I rimedi contro la neve e il ghiaccio in un convegno sulla viabilità invernale

I rimedi contro la neve e il ghiaccio in un convegno sulla viabilità invernale I rimedi contro la neve e il ghiaccio in un convegno sulla viabilità invernale Ieri a Torino - Per ottenere una circolazione più spedita e sicura occorre. che l'amministrazione statale e quelle locali potenzino i mezzi meccanici • La soluzione economica, ma poco sfruttata, dei sali sciogli-neve Nel quadro delle manifestazioni collaterali al Salone della montagna, si è svolta ieri a Torino la Giornata internazionale della viabilità invernale. Circa 200 tecnici, amministratori di strade statali, provinciali, comunali ed autostrade, e costruttori di macchine e attrezzature speciali sgombra-neve, hanno partecipato al convegno, Inauguratosi alla presenza del prefetto dr. Caso, degli assessori dr. Altamura e geom. Botta, in rappresentanza del Sindaco e del Presidente della Provincia, e del dr. Rodolfo Biscarettì di Ruffia, presidente dell'Anfla. Nelle relazioni del prof. Carlo Bertolotti, direttore del Centro italiano viabilità invernale, degli ingegneri Domenico Foglia ed Emanuele Scotto, dell'Anas, si è fatto il punto sulla attuale situazione in Italia e sui sistemi più efficaci per ripulire il fondo stradale da due fra i peggiori nemici della circolazione: neve e ghiac¬ cio. I problemi trattati, tanto più attuali per l'avvicinarsi dell'inverno, acquistano ogni anno importanza sempre maggiore per il costante incremento del traffico, che non consente — con la moderna organizzazione industriale, commerciale e turistica — le lunghe interruzioni registrabili venti o trent'anni or sono. Basta pensare alle gravi condizioni di disagio createsi gli scorsi inverni in località che le avversità climatiche avevano privato dei consueti rifornimenti di combustibile e di alimentari. Molti credono che nel nostro paese le precipitazioni siano — tutto sommato — modeste (specialmente al Sud) e che l'innevamento sia un fenomeno secondario e, quindi, trascurabile. Un'illusione, anche pericolosa, visto che le correnti calde e umide provenienti dal mare, arrestandosi contro l'arco alpino e la dorsale appenninica, si condensano e precipitano con una frequenza e un'in- tcnsità raramente riscontrabili in zone europee a temperature più fredde e costanti. Ne sanno qualcosa certe amministrazioni comunali che, colte di sorpresa e sotto la spinta delle giustificate proteste degli automobilisti, sono state costrette a rifornirsi di adeguate attrezzature in brevissimo tempo, senza un piano preciso e spendendo di più. Negli ultimi 40 anni, per esempio, la neve è caduta sulla Pianura Padana per 8-10 giorni in media all'anno. Il che vuol dire che il manto bianco sarebbe rimasto sulle strade per la durata di un mese e mezzo. D'altro lato, non siamo nelle condizioni del Nord-Europa, dove d'inverno le arterie si trasformano in piste di neve ghiacciata, addirittura sostitutiva dell'asfalto, e dove i provvedimenti per mantenere la circolazione agevole consistono nel limitarsi a livellare opportunamente la superficie nevosa. In Italia, come In Inghilterra, Francia, Svizzera e, in generale, nei paesi alpini, esiste tutto un campionario di mezzi meccanici (dai semplici vomeri ai motori a turbina issati su autocarri), cui si aggiungono i vari sali fondenU. I progressi, in materia, sono stati notevoli: il parco macchine, in dieci anni, si è triplicato Esistono 2300 sgombraneve (700 in mano allo Stato, gli altri alle Province) e sono tuttavia insufficienti. L'Anas dispone in pratica di un mezzo ogni 50 chilometri di strada da mantenere, le amministrazioni provinciali di una macchina ogni 60 km (nell'Italia Settentrionale una ogni 20-25 km), quando, per rendere il traffico sicuro (e vale l'esemplo delle autostrade), dovrebbe essere in funzione uno sgombraneve ogni 10-12 km. Per ottenere un parco adeguato alle attuali necessità sarebbe quindi necessario un aumento del 50-60 per cento dei vari tipi di veicoli, con particolare riguardo agli autocarri veloci muniti di lama, in grado — se la neve è fresca — di ripulire a fondo la pavimentazione senza danneggiarla. Una soluzione economica al problema della viabilità invernale può venire dall'impiego, su vasta scala, dei sali, sostanze che sciolte in acqua ne abbassano il punto di congelamento, offrendo cosi la possibilità, dì fondere formazioni nevose o ghiacciate a temperature inferiori allo zero, purché superiori a quella di congelamento della soluzione salina stessa. I sali In questione — cloruro di calcio e cloruro di sodio --, se vengono sparsi in adeguati quantitativi durante le nevicate, impediscono alla neve compressa dalle ruote dei veicoli in transito di gelare, mantenendola nelle condizioni ideali per essere sospinta ai lati delle strade dai mezzi meccanici. A conclusione del convegno, il prof. Bertolotti ha annunciato che il « Centro » darà presto inizio a una campagna di esperimenti sulla sicurezza delle auto In viaggio su fondi nevosi o ghiacciati. Una campagna opportuna, che sarà condotta in Francia, Svizzera e Italia. m. f.

Persone citate: Altamura, Bertolotti, Carlo Bertolotti, Caso, Domenico Foglia, Rodolfo Biscarettì