Drammatica sparatoria e cattura a Milano di tre banditi fuggiti sui tetti di un palazzo

Drammatica sparatoria e cattura a Milano di tre banditi fuggiti sui tetti di un palazzo Panico ieri pomeriggio in una strada del centro Drammatica sparatoria e cattura a Milano di tre banditi fuggiti sui tetti di un palazzo Ricercati per furto e sorpresi in casa, fuggono dalla finestra - Dopo aver percorso un cornicione, sfondano una vetrata e si dirigono verso i tetti - La polizia li insegue e spara - Bloccati nel vano di un ascensore ingaggiano una furiosa lotta con gli agenti - Due malviventi e tre poliziotti feriti - Uno dei giovani arrestati ha tentato di tagliarsi le vene (Dal nostro corrispondente) Milano, 8 ottobre. Tre banditi ricercati dalla polizia scoperti in un appartamento ricino a corso Sempione hanno tentato di sottrarsi alla cattura fuggendo avventurosamente attraverso le finestre Quindi sui tetti. La polizia ha esploso numerosi colpi in aria che hanno terrorizzato tutti gli inquilini dello stabile. Alla fine i tre sono stati catturati, ma prima di arrendersi hanno lottato selvaggiamente con gli agenti, ferendone tre. Anche due malviventi hanno riportato ferite di una certa gravità. Si tratta di tre pregiudicati per furto: Riccardo Lanfranchi, di 21 anni, via Washington 51; Walter Perotti, di 21 anni, via Volturno li, e Bruno Regna, di 31 anni, abitante fino a qualche tempo fa in una cascina di via Frosinone 31. Quest'ultimo aveva già fatto parlare di sé in occasione di un grosso furto di gioielli a Chiasso, mentre Walter Perotti lo scorso agosto aveva partecipato alla razzia di un negozio a Busto Arsizio. L'operazione che ha avuto il suo epilogo alle 13 di oggi era iniziata due giorni fa in via Festa del Perdono 1. Al secondo piano di questo stabile la Mobile aveva tratto in arresto il cinquantaduenne Giulio Bresciani, nato a Reggio Emilia, convivente con Maria Traversi, di 36 anni. Il Bresciani era da tempo ricercato come ricettatore. Si sapeva che era in contatto con molti ladri di auto e infatti nel suo appartamento gli agenti hanno rinvenuto merce rubata per una trentina di milioni di lire: oggetti preziosi, gomme, radio, televisori. Arrestato il Bresciani, l'importante era mettere le ninni sui ladri o almeno su alcuni di essi. Così, stamane all'alba, agenti della Mobile si erano portati in via Washington 20 dove una sorella del Lanf ranchi, Emiliana, possiede un appartamento. Hanno atteso a lungo appostati, ma le informazioni sono risultate inesatte. Riccardo non si è presentato. Qualche ora dopo gli agenti hanno puntato su un altro obbiettivo: via Peschiera 1 angolo corso Sempione 8, dove la donna è titolare di un altro appartamento. Qui un funzionario e 5 agenti della Squadra Mobile si so- no presentati al quinto piano, ed hanno bussato a lungo. Nessuna risposta. Sentendo però del trambusto all'interno, gli agenti hanno sfondato la porta e hanno fatto in tempo a vedere i tre giovanotti fuggire da una finestra e calarsi lungo la facciata dello stabile. I tre, all'altezza del secondo piano, hanno percorso un paio di metri su uno stretto cornicione riuscendo a raggiungere una finestra dell'appartamento ilei dottor Aurelio Aureli, segretario dell'Università, degli Studi, dove per entrare hanno infranto i cristalli. Al dott. Aureli, accorso al rumore del vetro andato a pezzi, hanno detto: « Ci indichi la strada per uscire... Siamo contrabbandieri... Siamo inseguiti da gente che ci vuole uccidere >. Uno dei giovani sanguinava abbondantemente, anche gli altri due erano feriti. II professionista, visto che gli sconosciuti desideravano solo andarsene, ha loro aperto la porta e li ha lasciati fuggire, temmào il peggio. I tre si sono trovati quindi sul pianerottolo del secondo piano proprio nel momento in cui stavano per giungere gli agenti. C'è stato, a questo punto, un furioso inseguimento a piedi tra i tre ladri, davanti, e la Mobile, di dietro: insegui- mento conclusosi in cima alle scale, nel vano motore dell'ascensore. Qui c'è stata una violenta colluttazione tra agenti e banditi, ma ancora una volta i malviventi sono riusciti a fuggire salendo sui tetti. Gli agenti hanno aperto a questo punto il fuoco a scopo intimidatorio terrorizzando gli inquilini dello stabile di corso Sempione. Ma la decisione ha dato i suoi frutti. Uno dei giovani infatti, Bruno Regna, ha preso la cosa con rassegnazione e si e lasciato mettere le manette ai polsi, gli altri due invece si sono difesi a pugni e calci e solo dopo una lunga lotta hanno potuto essere immobilizzati. I poliziotti li hanno condotti quindi sul pianerottolo, ma qui Walter Perotti e Riccardo Lanfranchi hanno avuto un ultimo scoppio di furia. Di nuovo gli agenti si sono dovuti impegnare, durando fatica a ridurre gli energumeni all' itti potenza, colpendoli al capo con il calcio delle armi. E' stato necessario a questo punto chiedere bende e asciugamani a un'inquilino, per tamponare in qualche modo le ferite che tutti, banditi e ?)oiiziotti, avevano riportato. Subito dopo Bruno Regna, illeso, era condotto direttamente in questura, con una camionetta mentre gli altri due venivano prima accompagnati al pronto soccorso della Croce Rossa, in via Villasanta. Qui Walter Perotti cercava di tagliarsi le vene dei polsi con un pezzetto di vetro che gli era rimasto indosso, ma dopo le medicazioni poteva essere condotto in via Fatebenefratelli. Ferito più seriamente era invece Riccardo Lanf ranchi che, trasportato all'ospedale,\ ha tentato a sua volta di suicidarsi strappandosi il plasma. Anche tre agenti hanno dovuto essere medicati da un sanitario che li ha giudicati guaribili in pochi giorni. Nel corso di una perquisizione in casa della sorella del Lanf ranchi è stata sequestrata numerosa refurtiva. g. m. Walter Perotti, uno dei giovani banditi feriti, viene trasportato verso un'auto della polizia (Telefoto)

Luoghi citati: Busto Arsizio, Milano, Reggio Emilia