Difendere le monete dall'inflazione di Nicola Caracciolo

Difendere le monete dall'inflazione Difendere le monete dall'inflazione (Dal nostro inviato speciale) New York, 27 settembre. Il ministro del Tesoro Colombo, presidente di turno del gruppo cosiddetto dei «dieci», ha preso oggi la parola alla assemblea annuale del Fondo monetario internazionale per esporre la tesi dell'Italia in fatto di riforma dell'attuale sistema monetario mondiale. Nel suo discorso sono fornite indicazioni sia' di politica a breve che di politica a media scadenza. In via immediata « uof escludiamo — ha detto Colombo — una soluzione che sì fondi sull'aumento del prezzo dell'oro, perché ciò non costituisce una risposta soddisfacente al problema della creazione aggiuntiva di liquidità internazionale, cioè dei mezzi di pagamento internazionali. In effetti, per conseguire il fine desiderato, l'aumento del prezzo dell'oro dovrebbe essere di dimensioni notevoli, ciò che provocherebbe un'espansione esagerata delle liquidità internaionali, ovvero l'operazione di aumento dovrebbe essere ripetuta più volte, a distanza ravvicinata di tempo, ciò che presenterebbe l'altro inconveniente di scuotere la fiducia di tutti coloro che detengono mezzi di riserva diversi dall'oro e di incoraggiare la conversione di questi mezzi in oro ». « In realtà — ha osservato il ministro italiano del Tesoro, — noi non abbiamo motivo di modificare la diagnosi già fatta dai " dieci " e dal Fondo monetario l'anno scorso Riteniamo, cioè, che le attuali disponibilità di oro e di monete di riserva, integrate da una targa gamma di facilitazioni creditizie, sono pie- ltpttpcpsaedstmsdgfqsclrussvtdtctzddfmnamente adegnate alle preseti-\bti necessità e lo saranno verosimilmente per alcuni anni. I problemi urgenti del momento presente lon consistono tanto nell'accrescimento del volume rsdelle liquidità internazlonali,\ quanto nel mantenimento della stabilità del sistema monetario internazionale minacciato da una serie di fattori, che possono identificarsi: 1) nella tendenza delle autorità monetarie a detenere una crescente proporzione di oro nelle proprie riserve; S) nel movimenti di dollari da banche centrali aventi una bassa propensione a detenere oro verso banche centrali aventi una alta propensione; Si nella eventualità della persistenza della tendenza a convertire sterline in dollari e in oro ». A più lontana scadenza è tuttavia possibile — ha ammesso Colombo — che le disponibilità di oro e di monete di riserve si rivelino inadeguate alle necessità dei traffici internazionali. Proprio per questo, ha affermato, « il governo italiano condivide il pensiero che sia opportuno co?icordare tempestivamente le soluzioni più appropriate del problema dell'adeguamento delle riserve stesse alle esigenze di un commercio mondiale in espansione ». Sebbene giudichi che il sistema monetario attuale (fondato sulla coesistenza di riserve in oro e di riserve in valute convertibili) abbia dato buona prova in questo dopoguerra, il governo italiano ritiene tale sistema suscettibile di miglioramenti, così da evitare che l'apporto delle valute convertibili dipenda unicamente da un persistente disavanzo della bilancia dei pagamenti dei Paesi che emettono tali valute. «JVon un semplice ripristiiio del " gold standard " che può far conseguire un miglioramento — ha osservato Colom- bo — proprio perché un tale ripristino richiederebbe necessariamente un aumento del prezzo dell'oro, il che non è desiderabile per le ragioni sopra esposte. Il governo italiano ritiene che la soluzione debba ricercarsi in un'azione concertata nell'ambito delle istituzioni internazionali esistenti e che la creazione di nuovi mezzi di riserva debba essere effettuata in modo da non determinare l'insorgere di spinte inflazionistiche ». « La comunità internazionale — ha precisato più avanti il nostro ministro — non deve più essere esposta a ripetuti disavanzi nella bilancia dei pagamenti di taluni Paesi dell'ordine di grandezza di quelli constatati negli anni più recenti. Tali disavanzi determinerebbero creazione ingiustificata di mezzi di riserva, largamente eccedenti il fabbisogno, veicoli di inflazione, diffìcilmente poi riassorbibili. La creazione di mezzi di riserva — ha detto — non deve avvenire attraverso un meccanismo troppo strettamente legato all'oro; il sistema deve essere amministrato in stretta cooperazione con il Fondo monetario, ma occorre peraltro mantenere distinte le funzioni tradizionali di questo organismo dalle nuove funzioni monetarie che ad esso verrebbero affidate ». Colombo ha anche toccato il tasto, molto delicato, della formazione della volontà in seno all'organismo incaricato del funzionamento del sistema. Egli ha sostenuto la tesi della responsabilità preminente dei Paesi industriali, le cui economie sono in grado di sopportare gli oneri che questo processo di creazione comporta; le relative decisioni dovrebbero essere adottate mediante un sistema di votazione analogo a quello vigente negli «accordi generali di prestito», dove il voto dei Paesi europei è meglio proporzionato all'importanza che essi hanno assunto nell'economia mondiale. Nell'ultima parte del discorso, Colombo ha illustrato gli sforzi del nostro governo per stimolare la ripresa produtti- va in regime di stabilità mo- netaria ed assorbire l'Attuale avanzo della bilancia 'dei pagamenti. L'interesse degl'Italia ai problemi della liquidità internazionale si spiega, oltre che col desiderio di collaborare alla loro soluzione in spun to di solidarietà economica col resto del mondo, anche col fatto che l'Italia possiede un am montare di riserve (ossia di crediti) sull'estero « molto eie vato, aia in senso assoluto che relativo ».- I lavori proseguiranno nei prossimi giorni. Nicola Caracciolo

Persone citate: Colom, Tesoro Colombo

Luoghi citati: Italia, New York