I medici respingono in blocco il progetto di riforma ospedaliera di Giancarlo Fossi

I medici respingono in blocco il progetto di riforma ospedaliera Mi disegno di legge Mariotti I medici respingono in blocco il progetto di riforma ospedaliera Il presidente nazionale spiega le ragioni del disaccordo: i medici diventerebbero degli impiegati statali; sarebbero esclusi dai consigli di amministrazione degli ospedali; l'assistenza ambulatoriale verrebbe statalizzata (Nostro servizio particolare) Roma, 27 settembre. Il progetto di riforma ospedaliera predisposto dal ministro della Sanità Mariotti non può essere assolutamente accettato dai medici italiani. Lo ha affermato, con estrema decisione, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, prof. Bariatti, nel corso di una conferenzastampa tenuta oggi per illustrare l'atteggiamento unanimemente negativo assunto dal Comitato centrale della Federazione. I motivi di questa opposizione sono tre: la certezza, secondo la Fnoomm, che il medico ospedaliero diventerà un impiegato statale e dovrà rinunciare completamente all'esercizio della professione libera; il pericolo della statizzazione dell'assistenza ambulatoriale ; la esclusione dei medici dai consigli di amministrazione degli enti ospedalieri e dalla gestione del fondo nazionale previsto nel provvedimento ministeriale. II rapporto che ha finora legato i medici alle ammi nistrazioni ospedaliere, ha spiegato il prof. Bariatti, è un rapporto di pubblico im piego, temperato però dalla coesistenza con un'attività libero - professionale parimenti esplicata nell'ospedale a favore dei degenti, Il progetto di riforma, invece, sopprime ogni com penso di questo tipo. Il da tore di lavoro viene identificato nello Stato e al medi co ospedaliero vengono poste le seguenti limitazioni: 1) Il tempo pieno da de dicare all'ospedale (tempo pieno, che la Fnoomm ha già studiato ed accettato come elemento producente agli effetti della migliore organizzazione del servizio ospedaliero) ; 2) l'incompatibilità con la assunzione di altri rapporti di impiego presso enti pubblici e dell'esercizio profes sionale in case di cura private, consentendo però nelle ore libere il libero esercì zio professionale ; teoricamente, dunque, sarebbe possibile il solo esercizio professionale nel proprio studio « nelle ore libere » : ma an che questa possibilità, ha osservato il prof. Bariatti, appare contraddetta dal principio del « tempo pie no »; 3) la soppressione dei compensi differenziati a se conda del tipo, del numero e della qualità delle presta zioni eseguite: tali compen si sono esplicitamente defi niti dalla relazione al prò getto « un sistema di retribuzione corrispondente a criteri e rapporti ormai su perati ». Non vi sono dubbi, quin di, sul fatto che verrebbe creato un nuovo rapporto di lavoro. Sotto il profilo giuridico, si avrebbe un medico equiparato, nello stato giuridico e nei doveri, ai funzionari dello Stato, di grado non superiore al VI, mentre sul piano professionale si avrebbe il livellamento delle prestazioni, documentato dalla « standardizzazione» dei compensi. Disagi e danni non meno gravi deriverebbero ai medici dalla norma secondo la quale l'assistenza ambulatoriale specialistica, a favore degli ammalati a carico del comune e degli enti mutualistici o assistenziali, deve essere erogata esclusivamente da ambulatori dipendenti da enti ospedalieri. « E' facile, oltre che doloroso osservare — ha sottolineato il presidente della Fnoomm — che tutta la medicina specialistica dovrà essere erogata soltanto itegli ospedali, cioè soltanto dallo Stato in favore del 90% della popolazione: nell'interpretazione più letterale della norma, il medico che dovesse visitare un mutuato nel suo studio diventerebbe un abusivo e, come tale, punibile ai sensi del codice penale; nell'interpretazione più estensiva, il mutuato, per rivolgersi al medico di sua fiducia, dovrebbe rinunciare all'assistenza pubblica, per la quale paga già il contributo, e pagare direttamente il medico, una seconda volta ». Tale progetto, secondo il prof. Bariatti, costituisce « un grave pericolo per la sopravvivenza delle più essenziali libertà del cittadino, e sotto tale profilo è discutibile anche sotto lo aspetto costituzionale ». Riferendosi, infine, alle dichiarazioni « distensive » fatte recentemente dal ministro Mariotti, il presidente della Fnoomm ha assicurato la collaborazione della classe medica per una sostanziale revisione del progetto. Ma è certo che i medici sono d'accordo sulla necessità di una riforma ospedaliera, mentre dissentiranno sempre profondamente sui termini nei quali si articola il disegno di legge Mariotti. Giancarlo Fossi

Persone citate: Mariotti, Mariotti I

Luoghi citati: Roma