose andavano bene, benissimo, ma nel suo subcosciente conservava l'immagine dì un Johnson mediocre, politicante incallito, di un gran sgobbone senza idee chiare, e allora si diffuse l'idea che la sua fosse soprattutto fortuna, e una espressione corse sulle labbra di tutti: «Johnson il fortunato» («Lucky Johnson»). Oggi invece gli americani guardano al loro Presidente con stima e con fiducia, lo seguono attentamente nei suoi giorni di lavoro e nelle ore di svago, lo accolgono cordialmente nelle loro case quando si affaccia sullo schermo dei televisori. Di conseguenza è bastata una piccola operazione alla cistifellea per fare tenere il fiato sospeso a una intera nazione. Nicola Adelfì Johnson nella stanza dell'ospedale della Marina dopo l'intervento chirurgico. Le condizioni del Presidente americano sono in netto miglioramento (Tel. Ass. Press)