La magistratura fa arrestare il geometra di Chivasso Lo accusa di aver avvelenato la birra con la stricnina

La magistratura fa arrestare il geometra di Chivasso Lo accusa di aver avvelenato la birra con la stricnina Forse fatta piena luce sulla terribile morte del pasticciere La magistratura fa arrestare il geometra di Chivasso Lo accusa di aver avvelenato la birra con la stricnina Il mandato di cattura (emesso ieri pomeriggio) dice: «omicidio premeditato e tentato omicidio» - Il presunto responsabile rintracciato in un bar dai carabinieri: tranquillo, senza proteste, lì segue alle «Nuove» di Torino - Interrogato afferma: «Non so niente; io non c'entro» - Ma gli inquirenti sono convinti che egli sia pazzo perché da tempo soffre di mania di persecuzione - In casa gli trovano liste con i nomi dei suoi « avversari »: in una figurano anche Luigi Cavatore ( la vittima ) e Virginio Trivero, salvato dalle pronte cure dei medici (Dal nostro inviato speciale) Chivasso, 6 ottobre. Francesco Arduino, il geometra che acquisto la birra al caffè della Posta di Chivasso e la fece bere ai suoi amici (uno dei quali è morto) è stato arrestato oggi. Un brigadiere dei carabinieri lo ha trovato in un bar e lo ha pregato di seguirlo in caserma. Qui lo aspettava il mandato di cattura per omicidio premeditato e tentato omicidio premeditato. Non ha detto niente. Si aspettava una cosa del genere, forse, non così presto. Si è lasciato portare via, in auto, verso Torino. Alle 18,10 è entrato in carcere, alle Nuove. All'ingresso ha detto ai giornalisti: «Non so niente; io non c'entro ». La vicenda ha avuto questo improvviso scioglimento in seguito a una prima indicazione verbale fornita dai periti incaricati dalla magistratura di svolgere gli esami chimici istologici e tossicoZogici sul resto della birra trovato nella bottiglietta e sui visceri del povero Luigi Cavatore, il pasticciere fulminato sotto ì portici dì Chivasso dal veleno versato nella bevanda. Secondo questa prima indicazione, Luigi Cavatore e il più fortunato amico Virginio Trivero (che ha già lasciato l'ospedale) sono stati intossicati con la stricnina. Tale risultato parziale delle perizie è confermato dalla diagnosi emessa dal prof. Bessolo dell'ospedale di Chivasso sulle condizioni del Trivero. Il responso dei periti, è stato integrato dal giudice istruttore dott. Barbaro (che ha emesso il mandato di cattura), con i risultati delle indagini svolte molto tempestivamente nella stessa notte del dramma dalla pretura di Chivasso. Certi piccoli particolari della vicenda, certe dichiarazioni dei testimoni, i movimenti delle due vittime dopo aver bevuto la birra avvelenata, le voci che circolavano sui rapporti fra i quattro giocatori della partita a tarocchi al caffè della Posta: tutto questo è servito a dare un indirizzo alle indagini ed ha portato all'arresto di Francesco Arduino. Ma c'è qualcosa di più. Francesco Arduino è un malato di mente. Tre anni or sono una perizia psichiatrica lo riconobbe « schizofrenico, pericoloso a sé e agli altri ». La perizia era stata disposta dal pretore davanti al quale si doveva celebrare un processo penale contro il geometra, querelato per minacce da un professionista di Chivasso, l'avv. Varetto. La causa non fu mai discussa: una sentenza di non luogo a procedere contro l'Arduino per totale infermità di mente la chiuse prima ancora che fosse aperta. Il geometra arrestato per la morte di Luigi Cavatore era, lo abbiamo scritto più volte, un uomo ormai perduto da tempo. Soffriva di un tremendo complesso di inferiorità nei confronti di molta gente; temeva che volessero fargli del male; inventava calunnie e minacce nei suoi confronti, che nessuno aveva mai compiuto. Gli furono trovate in casa delle liste di persone: che cosa voleva farne? In queste liste c'erano i nomi dei suoi avversari, in una figuravano anche Luigi Cavatore e Virginio Trivero. Contro i due avrebbe profferito, in un recente passato, oscure minacce. Dicono che quando incontrava qualcuno dei suoi nemici-per strada facesse con la mano puntata il gesto di sparare. Finora non ai;et;a fatto male a nessuno: ma intorno a lui si era creato un muro di sospetto. Ispirava pietà a tutti, ma nessuno poteva dargli quello che lui, forse inconsciamente, vo leva: un'amicizia sincera che lo togliesse dai guai. Da anni ormai non aveva più una vera attività. In passato aveva messo sù dei cantieri, aveva esercitato la sua professione: ma appena aveva qualche soldo lo spendeva. Ne gli ultimi tempi le sue abitudini erano di andare per funghi, giocare nei casinò, passare da un bar all'altro. Viveva con i genitori, che fanno i contadini. La sera di quindici giorni fa, martedì ZI settembre, andò al cinema e poi entrò — alle undici circa — al caffè della Posta. Si fece dare una birra e un bicchiere e passò nella saletta della televisione. Vi ri¬ mase un quarto d'ora, fin quando terminò un film con Clark Gable. Poi si affacciò sulla soglia della stanza il Trivero e lo invitò a una partita a tarocchi. Gli altri due erano Luigi Cavatore e il geometra Guido Cena. Stasera abbiamo visto i due sopravvissuti alla tragedia, il Trivero e il Cena, a casa di quest'ultimo. Erano sbalorditi, ma nello stesso tempo sollevati, per la notizia dell'arresto del compagno di gioco. «Mi ricordo perfettamente — ci ha detto il geom. Cena — che si sedette accanto a me e posò fra noi due la bottiglia e il bicchiere sporco di birra: segno evidente che aveva già bevuto. Fu proprio quel bicchiere già usato che mi impedì di chiedergli di farmi assag- giare la birra, che non conoscevo: se avessi bevuto, sarei morto come Luigi Cavatore ». Per più di un'ora bottiglia e bicchiere non furono toccati. « Quando finimmo la partita e ci alzammo — ha raccontato oggi il Trivero -—, senza che nessuno gli chiedesse niente, il geometra Arduino offrì al Cavatore e a me di bere la birra. Il Cavatore prese la bottiglia e me la porse: ne assaggiai un sorso e lo trovai amaro, ma lì per lì non dissi nulla, il Cavatore stava già bevendo a sua volta dalla bottiglia. Quando la abbassò mi disse: " Accidenti, come è amara ". Gli risposi che anch'io l'avevo trovata cattiva e andammo al banco a farci dare un cordiale e un " grigioverde " per toglierci quel gusto infernale che avevamo in bocca. Fu solo a quel punto che l'Arduino ci disse: "Anch'io l'ho sentita molto amara, per questo non l'ho più bevuta ". Allora — ha concluso il Trivero — perché l'ha offerta a noi? ». Ecco: perchè? Se Francesco Arduino risulterà colpevole dei delitti che gli sono stati attribuiti con il mandato di cattura, bisognerà domandarsi perché l'ha fatto. Basterà spiegare tutto con la pazzia? E in questo caso si aprirà il problema: perché è stato lasciato in libertà nonostante quella sentenza di infermità mentale? Nei casi di processi penali per reati punibili con non più di due anni di reclusione (come quello contestato tre anni fa all'Arduino) il codice non ordina il ricovero in casa, di cura dell'accusato: l'art. 822 afferma che in questo caso « la sentenza di proscioglimento è comunicata all'autorità di pubblica sicurezza». Per l'Arduino non si è evidentemente trovato l'accordo sull'organo competente a deciderne il ricovero in manicomio. Adesso, al punto in cui stanno le cose, non è nemmeno certo che il geometra verrà sottoposto a regolare processo al termine dell'istruttoria formale, affidata al giudice istruttore dottor Barbaro, il quale aveva ricevuto nei giorni scorsi gli atti dell'inchiesta svolta dal dottor Witzel, sostituto procuratore della Repubblica, e conclusa con la richiesta dell'emissione del mandato di cattura. Quasi certamente Francesco Arduino sarà nuovamente sottoposto a perizia psichiatrica. Giuseppe Del Colle Francesco Arduino si copre mentre in automobile entra in carcere a Torino ■■iitiiiiiiiiiiiitiintiiifii iitii t iiiiiiiiiiiiiiiitiiif riiifiTiiriiiiiiiiiiitiiit iiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiKiiiiiiiiiiiiriiiiiiiit i iiiniiiitiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiia

Luoghi citati: Chivasso, Torino