Colombo: politica dei redditi e sviluppo degli investimenti

Colombo: politica dei redditi e sviluppo degli investimenti Il ministro del Tesoro chiude a Bari lo Fiera del Levante Colombo: politica dei redditi e sviluppo degli investimenti La legge per l'edilizia consentirà mutui per 450 miliardi: sono già state presentate domande per 600 miliardi di lire - L'aumento dei salari e dei profitti di capitale deve essere proporzionato all'incremento della produttività (Nostro servizio particolare) Bari, 20 settembre. La ventinovesimo Fiera del Levante ha chiuso oggi i suoi battenti dopo quindici giorni d'intensa attività. Dr- milioni e 300 mila persone, delle quali circa 170 mila qualificate, hanno visitato la mostra barese confermando in pieno le speranze degli organizzatori. A nome del governo, il ministro del Tesoro onorevole Colombo ha pronunciato il discorso conclusivo. Ancora una volta egli ha chiarito pubblicamente le difficoltà della situazione economica italiana, quelle già superate e quelle che ancora restano da superare affinché la ripresa si consolidi e divenga più rapido. <I1 cammino è stato diffìcile — ha detto Colombo poiché la nostra azione è stata vincolata, da una parte all'esigenza essenziale di salvare il valore interno ed esterno della lira e dall'altra parte al dnvere di salvaguardare contemporaneamente il livello dell'occupazione operaia. Sarebbe stato assai facile ridurre drasticamente l'eccesso di liquidità e conseguire una immediata stabilità dei prezzi, ma ciò avrebbe comportato certamente la paralisi produttiva ed il problema della disoccupazione sarebbe certamente riemerso in termini gravissimi ». «Quando la tendenza alla ripresa industriale si è delineata con chiarezza — ha osservato Colombo — avanzammo l'ipotesi che nel 1965, rispetto al dicembre del 1964, avremmo avuto un aumento globale del 7 Te Oggi quella previsione è abbastanza vicina alla realtà. Il che significa che nella media del 1965 rispetto alla media del 1964, dovrebbe aversi una crescita del 4-4,5 %• Se il reddito dell'agricoltura, dato il buon andamento della campagna agricola, aumenterà nella misura del 3 Te, essendo normale l'andamento delie attività terziarie, con un aumento medio della produ- zione industriale del 4-4,5 %, dovremmo avere nel 1965 un aumento del reddito nazionale pari al 3-3,5 % in termini reali » Questo, della insufficienza degli investimenti, è « il problema di fondo dell'attuale momento economico, in quanto espone la nostra produzione all'andamento delle economie straniere, impedisce in pratica i necessari ammodernamenti tecnologici e tende a rendere più competitive le produzioni estere sul mercato interno, rende più lento il ritmo di una ripresa generale ». Poiché il fenomeno sembra dovuto alle « non ancora ricostituite fasi di redditività degli investimenti >• medesimi, si ripropone con ItllllllMIIMIIIIIIIIIIIMIIIIIMIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHI più insistenza a livello politico la esigenza di una equilibrata politica dei redditi, cioè di una politica che commisuri la distribuzione di tutti i redditi — ripetiamo tutti i redditi — sia quelli di lavoro sia quelli di capitale, all'aumento della produttività ». « Senza una organica politica dei redditi», ha ammortito il ministro del Tesoro, « gli obiettivi di fondo del piano sarebbero compromessi e gli stessi sforzi volti a conquistare nuovi margini di produttività da parte di coloro che ancora effettuano investimenti corrono il rischio di essere frustrati ». «Una parola altrettanto franca — ha proseguito Colombo — occorre dire anche agli imprenditori. Bisogna dir loro che se continuano a collegare la loro azione alle prospettive di collocamento della produzione a quattro od a sei mesi, ebbene essi rinunciano a ciò che deve essere loro prima caratteristica, quella cioè di vedere i problemi con lungimiranza. Essi rinunciano al ruolo che hanno occupato e che vogliono continuare a tenere in una società democratica che, per essere tale, deve essere in continua ascesa ». Per accrescere la domanda globale interna e ridurre lo squilibrio costi-ricavi, lo Stato ha fatto quanto era in s'io potere supplendo con la propria iniziativa «alla carenza degl'investimenti privati ». Tutto ciò non mancherà di dare frutti a breve scadenza. Secondo le prime informazioni, le domande di mutuo già presentate — dopo il recente decreto per il rilancio dell'edilizia — avrebbero già superato il valore globale dei prestiti che potranno essere concessi in relazione all'onere che lo Stato ha deciso di assumersi. Si potranno concedere mutui per 450-J,70 miliardi e le domande ascendono già a eoo miliardi. «Nell'autunno-inverno ed ancor più nella prossima primavera — ha concluso Colombo — una grande massa di lavori verrà a realizzarsi. E' prevedibile la crescita della domanda delle materie prime e dei macchinari da impiegare nel vasto settore dell'edilizia e delle opere pubbliche. E' prevedibile anche la crescita della domanda per i consumi: coloro che non hanno deciso investimenti potrebbero allora trovarsi forse in ritardo. E' preferibile che la decisione avvenga presto, tenendo conto che i programmi aziendali debbono farsi con lo sguardo rivolto al domani ». ar. ba. circa) e per i primi otto mesi dell'anno il saldo attivo si sia ridotto a 900 milioni di marchi (cioè a meno di un quinto del saldo attivo del periodo gennaio-agosto dell'anno scorso) e ciò riduca naturalmente le liquidità interne, la Banca Federale non crede sia il caso di compensare subito questa diminuzione di liquidità monetaria con un allargamento delle facilitazioni creditizie. La relativa contrazione della domanda interna viene considerata dall'Istituto di emissione un elemento anti-inflazionistico ancora incerto. L'on. Colombo parla alla chiusura della Fiera del Levante, a Bari (Telef.)

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