Il linguaggio dei fiori

Il linguaggio dei fiori Per chi ama la bellezza Il linguaggio dei fiori Cos'è il linguaggio dei fiori? Qualcosa che ha radici antiche e orientali. Interessa gli inesperti i quali spesso mi rivolgono domande e chiedono lumi. Vi sentono scorrere dentro qualche filo di poesia e di mistero. Alla gente piace conoscere i simboli, i significati reconditi. Fu un codice di moda nell'Ottocento. Quando per comunicare i palpiti del cuore o le ire subitanee non si disponeva della posta aerea, del telefono, degli aereogrammi; allora i sospiri, i mezzi toni d'amore venivano affidati alle missive, ai biglietti profumati, al fiori. Gli affetti meno instabili avevano dalla loro parte le foglie: l'Edera per l'amicizia fedele. La Salvia per la stima e la buona salute. Il Rosmarino significava: balsamo consolatore «La tua presenza mi rianima». Tutti sappiamo ancora oggi che la pace è rappresentata da un introvabile ramoscello d'ulivo. Ma veniamo ai nostri innamorati perché ad essi più che ad altro si pensa col Linguaggio. Faceva « fine » allora, essere pallidi, sensibili, disposti al bello, e le fanciulle tìmide, languide, pudiche; si usavano a-ggettivi come: soa¬ ve, vago, negletto. Io ho un libro che s'intitola «Fiore di caste poesie italiane ». Vien da sorridere, ma che si dirà fra cento anni di certi nostri ragazzi in truppa? Dunque, i Tulipani rappresentavano una dichiarazione d'amore. Mentre un mazzetto fatto con Giunchiglia, Tulipano, Geraneo rosso, andava più in là «La vostra bellezza mi fa desiderare di esser vostro sposo ». Il Giglio —- lo sappiamo — significa purezza; Lillà primo amore; la Primula gioventù. Un mazzetto così fatto significa «Non ho amato che voi». Invidiabile! La Rosa muschiata: amore e voluttà, Fiordaliso: leggerezza, Garofano di color giallo; sdegno. Conclusione «Il vostro amore non ha durata ». La Madreselva o Caprifoglio (Lonicera caprifolium) : legame d'amore. Garofano rosso: energia Rosa gialla: infedeltà. Il tutto «Vi amo troppo per esservi infedele ». Il bello è che questi fiori non sempre sbocciano contemporaneamente, e che per dare consenso non c'era che la pratolina o margheritina dei campi (Bellis perennisi. Ecco qualche voce di un dizionarietto floreale. Acacia {Robinia pseudo¬ acacia) è affetto puro, amore a tutta prova. Acanto (Acantlius mollisi: arte, genio. Forse perché le foglie di acanto servirono d'ispirazione per i capitelli corinzi. Alloro (Laurus jwbilis): trionfo, gloria. Difatti se ne coronavano gli eroi greci e romani che nelle loro contrade avevano a portata di mano il verdissimo e intramontabile alloro. Amorino (.Reseda odorosa) una infiorescenza brutterella ma cara alle bisnonne per il profumo e perché signilìcava virtù «Le tue virtù superano i tuoi vezzi ». Anemone (Anemone Coronaria) — abbandono. Venere trasformò Adone in questo fiore che è senza profumo. Assenzio (Artemisia Absinthium) — tormento amoroso. Ma quale sia il fiore dell'assenzio siamo in pochi a saperlo. E' una piantina murale dai rametti spigati con capolini penduti di odore aromatico e sapore amaro. Aquilegia (Aquilegia vulgaris) : tenerezza reciproca, amore perfetto, ma per altri follìa. Non tutti i testi vanno d'accordo, e bisogna sapere che il noie capovolto assumeva il significato opposto. Gina Sgaravatti

Persone citate: Alloro, Anemone, Anemone Coronaria, Artemisia Absinthium, Bellis, Fiordaliso, Gina Sgaravatti, Tulipano