I terroristi tirolesi in Assise a Graz dichiarano: «Siamo patrioti non banditi»

I terroristi tirolesi in Assise a Graz dichiarano: «Siamo patrioti non banditi» Ripreso il processo in Austrie dopo sei mesi I terroristi tirolesi in Assise a Graz dichiarano: «Siamo patrioti non banditi» Entrati in aula, gli imputati rendono omaggio al loro compagno Kurt Welser (36 anni) morto durante un'ascensione in Svizzera - Deposta una corona d'alloro sulla sedia che avrebbe occupato lo scomparso -1 giudici non hanno interrotto la "cerimonia" - Tutti i 27 accusati si trovano in libertà (Nostro servizio particolare) Graz, 20 settembre. Si è aperto oggi davanti alla Corte di Assise di Graz il processo a carico dell'ex itisegnante universitario Norbert Burger ed altri 26 imputati, accusati di avere infranto la legge austriaca sugli esplosivi. Il capo d'accusa non fa alcun cenno specifico al riguardo, ma le infrazioni al codice si rife¬ riscono all'attività terroristi- ca di Burger e dei suoi compagni in Alto Adige. Insieme col Burger, e.c lettore all'Università di Innsbruck, sono processate 26 persone, tutte accusate di « crimini contro la legge austriaca sugli esplosivi, procurando, immagazzinando e trasportando materiale esplosivo e detonatori a tempo, nonché organizzando e progettando attentaci dinamitardi ed istruendo altri all'uso di esplosivi ». Il processo si era già iniziato la scorsa primavera davanti a! tribunale penale di Graz di primo grado, ma i giudici, accogliendo una richiesta della difesa, si. erano dichiarati iitcompetenti a giudicare il caso in quella sede. Il ministero della Giustizia ordinava che il nuovo processo si svolgesse davanti alla Corte d'Assise. La Corte d'As3Ìse austriaca è formata da tre giudici togati incluso il presidente ed otto giurati. La mossa della difesa è evidente: gli avvocati pensano di riuscire ad impressionare con le loro argomentazioni nazionalistiche i giudici civili, in prevalenza su quelli togati. Il rt?tvio dei loro atti alla Corte d'Assise, pertanto, è una prima vittoria della difesa, anche se in teoria, la Corte d'Assise potrebbe infliggere pene molto più gravi di quelle erogate da un tribunale di grado inferiore. Nella primavera scorsa, gli imputati erano in tutto. 22. Di quelli, ne sono presenti oggi in aula soltanto 21. Uno di loro, Kurt Welser 36 anni, è deceduto il 17 agosto, durante una escursione alpinistica in Svizzera. Una brevissima cerimonia commemorativa è stata condotta dagli imputati appena entrati in aula: Heinrich Klier e Guenther Schweinberger hanno messo una piccola corona di alloro intrecciata coi colori austriaci sulla sedia che avrebbe dovuto, occupare Welser. Sei nuovi imputati sono presenti dunque in questo processo. Tra di essi vi sono quattro cittadini tedeschi di cui due sono donne. All'appello, sono assenti due imputati, il tirolese Helmut Bornberg, uno studente di 30 anni di Innsbruck, il quale ha fatto pervenire un certificato di malattia, e Ingrid Brinkmann, di 25 anni, di nazionalità tedesca impiegata a Colonia, la quale non ha comunicato nulla rendendosi così latitante. Immediatamente il presidente ha ordinato la requisizione della cauzione lasciata dalla Brinlcmann ed ha disposto che l'autorità di polizia arresti l'imputata, se e quando essa metterà piede in territorio austriaco. Gli altri tedeschi imputati in questo processo sono Renate Gmuend, di 23 anni, che studiava insieme con la Brinkmann all'Università di Innsbruck, Rigold Hennig, di 30 anni, ed Hans Sauer, di 31 anni. Anche oggi hanno affermato: «Noi non siamo dei banditi ma dei patrioti ». Già nel primo procedimento, gli imputati si erano ricono sciuti colpevoli di quasi tutti i reati pur aff- mando che le loro colpe erano « di -notura politica ». Dopo la lettura del capo di imputazione, due difensori si alzano per le prime richieste formali e procedurali. Gli avvocati domandano al presidente di applicare un articolo del Codice Penale austriaco, ordinando l'immediato proscio glimento degli imputati senza renderne conto ai giurati, una volta accolta la tesi della di fesa secondo cui la natura de reati sarebbe politica. «Le loro azioni — ha detto l'avv. Kahn — erano dirette contro l'Italia con cui l'Austria non ha alcun trattato od accordo per la persecuzione di reati politici. Per la stessa ragione l'autorità italiana non ha creduto opportuno processare gli italiani responsabili dell'attentato dinamitardo di Ebensee, in Austria ». Il presidente ha detto oM avere preso nota di quanta richiesta e si è riservato di prendere una decisione entro domani mattina. Subito dopo, un altro avvocato ha chiesto che gli imputati Peter Kienesberger, di 29 anni, e Godefried Hoefner di 25 anni, venissero scarcerati. La Corte ha accolto la richiesta ed in questo modo tutti gli imputati sono processati ora a piede libero. Il Kienesberger e l'Hoefner erano stati arrestati ad Innsbruck sotto l'accusa di aver ricattato e tenuto prigioniero un italiano, da loro definito « un agente provocatore », inviato nel Tirolo per scoprire i piani dell'organizzazione terroristica sud-tirolese capeggiata dal Burger. Non si conoscono i particolari di questo aspetto del caso. SI sa soltanto che quell'* agente provocatore » viene indicato con il nome di Kranz. Il pubblico ministero, procuratore Hans Hlausche ha affermato di non prendere seriamente le richieste della difesa da lui definite € demagagiche* e dirette ad influenzare i giurati. Dopo il breve intervento del rappresentante della pubblica accusa il presidente della Corte ha rinviato l'udienza a domani mattina, quando annuncerà la decisione della Corte sulla prima richiesta della difesa. Se la richiesta viene respinta, con ogni probabilità la durata del processo sarà di circa quattro settimane. a. p. Rinviato il processo a Torino Norbert Burger (a destra), principale imputato al processo contro i terroristi altoatesini, sta parlando con i suoi due avvocati difensori durante una pausa dell'udienza di ieri mattina (Tel. Associated Press)

Luoghi citati: Austria, Colonia, Innsbruck, Italia, Svizzera, Tirolo, Torino