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Salvi padre e figlio sperduti sul Monte Rosa Salvi padre e figlio sperduti sul Monte Rosa Per cinque giorni sono stati bloccati dalla tormenta in una capanna a 4560 metri di quota (Dal nostro corrispondente) Varallo Sesia, 29 settembre. La guida alpina Giovanni Antonioli, di 59 anni, di Rima San Giuseppe, e suo figlio Giuseppe, di 18 anni, hanno concluso ad Alagna, nella tarda mattinata di oggi, la loro tremenda avventura vissuta sul Monte Rosa. Per cinque giorni 1 due alpinisti, che nella giornata di venerdì avevano scalato la Punta Dufour, sono rimasti bloccati nella capanna Regina Margherita, sui 4560 metri della Punta Gnifetti, da una tormenta di eccezionale violenza e da copiose nevicate. Ogni ipotesi pessimistica, che soprattutto nelle ultime ore era stata formulata anche dalle guide, circa la loro sorte, è stata fugata stamane poco prima delle 9, quando il dott. Raiteri, direttore della delegazione valsesiana del Corpo del soccorso alpino, ha telefonato alla guida Giacomo Gazzo, capo del Soccorso alpino di Alagna, che i due disper¬ si erano salvi e in buone condizioni e che stavano scen dendo alla volta di Alagna. Ad Alagna, alla stazione della funivia di Punta Indren, l'Antonioli e suo figlio sono stati accolti dalle guide, dal parroco di Rima e da un gruppo di amici che avevano condiviso l'ansia dei familiari. Gli scalatori la mattina di venerdì avevano lasciato di buon'ora la capanna Gnifetti e, data la neve fresca, avevano raggiunto con ritardo l'attacco del crestone Rey che porta alla vetta deila Dufour. -Al ritorno il tempo s'era improvvisamente messo al brutto e una bufera aveva investito il gruppo del Rosa. Per questo motivo la guida Antonioli e il figlio si erano portati alla « Margherita » anziché scenderà verso la capanna Gnifetti. Solo ieri sera, approfittando di un'ampia schiarita 1 due hanno potuto abbandonare il rifugio, raggiungere la capanna Gnifetti e quindi Alagna. r. z.