Terrorista imputato a Graz si vanta «Ho fatto saltare una stele a Bolzano»

Terrorista imputato a Graz si vanta «Ho fatto saltare una stele a Bolzano» Terrorista imputato a Graz si vanta «Ho fatto saltare una stele a Bolzano» E' lo scrittore tirolese Heinrich Klier, 38 anni - All'attentato, compiuto il 30 gennaio 1961, avrebbe partecipato Kurt Welser, morto quest'estate durante un'ascensione in Svizzera (Nostro servizio particolare) Graz, 23 settembre. Questa mattina, al processo contro i dinamitardi altoatesini in Corte d'Assise a Graz, uno dei 27 imputati, lo scrittore tirolese Heinrich Klier, 38 anni, ha rivelato di aver fatto saltare, il 30 gennaio 1961, insieme con tre complici, il monumento al Genio italico che sorgeva a Ponte Gardena, a pochi chilometri da Bolzano. La confessione è stata fatta dall'imputato con un tono di contenuta fierezza. Egli ha precisato che l'attentato contro la statua, alta 17 metri, venne eseguito da lui con la collaborazione di Kurt Welser, morto lo scorso agosto durante una scalata in Svizzera, alla quale prendeva parte lo stesso Klier e due altri altoatesini. La carica che venne fatta esplodere ai piedi del monumento ha affermato Klier, era composta da 40 chili di dina-| mite. . Prima di fare questa rivela ■/.ione che nessuno gli aveva sollecitato, Klier aveva respinto un'accusa precisa che gli viene contestata nel capo di imputazione: di essere stato l'organizzatore delle azioni terroristiche compiute in Italia da Burger. Guenther, Schweinberger e Hans Hubert Sauer. Egli ha sostenuto con forza di non avere avuto alcuna parte in quelle azioni e di non essere affatto lui il presunto capo del gruppo conosciuto sotto il nome di battaglia di « Theo ». Ha ammesso solo di aver dato ospitalità a degli altoatesini fuggiti dall'Italia, tra cui lo stesso « Theo ». A questo punto, Klier ha sorpreso tutte le persone che si trovavano nell'aula, chiedendo con enfasi che nel suo capo dì im putazione venisse ai l'accusa per avere fatto sai tare il monumento al Genio italico. Ma il presidente della Corte, dr. Peyer, lo ha interrotto bruscamente affermando che l'attentato al monumento non lo interessava affatto: « Voglio sapere se lei è responsabile delle imputazioni riportata nel capo di accusa. Io non devo giudicare gli attentati compiuti all'estero. Io ho il dovere, e i giurati hanno il dovere, di accertare se siano state violate leggi austriache*. Klier: « Qui sono presenti giornalisti italiani che ascoltano le stupide domande che ci vengono rivolte». Presidente: <Noi siamo qui per applicare le leggi ». L'avvocato difensore Kaan si è allora levato in piedi rosso in viso, affermando che le azioni che sono perseguìbili in Austria non possono più essere considerate reati se sono ^,,!,'rJiia Sin commesse in relazione ad un atto dì alto tradimento verso un altro Stato, perfino nel caso di assassinio. Il pubblico ministero a questo punto si è alzato ed ha esclamato: « Afa allora, ciò che volete è l'anarchia». Cinque altri imputati sono stati poi interrogati sugli attentati nelle stazioni di Verona, Trento e Rovereto: Klaus Starzengriiber, Udo Dupona, Herbert Fritz, Guenther Schweinberger e Hans Hubert Sauer. Tutti, tranne Starzengriiber, hanno ammesso di esser» responsabili dell'accusa che gli è stata contestata. a. p. Lo scrittore tirolese Heinrich Klier confessa il suo attentato (Tel. Ass. Press)