Venne dal Sud armato di coltello per uccidere la moglie e i figli

Venne dal Sud armato di coltello per uccidere la moglie e i figli Venne dal Sud armato di coltello per uccidere la moglie e i figli Voleva vendicarsi dei familiari immigrati a Settimo - Due feriti - Condannato a 8 mesi Un padre che, durante un litigio con i suoi tre figli, ne ferì due a coltellate è comparso ieri davanti la terza sezione del tribunale (pres, Tavassi, p. m. Mosehella, cane. Casatelli). Si chiama Vincenzo Di Girolamo, 59 anni, nato e residente a Serracapriola (Foggia). Nel '52, a Bari, fu condannato n 2 anni per lesioni personali (pena condonata), dieci anni dopo la Corte d'Appello di Bari lo assolse per insufiicienza di prove dalla grave accusa di omicidio. In primo grado era stato condannato all'ergastolo. Da circa 7 anni il Di Girolamo è separato di fatto dalla moglie Maria Concetta Carrozza che, insieme con i figli Vittorio. Michele, Giuseppe e Irma, si è trasferita a Settimo. La mattina del 17 maggio, verso le 6,30, il Di Girolamo si presentò alla casa della moglie, ma la figlia Irma gli chiuse la porta in faccia. La ragazza te meva il padre perché quando; erano partiti per il Piemonte li aveva gravemente minacciati. In una lettera scritta alla madre da un'amica di Serracapriola si legge: «Sta attenta, perché tuo marito ha detto a casa mia che, quando avrà raccolto le olive, e cioè tra ottobre e novembre, ti verrà a trovare vestito da donna, con una macchina privata, e vi sparerà a tutti ». La moglie ed i figli, pertanto, erano in comprensibile allarme e quando udirono le grida di Irma accorsero in sua difesa. Il Di Girolamo però si era già allontanato e i tre figli lo raggiunsero all'angolo di via San Gallo. Il padre, impugnato un coltello a serramanico, cominciò a vibrare colpi all'impazzata Nella mischia. Vittorio rimase ferito alla coscia destra (guaribile in 10 giorni) e Michele al braccio sinistro (18 giorni). Anche il padre, dopo l'arresto, si fece medicare una contusione alla gamba sinistra: il figlio Vittorio lo aveva percosso con un bastone. L'accusato, difeso dall'avv. Fioretta Rolleri, ha detto ai giudici: « Non ho minacciato nessuno. Mi sono presentato a casa di mia moglie per farmi consegnare della biancheria clic mi apparteneva. Non mi fecero entrare e me ne andai. D'un tratto mi vidi raggiunto e circondato dai miei tre figli, mio del quali mi colpi con una bastonata. Allora, per non essere sopraffatto, presi il coltello allo scopo di intimorirli e tenerli lontani ». Il tribunale ha accettalo queste spiegazioni e lo ha assolto dalle lesioni per aver agito in stato di legittima difesa. I giudici lo hanno però condannato a 8 mesi e 15 giorni di carcere per le minacce e il porto abusivo del coltello, riconoscendo alla parte civile, rappresentata dall'avv. Geo Dal Fiume, il diritto al risarcimento dei danni.

Persone citate: Di Girolamo, Fioretta Rolleri, Geo Dal Fiume, Maria Concetta, Tavassi, Vincenzo Di Girolamo

Luoghi citati: Bari, Foggia, Piemonte, Serracapriola