Casale fonda un premio pittorico che potrà avere importanza nazionale di Marziano Bernardi

Casale fonda un premio pittorico che potrà avere importanza nazionale "CASTELLI E VIGNE DEL MONFERRATO,, Casale fonda un premio pittorico che potrà avere importanza nazionale (Nostro servizio particolare) Casale, 2 ottobre. Fra le più nobili città piemontesi Casale Monferrato, già capitale del più forte Stato subalpino ancor prima di quello dei Savoia — e Dante ne ricordò, lodandolo, 11 «buon marchese » — tiene un posto eminente non soltanto per le vicende politico-militari culminanti nel famoso assedio di manzoniana memoria e nella eroica difesa del 1849 contro gli austriaci del maresciallo Wimpffen, ma anche nella storia artistica del Piemonte. Ben lo sa chi conosce i suoi stupendi palazzi sapientemente restaurati da Vittorio Tornielli, ed ha ammirato il delizioso Barocco già vagamente ingentilito di acerbo Rococò del capolavoro dello Scapitta, il Palazzo Gozzani di Treville. La città dove nacque il condottiero Facino Cane e trascorse i suoi anni giovanili S. Luigi Gonzaga è inoltre patria di artisti illustri, da Niccolò Musso e Pietro Francesco Guala ad Eleuterio Pagliano e Leonardo Bistolfl. E' in un simile ambiente di alta tradizione culturale, e nello stesso tempo vivo centro di industrie e di produzione agricola, che un piccolo gruppo di animosi, con alla testa il dottor Martellonì (il «Jo Collar cho> di numerose riviste), 11 banchiere dott. Camillo Venesio, la giovane pittrice Cecilia Giorcelli, ha preso l'iniziativa d'un rilancio artistico — e di conseguenza turistico proprio nel momento che il turismo piemontese s'avvia a un inspe rato sviluppo — di Casale con la fondazione di un premio pittorico intitolato all'antico Marchesato ed ispirato a un tema bellissimo: «Castelli e vigne del Monferrato». Rapi damente ed entusiasticamente organizzata con la partecipa¬ zione di 142 concorrenti ai quali furon dati 5 giorni di tempo per l'esecuzione in loco dei rispettivi quadri aderenti al tema, la mostra si inaugura domattina nelle sale della biblioteca civica. Qual è il suo esito? Diciamo subito ch'è superiore a quanto ci si poteva attendere da una così frettolosa organizzazione. La giuria composta da pittori, studiosi ed amatori d'arte (fra i quali Raffaele De Grada, Mario Lepore, Camillo Venesio, Domenico Purificato, Jo Collarcho, Vasco Metani, Luigi Tartara e chi scrive questa nota), dopo avere eliminato dalle 135 opere presentate 52 dipinti, si è trovata assai perplessa nell'assegnare equamente 1 31 premi disponibili fra le 300 e le 50.000 lire, oltre le numerose medaglie e targhe d'oro e d'argento; il che significa che il livello medio è risultato assai alto. Dopo un attento esame e lunghe discussioni i quattro premi più importanti sono stati attribuiti ad Adriano Grasso Caprioli di Brescia, a Giuseppe Cavallini di Livorno, a Mauro Cozzi di Firenze, a Mario Gamero di Torino. Nella rosa era entrato Massimo Quaglino, ma lo si dovette escludere essendosi egli dichiarato fuori concorso. Altri premiati che ci sembra giusto menzionare: l'indiano di Bombay Pradumna Tana, Guido Botta, Luciano Biotto, Gian Carlo Vitali, Dante Bertocchi, Gigi Valsecchi, Sergio Trabellio, Gian Carlo Cori, Milo Melani, Natale Filannino, Arnoldo Sidoli, Oscar Di Prata, Giuseppe Gagliardi, Giù' Pin, Mario Surbone, Fulvio Platinetti, Enzo Bianciardi, Teodoro Simoni, Graziella Picconi, Mario Vergani, Carmelina Piccolis, Giorgio Corbella, Leonardo Trotti, Bruno Degl'Innocenti, Dino Caccia, Carla Clementi, Mariano Fracaloaaf Da notar», coma prova dell'interesse che ha destato il premio «Marchesato del Monferrato», che la maggior parte di questi premiati non sono monferrini e nemmeno piemontesi, ma toscani, lombardi, emiliani ed anche veneti. Sorprendente poi che fra 1 quattro primi sia un ragazzo di 17 anni, Mauro Cozzi, e che la giurìa sia stata un istante incerta se includere nell'elenco una bambina di 12, Piera Villa: alla quale invece sarà assegnato un premietto speciale. Il tema era esplicito e non poteva risolversi che su una linea senza ambiguità «figurativa ». Ma anche nella schietta rappresentazione naturalistica, le interpretazioni apparvero personali, coraggiose, e spesso intonate a una sensibilità «moderna». Lo conferma l'ottimo quadro di Grasso Caprioli, che ci dà un Monferrato sferzato dalla pioggia e dal vento sotto un cielo quasi surrealistico nel lo strappo delle grige pennellate, una rappresentazione per nulla convenzionale e tuttavia perfettamente « capita » nella sua tipicità locale. Il risultato di questo concorso è la dimostrazione che esistono giovani forze pittoriche non conformistiche (e ben sappiamo da che parte sta presentemente il conformismo artistico: dalla parte del nonfigurativo o del figurativo stravolto e sofisticato), le quali chiedono di potersi liberamente manifestare. Ma in qual modo e dove, se le grandi esposizioni nazionali ed internazionali so no quasi tutte nelle mani di critici, di artisti, di mercanti di funzionari delle belle arti di professori universitari e di direttori di musei che pregiano e impongono unicamente quei linguaggi artistici che (per fare un solo esempio) hanno ca ratterizzato le ultime Biennali di Venezia? Col generoso appoggio di Ca millo Venesio il premio «Mar diesato del Monferrato» si evolverà in un'esposizione periodica, nazionale e forse internazionale, non più «a soggetto » (questo, se mai, potrà trovar posto in una speciale sezione) che avrà un duplice scopo: rompere la barriera conformistica che prima si diceva, chiamando, invitando a Casale chi vuole da essa non lasciarsi imprigionare; e costituire, con acquisti resi possibili da fondi adeguati, una civica galleria d'arte moderna. Forse domani se ne deciderà la sede, che si spera possa essere lo splendido palazzo così detto di Anna d'Alencpn. Marziano Bernardi