Atmosfera di sospetto nelle vie di Chivasso la gente si domanda; «Chi avvelenò la birra?»

Atmosfera di sospetto nelle vie di Chivasso la gente si domanda; «Chi avvelenò la birra?» Tutti cercano di dare tira nome aIVassassina dei pasticciere Atmosfera di sospetto nelle vie di Chivasso la gente si domanda; «Chi avvelenò la birra?» I carabinieri hanno visitato farmacie e negozi ove si vendono veleni alla ricerca degli ultimi acquirenti - Secondo i medici si tratta di stricnina - Il panettiere scampato alla morte continua a migliorare ed ha già potuto alzarsi dal letto (Dal nostro inviato speciale) Chivasso, 25 settembre. La gente dice: « Martedì notte è morto a Chivasso un uomo, è stato sepolto ieri; un altro è stato avvelenato ed è ancora tutto indolenzito; quasi certamente il veleno di cui sono rimasti vittime è stato versato da qualcuno in una bottiglia di birra; risultato di tutto questo: l'assassino, se c'è, come pare che ci sia, gira tranquillamente sotto i portici della città e nessuno sa come si chiama. Forse partecipa anche lui al nostri discorsi sul "giallo"; forse espone delle idee, dei sospetti, accetta delle scommesse. Forse gli abbiamo anche bevuto assieme una birra ». Questi discorsi si fanno a Chivasso dal mattino seguente la tragedia di Luigi Cavatore, fulminato sotto i portici di via Torino davanti a un distributore automatico di sigarette, mentre il suo amico Virginio Trivero, tramortito come lui da un improvviso malore, lo vedeva morire senza poter farci nulla, paralizzato com'era, aggrappato come si trovava al battente di un portone. Da quattro giorni ormai non soltanto i giornalisti perdono il sonno dietro l'avvelenatore fantasma; i carabinieri, che sono stati i primi a muoversi nella notte, stanno girando le farmacie della cit tà (quattro) e gli esercizi in cui si vendono veleni di vario tipo (soprattutto di quelli usati in agricoltura) alla ricerca dell' eventuale acquirente di stricnina o di qualche altro tossico. Benché su queste indagini si faccia il minimo possibile di pubblicità da parte di chi le conduce, è impressione generale che finora non ne sia emerso nulla di inte ressante. Qualcosa è trapelato circa un'altra indagine di polizia giudiziaria: uno degli inquirenti avrebbe ricevuto un mandato di perquisizione. Dove? A carico di chi? Bocche chiuse anche su queste domande. Intanto procede con la prevista e normale lentezza la serie degli esami tossicologici, istologici e chimici, che dovranno dare il primo punto fermo alla vicenda: cioè la identificazione del veleno con cui Luigi Cavatore è stato strappato alla sua pacifica vita di pasticciere, buon bevito re, buona forchetta, buon gio catore di tarocchi. Nel quadro di questi esami si è svolta stamane in ospedale una vi sita al Trivero da parte del prof. Griva, che ha già eseguito l'autopsia del Cavatore, Il panettiere, scampato alla morte per aver bevuto meno birra del suo sfortunato compagno, sta molto meglio, ha già potuto alzarsi, non risente più delle « contratture tetaniche » che ì medici attribuiscono all'azione della stricnina sui centri nervosi degli intossicati. Pare che i sintomi avverti ti dal Trivero durante e dopo l'improvviso malore che lo ha paralizzato, da lui descritti al perito settore, collimino con i rilievi resi possibili dall'autopsia sul Cavatore e confermino la prima ipotesi sulla natura del veleno, avanzata in base a quei rilievi: purtroppo, non sappiamo quale sia quella ipotesi. Il taccuino del cronista non ha altro, se non un curioso incontro notturno, il primo dopo la tragedia, fra i due superstiti del quartetto che la sera di martedì ha giocato la partita a tarocchi al « Caffè della Posta»: il geom. Guido Cena e il geom. Francesco Arduino, l'uomo che ha comperato la birra e poi ha lasciato che la finissero ì suoi amici Cavatore e Trivero. I due geometri sono' stati uniti martedì sera, per un'ora, a un possibile destino comune: avevano in mezzo a loro la bottiglia, mentre giocavano. Come abbiamo già scritto, il Cena pensò due o tre volte di chiedere all'Arduino di lasciargliela assaggiare, poi la sua fortuna gli cancellò dalla mente quel proposito. Ieri sera i due si sono incontrati sotto i portici e si sono messi a parlare, facendo arrivare l'una. Hanno ricordato quasi minuto per minuto i fatti di quella sera; hanno fatto ipotesi, si sono guardati negli occhi. Hanno pensato che poteva toccare a uno di loro, o a tutt'e due. Infatti una delle voci che corrono a Chivasso è questa: chiunque sia stato l'avvelenatore (se davvero c'è stato) può anche aver fallito il bersaglio, può aver fatto morire chi non voleva, e non chi voleva. Ormai le fantasie sì sbrigliano, c'è una donna sui quarantanni che gira con aria indagatoria e assicura di essersi recata al rosario recitato in casa del Cavatore, e poi al suo funerale, « d'accordo con i carabinieri, per sorvegliare i sospetti ». Si è anche avvicinata ai giornalisti per consigliarli di non perdere d'occhio un tale che piangeva mentre calavano nella fossa il povero pasticciere: un suo carissimo amico, che la sera di martedì non aveva nemmeno messo piede al « Caffè delia Posta ». Tutti parlano, e in queste nebbiose serate d'autunno portici di Chivasso grondano morbosa curiosità. Un tale di fendeva oggi il geometra Arduino: <Perché discorrono tanta di luif Io ero suo compagno di scuola, posso assicurare che le sue pagelle erano sempre piene di 8, con ottimi giudizi dei professori. E' vero che è strano, ma chi è veramente normale nella vita? ». Ultimamente si dice che temesse di restare, avvelenato da qualcuno che gli voleva male. Ha sempre avuto timore che volessero nuocergli. E adesso che si trova al centro di un episodio straordinario, ha più ragione che mai di sentirsi tutto il mondo contro. Ogni sua mossa viene notata: oggi l'abbiamo visto entrare al solito bar sotto 1 portici, con passo svelto, un giornale sotto il braccio. L'hanno guardato tutti. Giuseppe Del Colle 111111 il u 11 < 1111 ■ 1111111 m u i ; 1111111 ■ ■ 11 m 11 ■ : u '. i m

Persone citate: Cavatore, Francesco Arduino, Giuseppe Del Colle, Griva, Luigi Cavatore, Trivero, Virginio Trivero

Luoghi citati: Chivasso, Trivero