Indetta un'altra assemblea del 40OO soci dell'Asti Nord

Indetta un'altra assemblea del 40OO soci dell'Asti NordIndetta un'altra assemblea del 40OO soci dell'Asti Nord Le riunioni avranno inizio da giovedì prossimo - La vendemmia è cominciata: molti aderenti alle cantine vorrebbero vendere le uve direttamente ai commercianti (Dal nostro corrispondente) Asti, 25 settembre. (v. TO.) I quattromila soci dell'Asti Nord saranno chiamati (per la seconda volta nel giro di due settimane) a discutere, ed eventualmente approvare, il piano di risanamento della loro consociazione. Dopo nove mesi di discussioni, trattative e polemiche si è giunti all'epoca della vendemmia senza un risultato positivo per la salvezza della consociazione e delle singole cantine aderenti. Il piano di risanamento che aveva ottenuto nei giorni scor1650 voti favorevoli e 579 contrari su quattromila iscritti, sarà nuovamente portato dinanzi alle sìngole assemblee indette a partire da giovedì prossimo. I soci questa volta parteciperanno in massa alle riunioni? Ci sono molti dubbi. La vendemmia, in alcune località, è già iniziata. Parecchi soci, anziché conferire le uve alle cantine, sono intenzionati di cederle direttamente a commercianti con grave danno delle cantine stesse, i cui impianti diventerebbero inattivi. Intensi contatti sono in corso fra autorità, sindacati e partiti per risolvere la grave questione che interessa quattromila soci capifamiglia, per un totale di quindicimila persone. Una vivace polemica è sorta tra la federazione Coltivatori diretti e l'Associazione Contadini Astigiani. La «Coltivatori diretti », in un comunicato, accusa i sindacati dell'Aca di avere svolto una « deprecabile opera di propaganda all'interno e all'esterno delle assemblee, tendente a fare accrescere la confusione e il disorientamento fra i soci ». L'Associazione Contadini, dal canto suo, sostiene che le firme di adesione individuale al piano non hanno alcuna validità perché le assemblee (a norma degli articoli 2516 e 2369 del codice civile) non possono considerarsi legalmente convocate. Da più parti si sostiene che il riesame del piano debba avvenire alla presenza di tutte le organizzazioni sindacali, agricole, nessuna esclusa. Il piano potrà diventare operante soltanto se otterrà il voto favorevole di tutte le Cantine. In caso contrario la consociazione sarà posta in liquidazione -coatta amministrativa dal Ministero del Lavoro, previa dichiarazione di insolvenza del Tribunale di Asti. L'eventuale liquidazione coatta della consociazione rischia di tra¬ scinare in uno stato fallimentare anche le Cantine aderenti. Le Cantine si trovano in difficoltà per un indebitamento verso gli istituti bancari di circa un miliardo e mezzo. La so'la Cantina sociale di Piova Massaia (presso la quale si trova la sede della consociazione) presenta un passivo di 512 milioni 582 mila e 659 lire.

Persone citate: Massaia

Luoghi citati: Asti